Mi dispiace, ma stavolta non andrò a votare per le elezioni amministrative regionali dell'Emilia Romagna. Per me è una sconfitta, una contraddizione con un principio che ho sempre predicato e, per quanto mi era possibile, praticato: quello della partecipazione attiva e consapevole come cittadina alla vita politica del Paese, con l'esercizio in primo luogo del voto, strumento indispensabile per la manifestazione della propria libertà di scelta e quindi per la sopravvivenza della democrazia.
Ma stavolta mi arrendo e rinuncio. Visti i pessimi risultati ottenuti finora con il voto, stavolta pratico il "non voto", o l'astensione che dir si voglia, come estremo rimedio a mali estremi, o quanto meno come espressione di una protesta contro la gestione della politica regionale e nazionale attuata in questi ultimi anni e mesi.
Inutile ricordare ora i meriti e anche le cose buone fatte, in particolare da esponenti del partito, il PD, che ho contribuito a fondare e in cui avevo sperato, partendo da un lungo e ormai lontano percorso iniziato con l'Ulivo.
Ma i meriti sono stati vanificati da demeriti che io non posso più sottacere e perdonare.
Cosa non posso perdonare? A livello regionale, il caso Marco Monari, la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mia sopportazione. Che costui fosse un individuo di scarsissima levatura politica ma di evidente e unica capacità di fare carriera mettendosi alle costole, come portaborse e apparentemente fedelissimo delle figure politiche di maggior importanza che via via emergevano nell'area del centrosinistra a Bologna, l'avevo capito io che sono l'ultima dilettante-simpatizzante di provincia, fin dai tempi del primo Ulivo.
C'erano tanti bravi giovani che si impegnavano a quei tempi e che apparivano molto più sinceri, motivati e preparati, eppure era Monari che fu di fatto imposto al più alto livello regionale, prima nei Democratici, poi nella Margherita e infine nel PD, con i soliti meccanismi della cooptazione, della candidatura unica perchè "non c'erano alternative", per finire incoronato addirittura a capo di Gabinetto, consigliere regionale, e - ti pareva - capogruppo per il PD, sulla comoda slitta di babbo Natale del listino di Errani per due legislature. Praticamente senza mai essere stato scelto ed eletto per selezione democratica.
Ricordo di aver scritto già nel 2004 ai massimi vertici lettere di critica e protesta per il metodo adottato per favorire la resistibile scalata di Monari. Naturalmente senza ricevere risposta, anzi l'effetto contrario.
Ora dalla inchiesta delle "spese pazze" dei consiglieri regionali e dalle intercettazioni telefoniche pubblicate emerge la volgarità del personaggio e la sua opaca qualità morale per l'uso improprio fatto del pubblico denaro.
Ma possibile che nessuno tra i big (La Forgia, Albertina Soliani, Prodi, Errani...) a cui si era attaccato l'avesse capito di che pasta era fatto?
Ed è per questo che io non ce l'ho con Monari, o solo con lui, ma con tutto l'apparato bolognese-emiliano che l'ha favorito e sostenuto ad occhi chiusi (???). E di casi Monari, e simili, ma anche peggio, con imputazioni più gravi per esponenti PD, ne sono venuti fuori un bel un po' in tutte le regioni italiane.
E non è tutto. Anche a livello nazionale Matteo Renzi sta imponendo un metodo e una linea al partito e al governo del paese che non condivido e che non rappresenta le mie idee e le mie aspirazioni. Io alle ultime elezioni europee avevo votato per un PD che prometteva altre cose; ma Renzi, grazie alle primarie e ai tanti voti ottenuti dal partito (il 41%), se ne è impadronito a passi da gigante e metodi spicci, per fare una "sua" politica e un "suo" partito personale simil- berlusconiano che snatura completamente i contenuti ideali, morali e materiali che dovevano caratterizzare un partito di centrosinistra.
Mi dispiace per quanti, candidati ed elettori in buona fede, continuano ad impegnarsi all'interno del PD, e so che ce ne sono di onesti e bravi. Ma stavolta non ne appoggerò nessuno perchè è troppo forte la mia convinzione che essi non conteranno nulla se ai massimi livelli si continua con questi metodi e si impedisce di fatto che possano avere un ruolo,essere ascoltati e procedere su un' altra linea.
Ho visto il destino toccato ai Marino, Puppato e Civati, che avevo sostenuto negli anni scorsi: o "integrati nel sistema" del consenso per dovuta obbedienza al partito (o per l'esattezza a chi comanda nel partito), o osteggiati, o sbeffeggiati e sempre sul punto di essere cacciati.
Tornerò a votare per il PD quando cambierà davvero verso (non quello di Renzi) e saprà far emergere candidati che pratichino l'onestà personale, la lotta alla corruzione e alle mafie, e difendano sul serio la giustizia sociale, la legalità e la giustizia penale e civile uguale per tutti, la laicità delle istituzioni, la equa promozione del lavoro e dei lavoratori e il rispetto sostanziale della Costituzione.
Tutte qualità e valori che questo PD, "nuovo partito della Nazione" sembra aver dimenticato (e non solo per colpa di Renzi e dei suoi cortigiani e cortigiane...) e che le ultime riforme fatte e in cantiere, stanno vanificando.
Se continuerà così come ora e avrà comunque il consenso della maggioranza, faccia pure. Ma non in mio nome e con il mio consenso.
Degli altri candidati e degli altri partiti non parlo nemmeno: perfetti sconosciuti espressi da gruppi improvvisati, da un grillismo incomprensibile, o da vecchi partiti di centrodestra usurati, incapaci e divisi, che meno che mai potrebbero rappresentare le mie idee.
sabato 22 novembre 2014
lunedì 27 ottobre 2014
Leopolda = non più PD ma OGM, Organismo Geneticamente Modificato
Faccio sempre più fatica a commentare i fatti, o meglio le chiacchere, della politica attuale, perchè non trovo più nemmeno uno spiraglio e un po' di fiducia in qualcuno in cui sperare, nè in chi sta al potere, nè in chi, teoricamente, sta all'opposizione e non ha alcuna possibilità o capacità di costituire una seria alternativa.
L'ultimo evento che ha monopolizzato giornali e TV è stato questa strombazzata "convention" tenutasi a Firenze alla ex stazione detta "Leopolda", e promossa da Matteo Renzi, non si capisce se in veste di capo del governo, di segretario del PD, o di capocorrente di una corrente personale che pretende di rappresentare e fagocitare tutto il PD senza nemmeno portarne il simbolo e senza chiarire cosa lo vuol far diventare, nel presente e nel futuro.Ed è quest'ultima, di fatto, l'interpretazione più pertinente e realistica, e già questo fatto di accentrare in sè questo triplice ruolo è una anomalia, come dice la Bindi "imbarazzante", e io aggiungo, pericolosa.
Il Partito di cui Renzi si è impossessato (grazie alle primarie e ad un ormai malaugurato 41% conquistato dal PD in elezioni europee) sta diventando un fantomatico "Partito della Nazione" acchiappatutto, un Organismo Geneticamente Modificato dal sapore e contenuto indefinibile e dagli effetti collaterali imprevedibili e incalcolabili.
Da qui al partito unico per un pensiero unico nè di destra nè di sinistra, senza identità se non la sua di leader carismatico e popolare, il passo è breve.
Non si sa cosa verrà fuori in fatto di proposte concrete, da quei 104 "tavoli" di fedeli seguaci del nuovo messia, convinti di "costruire il futuro", come se questa fosse una gran novità; quando chi ha fatto un po' di politica attiva di questi "gruppi di lavoro tematici" per confezionare proposte e programmi ne ha sperimentati o visti tanti in passato; e ricordo solo i "Comitati per l'Italia che vogliamo" e "la Fabbrica" del programma di Prodi in preparazione delle elezioni politiche dell'Ulivo e dell'Unione ( dichiaratamente di centrosinistra, a differenza del laboratorio renziano...). E tutti purtroppo con risultati pari a zero; o quanto meno si è trattato di belle esercitazioni accademiche e democratiche che hanno dato l'illusione a chi vi partecipava di contare qualcosa e contribuire a prendere le decisioni giuste. Ma poi nessuno ne ha tenuto conto, proposte e programmi sono rimasti sulla carta perchè non si è voluto o potuto, per cause diverse, metterli in atto.
