venerdì 2 agosto 2013

Finalmente! La giustizia ha fatto il suo corso e manda a casa Silvio Berlusconi

Certo le cose in Italia non cambieranno più di tanto, il governo  traballerà o si salverà o cadrà  tra non molto, non importa.  Ma almeno una piccola soddisfazione l'ha provata chi, come me e tanti altri italiani, ha sempre pensato, fin dal 1994, che Silvio Berlusconi  non avrebbe dovuto mai ricoprire cariche pubbliche, perchè troppo propenso a infrangere le leggi per il proprio interesse.
Ci sono voluti 20 anni per arrivare ad una sentenza definitiva, al terzo grado, che lo condanna a 4 anni di carcere, per frode fiscale, con interdizione dai pubblici uffici in misura da ridefinire.
Il Tribunale di Milano ha spiegato nelle motivazioni della condanna di Silvio Berlusconi “Si deve anzitutto considerare il suo ruolo di direzione e di ideatore fin dai primordi del gruppo di un’attività delittuosa tesa ad una scientifica e sistematica evasione di portata eccezionale. Va poi considerata - scrivono i giudici - la particolare capacità a delinquere dimostrata nell’esecuzione del disegno, consistito nell’architettare un complesso meccanismo fraudolento ramificato in infiniti paradisi fiscali, con miriadi di società satelliti e conti correnti costituiti esclusivamente in funzione del disegno delittuoso. E nemmeno può trascurarsi - conclude nelle motivazioni il Tribunale - che dalla suddetta attività è conseguita per 1’imputato un’immensa disponibilità economica all’estero, in danno non solo dello Stato, ma anche di Mediaset e, in termini di concorrenza sleale, delle altre società del settore”.
In pratica, pur con il beneficio di un provvidenziale (per lui) indulto, che gli sconta la pena di 3 anni, almeno un anno se lo deve fare  agli arresti domiciliari o ai servizi sociali. E, se la sentenza e le  leggi vengono applicate nel verso giusto perde pure il titolo di senatore, e, non ridete, di "Cavaliere"!
E sia! Era ora.

Non se ne può più di quest'uomo, che ci ha molestato e danneggiato per 20 anni e ha praticato la più colossale e lunga operazione di stalking contro la magistratura che si sia mai vista, in Italia e nel mondo, stravolgendo il concetto di giustizia e legalità e abusando del suo potere per salvare se stesso dalle imputazioni che via via gli venivano  attribuite, facendosi passare per "perseguitato dalla giustizia".
Purtroppo, nonostante la condanna subita, l'operazione di stalking continua. Ed è semplicemente scandaloso, e solo in Italia può succedere una cosa del genere, che il condannato possa andare in TV a reti unificate, come ieri sera, a offendere la magistratura per l'ennesima volta e piangere lacrime di coccodrillo da finta vittima insieme ai suoi cortigiani, pitonesse, amazzoni e avvocati, pagati da tutti gli italiani.
Solo in Italia un ex premier e capo politico con tanti conti aperti e chiusi con la giustizia può permettersi di  definire "irresponsabili" i giudici che l'hanno inquisisito o condannato, Giuliano Ferrara che definisce i giudici "vili e cazzoni", le ineffabili "onorevoli" Biancofiore e Carfagna  che con grande sicumera affermano di ignorare una sentenza ingiusta e si prostrano ancora  in ginocchio davanti al capo che le ha "create" e portate ai massimi livelli della politica nazionale. E il PDL riunito in conclave che gli ha dedicato una standing ovation di sostegno e fedeltà fino alla morte.Per non parlare degli spalatori di veleno,  professionisti della carta stampata o  direttori di giornali come Sallusti, Feltri e Belpietro, al soldo o al servizio di Berlusconi, che continuano imperterriti a ripetere la solita solfa contro la magistratura.Non si era mai vista una tale orgia di servilismo politico e sudditanza dai tempi di Mussolini.
Di questi non ci libereremo mai? Non esiste più il reato di vilipendio della magistratura? A questi è permesso tutto?
Tutto  si può criticare, anche le sentenze, Ma c'è modo e misura, e soprattutto  bisogna distinguere per quale causa e fine lo si fa. Se è per difendere un fuorilegge recidivo perchè da questo dipende la propria carriera, non è proprio una buona causa.
Il Capo dello Stato Napolitano è intervenuto ieri sera con un comunicato per dire che "la via maestra è il rispetto della magistratura" e per esprimere apprezzamento perchè nell'ultima settimana c'era stato un atteggiamento più rispettoso nei confronti della magistratura da parte di Berlusconi e del suo entourage.  Come se non fosse chiaro che  si trattava di tattica  dell'avvocato Coppi per non irritare la Cassazione prima della sentenza. Cosa dice oggi Napolitano a fronte dell'indegno e offensivo  intervento di Berlusconi ripreso dalle TV e internet di tutto il mondo?
A quanti condannati è concesso un simile privilegio-abuso?
Il Capo dello Stato ne tenga conto nei suoi frequenti moniti ed elogi alla "pacificazione" che non c'è. E preoccupa il suo richiamo alla necessità di una urgente riforma della giustizia. Se la riforma della giustizia, pur necessaria, la faranno certi avvocati difensori dei delinquenti e quei "saggi" che hanno sostenuto e "salvato" Berlusconi finora, sarà una ulteriore disgrazia per legalità e giustizia.