Ma Renzi sta mostrando soprattutto una chiara intenzione di fare da sè; si circonda solo di yes man e soprattutto di yes women che stanno assomigliando sempre più alle aggressive amazzoni o ex veline che difendevano Berlusconi come pappagalli ammaestrati a ripetere i suoi slogan; dice di "rispettare" e di ascoltare chi non la pensa come lui, ma dice poi anche apertamente che si farà comunque come vuole lui e nessuna opposizione, sindacato o minoranza, lo fermerà e gli impedirà di "cambiare l'Italia" ecc.. ecc...
Sprizza da tutti i pori supponenza, presunzione, arroganza e disprezzo per chi dissente, critica o non si sottomette. L'ANM critica alcune proposte di legge del governo sulla giustizia? "Brr! Sai che paura!" commenta sarcastico. Tanti giuristi criticano le sue proposte di modifica del Senato? "Professoroni, parrucconi, conservatori, gufi...". Poi quando la sua "riforma" del Senato viene approvata nonostante le tante critiche, si vanta per aver "spianato" i dissidenti.
La CGIL va in piazza con un milione di cittadini (tra i quali soprattutto elettori del PD) scontenti del suo Jobs Act (riforma del lavoro che non c'è...) e della sua ostilità per l'art. 18? Lasciamoli sfogare questi "obsoleti e incapaci difensori di una classe operaia e di un posto fisso che non c'è più". Solo alla Leopolda " stanno quelli che creano posti di lavoro", dice lui.
Peccato che finora in Italia si continui a licenziare e a perdere posti di lavoro. Vedremo quanti ne creeranno gli strateghi usciti dal garage del rottamatore di reduci e biciclette che si crede un genio....
Inquietante poi è stata un'altra sua frase:"Nel 2011 ho capito che l'Italia era scalabile". Scalabile come una azienda da acquistare a poco prezzo con una OPA finanziata da Davide Serra e ispirata da Licio Gelli con l'aiuto di Berlusconi e del suo patto segreto?? Come una montagna su cui salire per metterci la propria bandiera e restarci a guardare dall'alto i sudditi??
In effetti, con qualche aiutino esterno e tante debolezze interne, c'è riuscito a scalarla.
E si è già prenotato per restar in carica due mandati, poi - viva la modestia- si farà da parte.
Evidentemente è sicuro di aver già "spianato" gli avversari e "scalato" le prossime elezioni. Come un agguerrito giocatore di poker, sicuro di aver in mano carte vincenti, sta sfidando i già deboli avversari della minoranza interna, mettendoli con le spalle al muro verso una dilemma comunque infelice: o la rottura e una dolorosa scissione di incerto e scarso successo o l'umiliante resa e sottomissione.
No, mi spiace, ma questo non è il leader e il partito democratico che vorrei.
L'ultimo evento che ha monopolizzato giornali e TV è stato questa strombazzata "convention" tenutasi a Firenze alla ex stazione detta "Leopolda", e promossa da Matteo Renzi, non si capisce se in veste di capo del governo, di segretario del PD, o di capocorrente di una corrente personale che pretende di rappresentare e fagocitare tutto il PD senza nemmeno portarne il simbolo e senza chiarire cosa lo vuol far diventare, nel presente e nel futuro.Ed è quest'ultima, di fatto, l'interpretazione più pertinente e realistica, e già questo fatto di accentrare in sè questo triplice ruolo è una anomalia, come dice la Bindi "imbarazzante", e io aggiungo, pericolosa.
Il Partito di cui Renzi si è impossessato (grazie alle primarie e ad un ormai malaugurato 41% conquistato dal PD in elezioni europee) sta diventando un fantomatico "Partito della Nazione" acchiappatutto, un Organismo Geneticamente Modificato dal sapore e contenuto indefinibile e dagli effetti collaterali imprevedibili e incalcolabili.
Da qui al partito unico per un pensiero unico nè di destra nè di sinistra, senza identità se non la sua di leader carismatico e popolare, il passo è breve.
Non si sa cosa verrà fuori in fatto di proposte concrete, da quei 104 "tavoli" di fedeli seguaci del nuovo messia, convinti di "costruire il futuro", come se questa fosse una gran novità; quando chi ha fatto un po' di politica attiva di questi "gruppi di lavoro tematici" per confezionare proposte e programmi ne ha sperimentati o visti tanti in passato; e ricordo solo i "Comitati per l'Italia che vogliamo" e "la Fabbrica" del programma di Prodi in preparazione delle elezioni politiche dell'Ulivo e dell'Unione ( dichiaratamente di centrosinistra, a differenza del laboratorio renziano...). E tutti purtroppo con risultati pari a zero; o quanto meno si è trattato di belle esercitazioni accademiche e democratiche che hanno dato l'illusione a chi vi partecipava di contare qualcosa e contribuire a prendere le decisioni giuste. Ma poi nessuno ne ha tenuto conto, proposte e programmi sono rimasti sulla carta perchè non si è voluto o potuto, per cause diverse, metterli in atto.
Ma Renzi sta mostrando soprattutto una chiara intenzione di fare da sè; si circonda solo di yes man e soprattutto di yes women che stanno assomigliando sempre più alle aggressive amazzoni o ex veline che difendevano Berlusconi come pappagalli ammaestrati a ripetere i suoi slogan; dice di "rispettare" e di ascoltare chi non la pensa come lui, ma dice poi anche apertamente che si farà comunque come vuole lui e nessuna opposizione, sindacato o minoranza, lo fermerà e gli impedirà di "cambiare l'Italia" ecc.. ecc...
Sprizza da tutti i pori supponenza, presunzione, arroganza e disprezzo per chi dissente, critica o non si sottomette. L'ANM critica alcune proposte di legge del governo sulla giustizia? "Brr! Sai che paura!" commenta sarcastico. Tanti giuristi criticano le sue proposte di modifica del Senato? "Professoroni, parrucconi, conservatori, gufi...". Poi quando la sua "riforma" del Senato viene approvata nonostante le tante critiche, si vanta per aver "spianato" i dissidenti.
La CGIL va in piazza con un milione di cittadini (tra i quali soprattutto elettori del PD) scontenti del suo Jobs Act (riforma del lavoro che non c'è...) e della sua ostilità per l'art. 18? Lasciamoli sfogare questi "obsoleti e incapaci difensori di una classe operaia e di un posto fisso che non c'è più". Solo alla Leopolda " stanno quelli che creano posti di lavoro", dice lui.
Peccato che finora in Italia si continui a licenziare e a perdere posti di lavoro. Vedremo quanti ne creeranno gli strateghi usciti dal garage del rottamatore di reduci e biciclette che si crede un genio....
Inquietante poi è stata un'altra sua frase:"Nel 2011 ho capito che l'Italia era scalabile". Scalabile come una azienda da acquistare a poco prezzo con una OPA finanziata da Davide Serra e ispirata da Licio Gelli con l'aiuto di Berlusconi e del suo patto segreto?? Come una montagna su cui salire per metterci la propria bandiera e restarci a guardare dall'alto i sudditi??
In effetti, con qualche aiutino esterno e tante debolezze interne, c'è riuscito a scalarla.
E si è già prenotato per restar in carica due mandati, poi - viva la modestia- si farà da parte.
Evidentemente è sicuro di aver già "spianato" gli avversari e "scalato" le prossime elezioni. Come un agguerrito giocatore di poker, sicuro di aver in mano carte vincenti, sta sfidando i già deboli avversari della minoranza interna, mettendoli con le spalle al muro verso una dilemma comunque infelice: o la rottura e una dolorosa scissione di incerto e scarso successo o l'umiliante resa e sottomissione.
No, mi spiace, ma questo non è il leader e il partito democratico che vorrei.
giovedì 18 settembre 2014
Errare è umano, perseverare è diabolico
E' deprimente dover assistere ancora all'ultima esibizione di braccio di ferro tra Parlamento e Governo per la nomina di componenti della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura (o CSM)! Per la 12a volta il Parlamento ha bocciato la nomina di Luciano Violante e Donato Bruno, proposti da PD e Forza Italia, che ostinatamente continuano a ripresentarli, anche se non raggiungono la necessaria maggioranza di voti,data la contrarietà non solo dei partiti di opposizione ma anche di dissidenti interni ai due maggiori partiti proponenti.
Errare è umano,
perseverare è diabolico! Come diabolico e assurdo è aggrapparsi in
casa PD ancora all'ambiguo e luciferino Violante ( perchè piace al
Berlusca e quindi non si può rottamare ...).
Come diabolico è insistere col "patto del
Nazareno" più o meno segreto tra Renzi e Berlusconi, che sta producendo frutti
amarissimi in campo istituzionale, economico e giudiziario, con le
proposte di legge approvate, o in cantiere finora, che contraddicono tutte le aspirazioni e istanze degli elettori PD.
Tristemente ormai fuori del tempo il presidente della Repubblica,
che sforna i sempre più inutili moniti quotidiani, rifiutandosi di
riconoscere che quanto sta avvenendo è anche frutto della sua
ostinata imposizione di innaturali "larghe intese",
nonostante i fallimenti precedenti con Monti e Letta e la disastrosa
deriva imboccata da Renzi, decisionista a parole che non decide nulla che non sia gradito a Berlusconi (che molto più furbesacmente tiene i piedi in due staffe, condiziona e impone diktat al governo e fa opposizione attraverso suoi rappresentanti e sui suoi giornali).
Tanto difficile trovare e proporre nomi
di giuristi super partes, che non siano parenti o clienti o amici
degli avvocati di Berlusconi?
Perchè
tanta disperante ostinazione nel voler mettere uomini di parte o di
sicura obbedienza ad un partito (o a una persona) nei massimi organi
di garanzia costituzionale?
Perchè ci si vuole assicurare il consenso quando si tratterà di valutare la costituzionalità delle leggi approvate e l'operato della Magistratura.
A pensar male in questo caso non si fa
peccato e ci si indovina. E spero che vincano le opposizioni a questo
immondo mercato.
Ma è speranza vana, perchè un Parlamento di nominati e inquisiti che sicuramente tengono molto ad arrivare a fine legislatura il più tardi possibile, alla fine si piegherà ad approvare nomine di impronta spartitoria e compromissoria e di scarsa qualità morale e professionale.
E si farà un ulteriore passo verso l'incertezza del diritto e della giustizia.
AGGIORNAMENTO DEL 16 OTTOBRE
AGGIORNAMENTO DEL 16 OTTOBRE
Ventesima
fumata nera per l’elezione di due giudici costituzionali da parte
del Parlamento in seduta comune. E ancora una volta l’Aula non
prende una decisione. Nessun candidato infatti ha raggiunto il quorum
richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti.
Servirà una nuova votazione, la ventunesima. Hanno votato solo 538
parlamentari, meno del quorum di 570 voti richiesti per fare scattare
l’elezione, pari ai due terzi dei componenti del Parlamento in
seduta comune. Il PD e FI , via sms, hanno ordinato ai loro
parlamentari di votare scheda bianca.
Forza Italia ha già cambiato due volte la sua proposta di candidatura del suo uomo di parte, ma alla candidatura di Violante il PD ancora non si rinuncia e costui non ha ancora trovato un briciolo di dignità per rinunciare, dopo 20 votazioni andate a vuoto e tanti malumori e contrarietà interne ed esterne ai due partiti.
Chissà perchè è così importante per PD e Forza Italia che questo personaggio entri alla Corte costituzionale?!
E' proprio vero che il comune senso del pudore non esiste più.
Forza Italia ha già cambiato due volte la sua proposta di candidatura del suo uomo di parte, ma alla candidatura di Violante il PD ancora non si rinuncia e costui non ha ancora trovato un briciolo di dignità per rinunciare, dopo 20 votazioni andate a vuoto e tanti malumori e contrarietà interne ed esterne ai due partiti.
Chissà perchè è così importante per PD e Forza Italia che questo personaggio entri alla Corte costituzionale?!
E' proprio vero che il comune senso del pudore non esiste più.
AGGIORNAMENTO DEL 29 OTTOBRE
Da Il Fatto quotidiano:
Da Il Fatto quotidiano:
"Luciano
Violante rinuncia alla corsa per la Corte costituzionale dopo venti
fumate nere del Parlamento. “È necessario fermare una deriva che
offende l’autorevolezza delle istituzioni e la dignità delle
persone”. Dopo che per venti volte i partiti hanno bocciato la sua
candidatura e non sono riusciti a trovare un accordo per far
raggiungere il quorum per la sua elezione e dopo che lo stesso Matteo
Renzi ha fatto sapere di essere pronto a cambiare candidato, l’ex
vicepresidente della Camera scrive una lettera, pubblicata da il
Corriere della Sera, per annunciare il passo indietro. “Il
protrarsi della indecisione”, dice, “che mi auguravo superabile,
sta producendo un grave discredito delle istituzioni parlamentari
accentuato dal manifestarsi in Aula, nel corso delle ultime
votazioni, di comportamenti, limitati ma gravi, di dileggio”
Alla buon'ora!! Ce n'è voluto per farglielo capire..... Ma comunque il Parlamento, anzi i partiti che malamente lo governano, sono ancora lontani da un accordo e si parla di un rinvio a data da destinarsi della prossima votazione.
sabato 9 agosto 2014
Deliri e dolori d'agosto
La via del guerriero
"Mai nessuna classe oppressa è
riuscita ad emanciparsi senza ricorrere alla violenza; mai le classi
privilegiate han rinunciato ad una parte, sia pur minima, dei loro
privilegi, se non per forza, o per paura della forza. Le istituzioni
sociali attuali sono tali che appare impossibile di trasformarle per
via di riforme graduali e pacifiche; e la necessità di una
rivoluzione violenta che, violando, distruggendo la legalità, fondi
la societa umana sopra basi novelle, s'impone. L'ostinazione, la
brutalità con cui la borghesia risponde ad ogni piu anodina domanda
del proletariato, dimostrano la fatalita della rivoluzione violenta".
tratto da "Rivoluzione e
lotta quotidiana" di Errico Malatesta.
Il
post completo è sottofirmato da Beppe Grillo nel
sito de La settimana vol. 9 n. 32 pubblicato accanto all'altro post del 9 agosto 2014
intitolato
La Lunga Marcia
Dopo l'abolizione del Senato e il tradimento della Costituzione da
parte del trio Napolitano, Renzie, Berlusconi, l'unica forza
democratica del Paese è il M5S. L'unica che opera attraverso gli
strumenti di democrazia rimasti: leggi popolari, referendum, elezioni
di candidati "non nominati", rispetto dell'esito
referendario dell'eliminazione dei finanziamenti pubblici ai partiti
e della pubblicizzazione dell'acqua. Non c'è più l'alternativa tra
noi o loro, ma tra loro e la democrazia. Il M5S ha provato in tutti i
modi di affermare una democrazia con la partecipazione autentica dei
cittadini. Ha persino provato a migliorare la legge elettorale con
una sua proposta, sbeffeggiata dall'ebetino, che non ci ha ancora
risposto in streaming come se non rappresentassimo milioni di votanti
alle politiche, che giocava con il telefonino mentre i nostri
rappresentanti discutevano. Un truzzo con le pieghe della pancia de
fora nella camicetta bianca da gagà. O loro o la democrazia. Non c'è
più scelta. Sarà una lunga marcia. Se necessario dovremo convincere
gli italiani uno per uno, un porta a porta nazionale, ma arriveremo
al governo. Non abbiamo fretta. Con questi golpisti comunque non ci
vogliamo più avere niente a che fare. Prepariamoci al referendum
confermativo per il Senato. Il potere appartiene al popolo, non ai
partiti.
Corredato da foto di Grillo vestito in divisa da Mao tse tung
seguito da guardie rosse armate
*** Il tutto tra la pubblicità di viaggi in Uzbekistan e di case
per pensionati in Costa Rica......
PS. Se ci
deprime il comportamento della maggioranza e del governo, quello
del capo della opposizione (altro pregiudicato extraparlamentare padre-padrone di un partito), che stravolge una giusta battaglia
democratica per rifugiarsi in deliri agostani maoisti, ci dà il
colpo di grazia.
Siamo
senza speranza
venerdì 8 agosto 2014
Baci e abbracci per una triste "vittoria di Pirro"
No comment. Questa foto vale più di qualsiasi articolo.
La ministra delle "riforme", Maria Elena Boschi, miss sorriso permanente, sempre in posa su tacchi a spillo, eroina del PD renziano, che si sdilinque a baciare con evidente trasporto di gratitudine, Romani, uomo di punta di Forza Italia, dopo la tribolatissima approvazione delle "riforma" autodistruttiva del Senato.
Grazie Renzi, questa sì che è una vittoria .... di Pirro, mentre il Paese sprofonda nella recessione.
Eloquente il titolo del Corriere di oggi 8 agosto
Col 40% dei voti hai ottenuto di ridare forza e agibilità politica ad un ex premier pregiudicato e squalificato, che ha malgovernato l'Italia per oltre 10 anni e l'ha comunque condizionata per altri 10.
E ora, grazie al tuo sostegno, continua a fare danni e dettar legge.
E' così che "cambi l'Italia"?
La ministra delle "riforme", Maria Elena Boschi, miss sorriso permanente, sempre in posa su tacchi a spillo, eroina del PD renziano, che si sdilinque a baciare con evidente trasporto di gratitudine, Romani, uomo di punta di Forza Italia, dopo la tribolatissima approvazione delle "riforma" autodistruttiva del Senato.
Grazie Renzi, questa sì che è una vittoria .... di Pirro, mentre il Paese sprofonda nella recessione.
Eloquente il titolo del Corriere di oggi 8 agosto
L'ex Cavaliere: «Mi preparo a
tornare»
Forza Italia si intesta il risultato: «Senza di noi nessuna
riforma»
Toti: «Il Pd si sarebbe fermato a
140 voti». Berlusconi: «Torniamo ad essere protagonisti. E siamo
opposizione a un governo che mette solo tasse» di ALESSANDRO SALA
.......
Col 40% dei voti hai ottenuto di ridare forza e agibilità politica ad un ex premier pregiudicato e squalificato, che ha malgovernato l'Italia per oltre 10 anni e l'ha comunque condizionata per altri 10.
E ora, grazie al tuo sostegno, continua a fare danni e dettar legge.
E' così che "cambi l'Italia"?
domenica 15 giugno 2014
Caro Renzi ti scrivo .....
Caro Renzi ti scrivo... non montarti la testa, non strafare e non straparlare.
Anche se nessuno mi legge ( e meno che mai mi leggerà Renzi) stamattina mi voglio dilettare a scrivere qui quel che mi piacerebbe poter dire al nostro trionfante Presidente del Consiglio.
Caro Renzi, va bene, da sindaco di Firenze hai vinto nel dicembre scorso le primarie che ti hanno legittimamente consacrato segretario del PD; poi sei riuscito, pochi mesi dopo, con un'operazione lampo, a farti nominare dal Capo dello Stato, con l'avvallo di una strana maggioranza parlamentare, Presidente del Consiglio; mentre il PD traccheggiava affannosamente con un precedente risultato elettorale del 2013 che era arrivato solo al 25%, accerchiato da altre due forze politiche quasi equivalenti, il M5S e l'allora PDL.
Il 25 maggio scorso, le elezioni europee hanno regalato al PD, di cui fino a ieri eri segretario, e mentre eri a capo del governo, un successo insperato, di proporzioni mai raggiunte finora, il 40% e rotti dei votanti.
Sono stata contenta, mi ha fatto piacere questo risultato, perchè, pur a Parlamento invariato nella sua composizione, ha contribuito a redistribuire il "peso" politico dei vari partiti, rafforzando il PD, ridimensionando notevolmente le mirabolanti pretese egemoniche del M5S, frammentando in vari pezzi minoritari il centrodestra, umiliando finalmente l'ex onnipotente Berlusconi e cancellando i partitini di Centro.
E' indubbio che questo risultato è dovuto soprattutto alla tua leadership e alla forza della speranza che hai saputo suscitare in larghi strati di popolazione che in altre elezioni non aveva votato PD, superando i vecchi schemi ideologici di contrapposizione tra elettori di "destra contro sinistra" , e viceversa.
Ma, attenzione, è adesso che viene il difficile, perchè alle speranze e alle promesse bisogna dare risposte concrete e in tempi abbastanza brevi, perchè il consenso popolare, oggi come non mai, è volubile come il vento; i vecchi "zoccoli duri" di ogni partito si assottigliano e possono scappare da un momento all'altro proprio perchè le vecchie ideologie non fanno più presa e le delusioni e i fallimenti sono stati tanti.
Già lo sai che ha votato poco meno meno del 50% degli elettori, quindi sai che il maggior partito, sempre in crescita, è quello dell'astensionismo.
Poi devi pur sapere che anche chi ha dato, per l'ennesima o per la prima volta, il voto al PD in queste recenti elezioni europee, non è detto che condivida al 100% le tue idee e il tuo modo di far politica; e se fallisci nella tua titanica impresa di rinnovamento o tradisci le aspettative più importanti, alle prossime elezioni, potrebbe dirigere altrove le proprie speranze deluse.
Il pericolo maggiore, caro Renzi, viene proprio da te stesso (e dai tuoi troppo servizievoli cortigiani e cortigiane), perchè il "decisionismo" frettoloso che ti contraddistingue è un'arma a doppio taglio, va bene per un verso e fino a un certo punto; se vai oltre, rovini tutto.
Se confondi il governare con il comandare, se soffochi il dibattito interno con atti autoritari, espulsioni e battute sprezzanti, se consideri a priori le proposte e le critiche di minoranze come "capricci", se pretendi il "pensiero unico" nel PD, ti metti su una brutta strada, quella già percorsa da Berlusconi e che sta percorrendo Grillo.
Il banco di prova, più difficile ma illuminante, sarà quello delle riforme istituzionali che hai messo in campo. In tanti, nel partito e fuori, in aree comunque di sostenitori o simpatizzanti autorevoli, ti stanno dicendo che contengono molti aspetti negativi e peggiorativi.
Se rifiuti di prenderle in considerazione per incaponirti nella chiusa difesa di vecchi progetti concordati con alleati che si sono rivelati inaffidabili e perdenti, deluderai molti, ma soprattutto non renderai un buon servizio al Paese.
Un vecchio proverbio dice "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei"
Se preferisci ancora andare o dar retta a Berlusconi e Alfano invece che a Chiti, ai 14 senatori autosospesi, a Civati e ai vari "professoroni" costituzionalisti autorevoli, non fai una buona scelta.
Non basterà accontentare e tacitare una delle ex correnti minoritarie dalemiano-turca, dando la presidenza del partito a Matteo Orfini per garantire l'unità del partito e soprattutto garantire una reale democrazia interna.
Quest'ultima mossa mi sa tanto da vecchia politica democristiana, da compromessino storico, per tentare di assicurarti i pieni poteri nel partito e imporre i tuoi discutibili, e in parte ancora imperscrutabili, obiettivi .
Anche se nessuno mi legge ( e meno che mai mi leggerà Renzi) stamattina mi voglio dilettare a scrivere qui quel che mi piacerebbe poter dire al nostro trionfante Presidente del Consiglio.
Caro Renzi, va bene, da sindaco di Firenze hai vinto nel dicembre scorso le primarie che ti hanno legittimamente consacrato segretario del PD; poi sei riuscito, pochi mesi dopo, con un'operazione lampo, a farti nominare dal Capo dello Stato, con l'avvallo di una strana maggioranza parlamentare, Presidente del Consiglio; mentre il PD traccheggiava affannosamente con un precedente risultato elettorale del 2013 che era arrivato solo al 25%, accerchiato da altre due forze politiche quasi equivalenti, il M5S e l'allora PDL.
Il 25 maggio scorso, le elezioni europee hanno regalato al PD, di cui fino a ieri eri segretario, e mentre eri a capo del governo, un successo insperato, di proporzioni mai raggiunte finora, il 40% e rotti dei votanti.
Sono stata contenta, mi ha fatto piacere questo risultato, perchè, pur a Parlamento invariato nella sua composizione, ha contribuito a redistribuire il "peso" politico dei vari partiti, rafforzando il PD, ridimensionando notevolmente le mirabolanti pretese egemoniche del M5S, frammentando in vari pezzi minoritari il centrodestra, umiliando finalmente l'ex onnipotente Berlusconi e cancellando i partitini di Centro.
E' indubbio che questo risultato è dovuto soprattutto alla tua leadership e alla forza della speranza che hai saputo suscitare in larghi strati di popolazione che in altre elezioni non aveva votato PD, superando i vecchi schemi ideologici di contrapposizione tra elettori di "destra contro sinistra" , e viceversa.
Ma, attenzione, è adesso che viene il difficile, perchè alle speranze e alle promesse bisogna dare risposte concrete e in tempi abbastanza brevi, perchè il consenso popolare, oggi come non mai, è volubile come il vento; i vecchi "zoccoli duri" di ogni partito si assottigliano e possono scappare da un momento all'altro proprio perchè le vecchie ideologie non fanno più presa e le delusioni e i fallimenti sono stati tanti.
Già lo sai che ha votato poco meno meno del 50% degli elettori, quindi sai che il maggior partito, sempre in crescita, è quello dell'astensionismo.
Poi devi pur sapere che anche chi ha dato, per l'ennesima o per la prima volta, il voto al PD in queste recenti elezioni europee, non è detto che condivida al 100% le tue idee e il tuo modo di far politica; e se fallisci nella tua titanica impresa di rinnovamento o tradisci le aspettative più importanti, alle prossime elezioni, potrebbe dirigere altrove le proprie speranze deluse.
Il pericolo maggiore, caro Renzi, viene proprio da te stesso (e dai tuoi troppo servizievoli cortigiani e cortigiane), perchè il "decisionismo" frettoloso che ti contraddistingue è un'arma a doppio taglio, va bene per un verso e fino a un certo punto; se vai oltre, rovini tutto.
Se confondi il governare con il comandare, se soffochi il dibattito interno con atti autoritari, espulsioni e battute sprezzanti, se consideri a priori le proposte e le critiche di minoranze come "capricci", se pretendi il "pensiero unico" nel PD, ti metti su una brutta strada, quella già percorsa da Berlusconi e che sta percorrendo Grillo.
Il banco di prova, più difficile ma illuminante, sarà quello delle riforme istituzionali che hai messo in campo. In tanti, nel partito e fuori, in aree comunque di sostenitori o simpatizzanti autorevoli, ti stanno dicendo che contengono molti aspetti negativi e peggiorativi.
Se rifiuti di prenderle in considerazione per incaponirti nella chiusa difesa di vecchi progetti concordati con alleati che si sono rivelati inaffidabili e perdenti, deluderai molti, ma soprattutto non renderai un buon servizio al Paese.
Un vecchio proverbio dice "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei"
Se preferisci ancora andare o dar retta a Berlusconi e Alfano invece che a Chiti, ai 14 senatori autosospesi, a Civati e ai vari "professoroni" costituzionalisti autorevoli, non fai una buona scelta.
Non basterà accontentare e tacitare una delle ex correnti minoritarie dalemiano-turca, dando la presidenza del partito a Matteo Orfini per garantire l'unità del partito e soprattutto garantire una reale democrazia interna.
Quest'ultima mossa mi sa tanto da vecchia politica democristiana, da compromessino storico, per tentare di assicurarti i pieni poteri nel partito e imporre i tuoi discutibili, e in parte ancora imperscrutabili, obiettivi .
mercoledì 21 maggio 2014
Anche Grillo solletica il punto G
“Il
leader del Movimento interviene sul suo blog e redarguisce la
consigliera comunale di Bologna presente al programma di Floris:
“Il solito quarto d'ora di celebrità descritto da Warhol che dà
l'orgasmo ai parenti che guardano da casa..... A casa gli
amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l’emozione di
un’effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e
finalmente raggiunta visibilità”. Poi
i toni si fanno più duri: “Seduto in poltroncine a
schiera, accomunato ai falsari della verità, agli imbonitori di
partito, ai diffamatori di professione, devastato dagli applausi a
comando di claque prezzolate. Soggetto, bersaglio consapevole ben
pettinato alla bisogna che porge il lato migliore del proprio profilo
alla morbosa attenzione di cameraman che ti inquadrano implacabili se
annuisci quando enuncia le sue soluzioni un qualunquemente stronzo”.
Questo
ed altro riferiva il servizievole Fatto quotidiano il
31 ottobre 2012 sotto il titolo Grillo attacca Federica
Salsi: “La tv è il vostro punto G”
riferendosi alla giovane consigliera bolognese che fu
cacciata dal M5S per
quella sua pur dignitosa e rispettosa apparizione in TV.
Ma
l'altro ieri il futuro capo del Tribunale del popolo
grillino, contravvenendo
al divieto inizialmente imposto ai “suoi “
eletti, si è voluto godere il suo punto G e
far godere il suo popolo di beati fan, partecipando, con gran
strombazzamento di preparazione mediatica dell'evento, alla
trasmissione Porta a Porta,
gran salotto politico televisivo gestito da Bruno
Vespa, che, per fare
audience e compiacere i potenti di turno, ospiterebbe anche il
diavolo con il plastico dell'inferno.
Del
resto si sa, la regole di ogni capo-popolo che si rispetti è sempre
stata quella del “fate quel che dico ma non quel che
faccio”; “perchè
io sono io e voi non siete un c...”
, come diceva, guarda il caso dell'omonimia, il marchese
del Grillo.
Su
questa plateale contraddizione e inversione di
rotta per convenienza propagandistica,
non sto a ripetere quanto tanti hanno scritto. Aggiungo solo un paio
di annotazioni che mi sono venute in mente osservando la campagna
elettorale di Grillo per il M5S, tutta concentrata su se stesso che
non è candidato né candidabile, con l'aggiunta, in questi ultimi
tempi di alcuni parlamentari grillini evidentemente promossi e
graditi al capo, che si sono mostrati più abili e capaci nel
ripetere le sue parole d'ordine con un movimento che sta diventando sempre
più simile ai partiti della vecchia scuola.
Ma i candidati grillini per
andare in Europa a rappresentare il M5S chi li ha visti e sentiti?
Nessuno, a
quel che mi risulta dalle pur frequenti letture di stampa, TV e blog
vari.
La
tanto reclamizzata democrazia dal basso,
partorita da una fantomatica e striminzita Rete
che
li ha scelti (!?) con qualche veloce
clic,
porta dunque a questo risultato?
Che
la linea politica la detta, anzi la urla, Beppe
Grillo,
con il supporto di un paio di funeree
interviste del socio Casaleggio.
Loro, i futuri eletti, non contano e non
conteranno niente,
come persone e come parlamentari.
Si preparino solo a decurtarsi lo
stipendio per far fare bella figura al loro capo-padrone
che si farà fotografare sventolando il mega- assegno, frutto del
loro “spontaneo” sacrificio ( e quello degli italiani che
comunque li mantengono), per devolverlo a qualche iniziativa
benefica di facciata. Metodo simile a quello della Chiesa della
pubblicità televisiva, che sbandiera la
beneficenza fatta dalle caritas, dai volontari e dai fedeli
attribuendo il merito dei
loro sacrifici alla Chiesa del cardinal Bertone,
che sta in un appartamento di 700 metri quadri ristrutturato a
spese di chi non è chiaro... come non è chiaro da dove vengono i
soldi IOR che finanziano la società produttrice di ricorrenti
polpettoni televisivi agiografici, tra il dolciastro e il
miracolistico, quando non di smaccato proselitismo religioso
cattolico.
Nel
suo piccolo, anche il blog di Grillo ha i suoi lati oscuri, sia sul
piano finanziario che ideologico. Ma basta avere
fede in lui e
nella sua onestà e trasparenza e il consenso è assicurato. Poi chi
vivrà vedrà.
Altro aspetto della politica di Beppe Grillo che mi tiene lontano dal
“suo” Movimento è il suo atteggiarsi a giustiziere di
tutti. Dopo l'anteprima negli studi di Porta a Porta,
Beppe Grillo è tornato oggi a presentare il plastico del castello di
Lerici; una versione particolare della fortezza ligure dalle cui
segrete spuntano i volti di politici e imprenditori o
giornalisti, ivi reclusi. Grillo , con toni ora aggressivi
ora falsamente bonari e paternalistici, annuncia il prossimo
processo che il M5S sottoporrà al popolo del web, per punire, "chi
ha depredato migliaia di italiani in questi anni". Il
leader M5s poi precisa: "Sarà una cosa virtuale. Se poi
magistratura o finanza vorranno intervenire, potranno farlo. Non sarà
niente di violento o aggressivo".
Ci sarebbe da inorridire, di fronte ad affermazioni di questo genere.
Ma chi gli dà il diritto a lui e ai suoi fan di ergersi a
giudici in un improvvisato “Tribunale del popolo “ sia
pur virtuale ma assolutamente fuori da ogni regola democratica e
foriero di ogni abuso e prevaricazione? Non sono bastati i
nefasti esiti di tutti i tribunali del popolo del passsato per
prendere le distanze da chiunque usi argomenti e minacce del
genere?
Ma perchè tanta parte del popolo, dimentica o inconsapevole della
storia, ogni due o tre generazioni si lascia irretire da simili
personaggi? Quanti di quelli che ricopiano o ripetono come un mantra consolatorio, o di incitamento o grido di guerra, l'hashtag "Vinciamo noi", sanno che il motto più ripetuto da Mussolini e dai fascisti era lo stesso "Vincere!" o "Vinceremo!"? E pure le parole d'ordine "boia chi molla", "non ci arrenderemo", "con noi o contro di noi" e simili?
Mi riconosco parecchio in quanto scrive oggi Angelo D'Orsi su
MicroMega sotto il titolo “Lo
smarrimento pre-elettorale di un cittadino”.
“….. Certo sarebbero e saranno volti nuovi anche quelli degli
eletti (e saranno tanti) del M5S, ma non sono volti (perlopiù) che
mi piacciono, anche se tanti militanti sono ottime persone che hanno
fatto battaglie giuste che ho condiviso, talora lottando al loro
fianco. Ma non mi piace il loro fanatismo, non mi piace la loro fede
nel capo, non mi piace l’ignoranza di troppi e la volgarità di
tutti, specie quando si aggiungono all’intolleranza e quando si
esprimono nel turpiloquio indecente, e soprattutto superfluo. O forse
no: forse il turpiloquio, come l’urlo, come il gestaccio, come le
battute a raffica, come i paragoni storici privi di fondamento ma
eclatanti, sono tutte armi funzionali alla cattura della folla: non
della massa, ma della folla, insieme di individui atomizzati, che,
per disperazione o per noia, si sono disgustati e allontanati dai
partiti, dalle convinzioni ideali, dallo stesso raziocinio
dell’analisi e della scelta, e si sono affidati, nel senso più
ampio, fideisticamente, appunto, al capo: il capo pensa, il capo sa,
il capo decide, per loro. Per tutti. Per il Paese. Per l’Europa.
Dopodomani per il mondo. E il capo, sia detto una volta per tutte, fa
paura: il suo straparlare, il suo urlo scomposto, il suo gesticolare
da forsennato, sono la forma dietro cui ci sono contenuti a volte
condivisibili, ma nell’insieme, indigeribili: la politica estera,
le politiche migratorie, la scuola, l’economia, sono terreni su cui
il dissenso verso il signor Grillo e il signor Casaleggio, per quanto
mi riguarda, è totale. E, malgrado le lodevoli battaglie in
Parlamento contro gli stravolgimenti istituzionali, non posso
accettare la pseudodemocrazia della Rete, di cui il Movimento è
portatore, sulla base, sempre, degli orientamenti del capo e del suo
ideologo: i quali, a ben vedere, interpretano bene i ruoli dello
sbirro cattivo (“Beppe”) e di quello buono (“Gianroberto”)....”
Sbirri che
già oggi, tra una intervista registrata e una successiva non
credibile smentita, si autopropongono come futuri ministri....
Non bastava
aver subito Berlusconi, Scajola &C!!!
sabato 10 maggio 2014
Di compromesso in compromesso... si finisce così
A me il termine "compromesso" in politica non è mai piaciuto. Non perchè voglia essere una integralista o idealista "dura e pura", che si spezza ma non si piega; anzi, mi sento una moderata, e mi accontento quasi sempre di risultati modesti e non all'altezza di quello che avrei voluto, se le circostanze non permettono di ottenere di più.
Ma l'esperienza mi ha convinto che i compromessi in politica non portano mai niente di buono, ma quasi sempre alla rinuncia di valori e ideali che dovrebbero essere fondamentali e irrinunciabili se si vuol mantener fede all'impegno per cui si è scelto di battersi o per cui si è stati eletti .
Non voglio andare troppo lontano nella storia, ma comincio col ricordare l'infelice esito del "compromesso storico" tra DC e PCI, nato pur con buone intenzioni collaborative e pacificatorie nel pensiero di personaggi come Moro e Berlinguer, e naufragato e travolto tra estremismi e stragi di brigate rosse e nere, irretito ad opera di maestri di oscure trame come Andreotti e Cossiga e infine impelagato in quella che fu poi una sorta di spartizione consensuale di cariche e di tangenti tra tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Pratica compromissoria che inquinò e infangò tutti, favorì un sempre maggior malgoverno e un indebolimento ideale di chi avrebbe dovuto svolgere funzioni di controllo e opposizione.
A poco servì la bufera giudiziaria di "Mani pulite", perchè ormai la malattia si era propagata in ogni anfratto della società, politica e civile, come dimostrano i ricorrenti e sempre nuovi casi di corruzione emersi anche nelle ultime settimane.
Già nel 1992-1994, mentre i giudici indagavano e arrestavano corrotti e corruttori, emissari o rappresentanti dello Stato intessevano trattative compromissorie con esponenti della Mafia.
Della crisi delle forze politiche di quegli anni fu lesto ad approfittarne un personaggio già ambiguo e discutibile fin dal suo esordio, dalle fortune misteriose, come Silvio Berlusconi, sul cui carro da vincitore, guidato insieme a lui da tal Marcello dell'Utri, oggi definitivamente condannato per le sue compromissioni con la mafia, salirono in tanti, riciclati di ogni provenienza politica.
In tanti hanno chiuso gli occhi e non hanno voluto vedere le tante infrazioni alle leggi che il Berlusconi compiva, in tanti nel suo partito (Alfano, per dirne uno) si sono prodigati per costruirgli le leggi ad personam . Mentre chi doveva far opposizione si lasciava irretire in pasticci compromissori come la bicamerale di D'Alema.
Poi abbiamo assistito per decenni a esponenti del PDL e ex AN, maschi e soprattutto femmine, che gridavano ogni giorno che Berlusconi era un "perseguitato dalla giustizia" quando veniva inquisito e condannato. Ed erano quindi i giudici "di sinistra" da condannare; si infangava quindi tutto il sistema giudiziario per difendere il condannato eccellente e potente. E in tanti facevano buon viso, compreso in tante circostanze il Capo dello Stato Napolitano (ex PCI); che anzi di suo contribuiva a fare la guerra ai giudici che indagavano sulla trattativa Stato-mafia per far sparire le sue telefonate con l'ex DC Mancino in cerca, pure lui , di un aiutino compromissorio che lo liberasse da indagini..
Poi abbiamo dovuto accettare che il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri intervenisse per aiutare a far scarcerare gli amici Ligresti.
Abbiamo sopportato un ministro dell'interno come Alfano che chiudeva occhi e orecchi e lasciava che fosse sequestrata e portata in Azerbaijan la Shalabaieva con figlioletta, per compiacere il satrapo padrone dello Stato e del petrolio che importiamo.
Abbiamo ancora assistito con disgusto alla sceneggiata dei poliziotti del SAP che applaudivano a lungo come fossero eroi, i poliziotti condannati per l'omicidio di un ragazzo arrestato, Stefano Aldrovandi.
A compimento di tale discesa agli inferi del degrado compromissorio politico-morale italiano, abbiamo dovuto assistere alla performance di tal "Genny 'a carogna " facinoroso capo ultras della curva A del Napoli, che a Roma spadroneggiava una situazione tragica, e dall'alto della transenna dello stadio dava il via alla partita Fiorentina- Napoli, fino allora sospesa a causa di incidenti gravissimi accaduti fuori dallo stadio, con spari e pestaggi culminati nel ferimento di un giovane tifoso per mano di un altro facinoroso.
Il bellimbusto, arbitro e garante delle tifoserie preso sul serio da dirigenti sportivi, politici e polizia, ostentava una maglietta con scritta "Speziale libero", che inneggiava ad un altro omicida (uccisore del poliziotto Raciti).
Il cerchio si chiude con gli ultimi arresti per corruzione intorno agli appalti dell'Expo e della Sanità di Milano, che vede tra gli arrestati lo storico inquisito ex PCI Primo Greganti e l'altro indagato storico ex DC Gian Stefano Frigerio, di nuovo con le mani in pasta a lucrare e spartirsi appalti come niente fosse.
Senza dimenticare il caso abominevole di Claudio Scajola, già noto alle cronache anche come lo smemorato di Imperia e altre vicende poco edificanti, in politica da sempre, prima come esponente e boss ligure della DC, poi in Forza Italia, come uomo di fiducia di Berlusconi che lo ha fatto Ministro dell'Interno (!!!) tra 2001 e 2002, distintosi per la non esemplare gestione del G8 di Genova e del caso Biagi; poi sempre nelle alte sfere in altri ministeri berlusconiani e pure nella direzione del COPASIR (Comitato per la sicurezza nazionale!!!!). E oggi in carcere per aver favorito la latitanza di un'altra perla di ex deputato berlusconiano, Amedeo Matacena già condannato per associazione mafiosa e latitante a Dubai; mentre è finita in carcere ora anche e la bella moglie di costui, protagonista di jet set e illeciti maneggi milionari.
Non ci sono più parole per esprimere amarezza e sconforto per un cittadino onesto che vorrebbe credere nella legalità, ma vede trionfare ancora, dopo 20 anni (e, forse, qualche secolo...), i 3 vizi capitali del nostro tempo:
1) La "solidarietà" di casta, o clan, o partito, o gruppo, o categoria, che, coprendo, giustificando e avvallando reati di un proprio consocio diventa complicità e omertà. Nella serie vanno comprese anche le autorità religiose che coprirono e coprono i preti pedofili. E, ovviamente , i parlamentari che votano quasi sempre per il non luogo a procedere contro un collega indagato, specie se dei "nostri".
2) La pratica dell'essere forti con i deboli e deboli con i forti, o comunque quelli che gridano più forte e fanno paura. Esempi ce ne sono a iosa, fino al caso non isolato di Genny 'a carogna e dei suoi compari padroni incotrastati degli stadi, spesso affratellati con clan camorristici e gruppi politici estremisti di destra.
3) La diffusione quasi universale, in ogni componente della società del ricorso alla corruzione, alla "mazzetta" o "tangente" o lucro extra legem che dir si voglia, praticato nella gestione degli appalti da politici, imprenditori, dirigenti della Sanità; cui si aggiunge il sistema dei baroni universitari per gestire e pilotare i concorsi. Il dio denaro è riverito da tutti, credenti e no
A prima vista uno potrebbe concludere che allora ha ragione Grillo a voler mandare tutti a casa. Il guaio è che nemmeno lui e le sue truppe improvvisate potranno mai riuscirci, anche se raggiungessero il 51% dei voti (dio ce ne scampi, dopo aver subito per 20 anni Berlusconi trovarci con l'Italia governata da Beppe Grillo!!), perchè già hanno in casa propria i germi delle stesse malattie che dicono di voler combattere in casa d'altri: nei metodi e nei contenuti di movimento dai caratteri settari, assolutistici, ideologicamente confusionari, dipendenti da un solo capo piuttosto paranoico, con l'unica idea fissa del mandare gli altri "affanc..." (e guarda caso pure lui pregiudicato per omicidio colposo di 3 persone..), che grida più forte e minaccia sfracelli per incutere paura, con diritto di decidere per tutti e su tutti, per contratto fatto sottoscrivere agli ingenui o opportunisti adepti, persone spesso senza arte nè parte o merito o idee proprie, animate prevalentemente da rancori e volontà punitiva generalizzata, senza sapere o volere distinguere gli onesti dai disonesti, i meritevoli dai fanatici, i valori socialmente utili e le proposte ragionevoli ed efficaci dalle teorie più sballate.
Grillo e il M5S non possono essere la soluzione dei problemi, ma ne sono l'effetto o il prodotto, che si aggiunge e aggrava il processo di degradazione della società fino a darle il colpo di grazia.
Ma l'esperienza mi ha convinto che i compromessi in politica non portano mai niente di buono, ma quasi sempre alla rinuncia di valori e ideali che dovrebbero essere fondamentali e irrinunciabili se si vuol mantener fede all'impegno per cui si è scelto di battersi o per cui si è stati eletti .
Non voglio andare troppo lontano nella storia, ma comincio col ricordare l'infelice esito del "compromesso storico" tra DC e PCI, nato pur con buone intenzioni collaborative e pacificatorie nel pensiero di personaggi come Moro e Berlinguer, e naufragato e travolto tra estremismi e stragi di brigate rosse e nere, irretito ad opera di maestri di oscure trame come Andreotti e Cossiga e infine impelagato in quella che fu poi una sorta di spartizione consensuale di cariche e di tangenti tra tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Pratica compromissoria che inquinò e infangò tutti, favorì un sempre maggior malgoverno e un indebolimento ideale di chi avrebbe dovuto svolgere funzioni di controllo e opposizione.
A poco servì la bufera giudiziaria di "Mani pulite", perchè ormai la malattia si era propagata in ogni anfratto della società, politica e civile, come dimostrano i ricorrenti e sempre nuovi casi di corruzione emersi anche nelle ultime settimane.
Già nel 1992-1994, mentre i giudici indagavano e arrestavano corrotti e corruttori, emissari o rappresentanti dello Stato intessevano trattative compromissorie con esponenti della Mafia.
Della crisi delle forze politiche di quegli anni fu lesto ad approfittarne un personaggio già ambiguo e discutibile fin dal suo esordio, dalle fortune misteriose, come Silvio Berlusconi, sul cui carro da vincitore, guidato insieme a lui da tal Marcello dell'Utri, oggi definitivamente condannato per le sue compromissioni con la mafia, salirono in tanti, riciclati di ogni provenienza politica.
In tanti hanno chiuso gli occhi e non hanno voluto vedere le tante infrazioni alle leggi che il Berlusconi compiva, in tanti nel suo partito (Alfano, per dirne uno) si sono prodigati per costruirgli le leggi ad personam . Mentre chi doveva far opposizione si lasciava irretire in pasticci compromissori come la bicamerale di D'Alema.
Poi abbiamo assistito per decenni a esponenti del PDL e ex AN, maschi e soprattutto femmine, che gridavano ogni giorno che Berlusconi era un "perseguitato dalla giustizia" quando veniva inquisito e condannato. Ed erano quindi i giudici "di sinistra" da condannare; si infangava quindi tutto il sistema giudiziario per difendere il condannato eccellente e potente. E in tanti facevano buon viso, compreso in tante circostanze il Capo dello Stato Napolitano (ex PCI); che anzi di suo contribuiva a fare la guerra ai giudici che indagavano sulla trattativa Stato-mafia per far sparire le sue telefonate con l'ex DC Mancino in cerca, pure lui , di un aiutino compromissorio che lo liberasse da indagini..
Poi abbiamo dovuto accettare che il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri intervenisse per aiutare a far scarcerare gli amici Ligresti.
Abbiamo sopportato un ministro dell'interno come Alfano che chiudeva occhi e orecchi e lasciava che fosse sequestrata e portata in Azerbaijan la Shalabaieva con figlioletta, per compiacere il satrapo padrone dello Stato e del petrolio che importiamo.
Abbiamo ancora assistito con disgusto alla sceneggiata dei poliziotti del SAP che applaudivano a lungo come fossero eroi, i poliziotti condannati per l'omicidio di un ragazzo arrestato, Stefano Aldrovandi.
A compimento di tale discesa agli inferi del degrado compromissorio politico-morale italiano, abbiamo dovuto assistere alla performance di tal "Genny 'a carogna " facinoroso capo ultras della curva A del Napoli, che a Roma spadroneggiava una situazione tragica, e dall'alto della transenna dello stadio dava il via alla partita Fiorentina- Napoli, fino allora sospesa a causa di incidenti gravissimi accaduti fuori dallo stadio, con spari e pestaggi culminati nel ferimento di un giovane tifoso per mano di un altro facinoroso.
Il bellimbusto, arbitro e garante delle tifoserie preso sul serio da dirigenti sportivi, politici e polizia, ostentava una maglietta con scritta "Speziale libero", che inneggiava ad un altro omicida (uccisore del poliziotto Raciti).
Il cerchio si chiude con gli ultimi arresti per corruzione intorno agli appalti dell'Expo e della Sanità di Milano, che vede tra gli arrestati lo storico inquisito ex PCI Primo Greganti e l'altro indagato storico ex DC Gian Stefano Frigerio, di nuovo con le mani in pasta a lucrare e spartirsi appalti come niente fosse.
Senza dimenticare il caso abominevole di Claudio Scajola, già noto alle cronache anche come lo smemorato di Imperia e altre vicende poco edificanti, in politica da sempre, prima come esponente e boss ligure della DC, poi in Forza Italia, come uomo di fiducia di Berlusconi che lo ha fatto Ministro dell'Interno (!!!) tra 2001 e 2002, distintosi per la non esemplare gestione del G8 di Genova e del caso Biagi; poi sempre nelle alte sfere in altri ministeri berlusconiani e pure nella direzione del COPASIR (Comitato per la sicurezza nazionale!!!!). E oggi in carcere per aver favorito la latitanza di un'altra perla di ex deputato berlusconiano, Amedeo Matacena già condannato per associazione mafiosa e latitante a Dubai; mentre è finita in carcere ora anche e la bella moglie di costui, protagonista di jet set e illeciti maneggi milionari.
Non ci sono più parole per esprimere amarezza e sconforto per un cittadino onesto che vorrebbe credere nella legalità, ma vede trionfare ancora, dopo 20 anni (e, forse, qualche secolo...), i 3 vizi capitali del nostro tempo:
1) La "solidarietà" di casta, o clan, o partito, o gruppo, o categoria, che, coprendo, giustificando e avvallando reati di un proprio consocio diventa complicità e omertà. Nella serie vanno comprese anche le autorità religiose che coprirono e coprono i preti pedofili. E, ovviamente , i parlamentari che votano quasi sempre per il non luogo a procedere contro un collega indagato, specie se dei "nostri".
2) La pratica dell'essere forti con i deboli e deboli con i forti, o comunque quelli che gridano più forte e fanno paura. Esempi ce ne sono a iosa, fino al caso non isolato di Genny 'a carogna e dei suoi compari padroni incotrastati degli stadi, spesso affratellati con clan camorristici e gruppi politici estremisti di destra.
3) La diffusione quasi universale, in ogni componente della società del ricorso alla corruzione, alla "mazzetta" o "tangente" o lucro extra legem che dir si voglia, praticato nella gestione degli appalti da politici, imprenditori, dirigenti della Sanità; cui si aggiunge il sistema dei baroni universitari per gestire e pilotare i concorsi. Il dio denaro è riverito da tutti, credenti e no
A prima vista uno potrebbe concludere che allora ha ragione Grillo a voler mandare tutti a casa. Il guaio è che nemmeno lui e le sue truppe improvvisate potranno mai riuscirci, anche se raggiungessero il 51% dei voti (dio ce ne scampi, dopo aver subito per 20 anni Berlusconi trovarci con l'Italia governata da Beppe Grillo!!), perchè già hanno in casa propria i germi delle stesse malattie che dicono di voler combattere in casa d'altri: nei metodi e nei contenuti di movimento dai caratteri settari, assolutistici, ideologicamente confusionari, dipendenti da un solo capo piuttosto paranoico, con l'unica idea fissa del mandare gli altri "affanc..." (e guarda caso pure lui pregiudicato per omicidio colposo di 3 persone..), che grida più forte e minaccia sfracelli per incutere paura, con diritto di decidere per tutti e su tutti, per contratto fatto sottoscrivere agli ingenui o opportunisti adepti, persone spesso senza arte nè parte o merito o idee proprie, animate prevalentemente da rancori e volontà punitiva generalizzata, senza sapere o volere distinguere gli onesti dai disonesti, i meritevoli dai fanatici, i valori socialmente utili e le proposte ragionevoli ed efficaci dalle teorie più sballate.
Grillo e il M5S non possono essere la soluzione dei problemi, ma ne sono l'effetto o il prodotto, che si aggiunge e aggrava il processo di degradazione della società fino a darle il colpo di grazia.
lunedì 28 aprile 2014
Caro Renzi, ma dove ci stai portando?
Sono passati oltre 2 mesi da quando Renzi è diventato presidente del Consiglio mandando a casa il compagno di partito Enrico Letta in modo piuttosto sbrigativo e anche piuttosto incomprensibile, dal momento che contava di reggersi sulla stessa ambigua e traballante maggioranza precedente, di "larghe intese" che diventavano sempre più strette e disomogenee.
Mi ero imposta il silenzio e una sostanziale sospensione di giudizio in attesa di vederlo all'opera il nuovo premier, sperando che i fatti smentissero e fugassero i miei tanti dubbi e la diffidenza iniziale per il suo stile da "rottamatore", così poco rispondente e poco adatto, a mio parere, a rappresentare il Partito Democratico che avrei voluto.
Purtroppo i miei dubbi restano tuttora confermati dalle scelte che Renzi ha fatto finora e che mettono una pesante ipoteca sul "futuro dell'Italia", non nel senso positivo che la sua discesa in campo e la vittoria con le primarie aveva promesso e fatto sperare .
Mi ero imposta il silenzio e una sostanziale sospensione di giudizio in attesa di vederlo all'opera il nuovo premier, sperando che i fatti smentissero e fugassero i miei tanti dubbi e la diffidenza iniziale per il suo stile da "rottamatore", così poco rispondente e poco adatto, a mio parere, a rappresentare il Partito Democratico che avrei voluto.
Purtroppo i miei dubbi restano tuttora confermati dalle scelte che Renzi ha fatto finora e che mettono una pesante ipoteca sul "futuro dell'Italia", non nel senso positivo che la sua discesa in campo e la vittoria con le primarie aveva promesso e fatto sperare .
A parte il fatto che non credo che siano le cosiddette "riforme"
istituzionali che possano far ripartire economicamente e moralmente
il Paese, non capisco perchè Renzi si sia infognato e intestardito
nel voler imporre tre proposte di riforma che peggioreranno l'attuale
situazione e produrranno solo caos , nessun risparmio e problemi di
difficilissima soluzione proprio sul piano burocratico e per
l'aspetto della tempistica di attuazione.
Italicum, città metropolitane al posto delle province, pseudo-Senato composto da sindaci e consiglieri regionali, sono tre pasticci che stanno mettendo a dura prova la pazienza di molti elettori PD dotati di buon senso, che non si sentono di seguire Renzi a tutti i costi, a prescindere dai contenuti che propone, o solo per obbedienza e fedeltà di parte.
Italicum, città metropolitane al posto delle province, pseudo-Senato composto da sindaci e consiglieri regionali, sono tre pasticci che stanno mettendo a dura prova la pazienza di molti elettori PD dotati di buon senso, che non si sentono di seguire Renzi a tutti i costi, a prescindere dai contenuti che propone, o solo per obbedienza e fedeltà di parte.
A fronte della
presenza e della concorrenza di personaggi screditati e inaffidabili
ma di grande attrattiva popolare come Berlusconi e Grillo, penso che
tanti elettori vorrebbero votare il PD non solo per non portare o
riportare al governo questi 2, ma per convinzione che la guida
renziana del PD saprà e potrà fare qualcosa di buono.
Non se ne può più di dover sempre scegliere solo "il meno peggio" o "il male minore". Si sperava che chi predicava il motto del "cambiare verso" ci convincesse di saper rappresentare il "meglio"
Purtroppo le 3 pseudoriforme ora messe in campo da Renzi sono quasi incomprensibili e non rappresentano certo un effettivo miglioramento rispetto all'ordinamento attuale, ma anzi presentano molti rischi di limitare gli spazi di democrazia e le possibilità di scelta per i cittadini, nonchè un sostanziale stravolgimento dello spirito e della lettera costituzionale.
Non sto a ripetere qui le argomentazioni espresse da costituzionalisti come Rodotà e Zagrebelsky, o quelle del presidente del Senato Piero Grasso, per non parlare della proposta alternativa dei senatori guidati da Vannino Chiti; argomentazioni e consigli che Renzi farebbe bene ad ascoltare e recepire per non portare l'Italia "verso" un vicolo cieco o un precipizio.
E non conti troppo sui sondaggi che danno il PD come primo partito alle prossime elezioni, se pretenderà di imporre questo genere di "riforme" che offrono largo alimento per la propaganda grillina e berlusconiana
mercoledì 19 febbraio 2014
Povera Italia, ostaggio di due pregiudicati che si divertono alle nostre spalle!
Farsa dopo
farsa, da San Remo a Roma, lo spettacolo continua, con tragicomica
finale.
Lungi da me difendere il "ribaltone" (??!!) provocato improvvisamente (e improvvidamente) da Renzi, ma quale "linea" può esprimere un Movimento che nell'arco di una giornata dice tutto e il contrario di tutto tra i diversi livelli di comunicazione, rappresentanza e decisione?
I parlamentari legittimamente eletti si riuniscono a discutere per decidere il da farsi al mattino alle 10 o giù di lì, e mentre loro discutono il padrone del marchio convoca a loro insaputa una consultazione - lampo di poche ore della mitica "rete" composta da 80.000 "utenti certificati" (bastano per rappresentare il "popolo" tutto?). Di questo mini-popolo risponde la metà al quesito, e questa metà si spacca a sua volta praticamente in due tra i sì e i no alla consultazione con Renzi.
Lungi da me difendere il "ribaltone" (??!!) provocato improvvisamente (e improvvidamente) da Renzi, ma quale "linea" può esprimere un Movimento che nell'arco di una giornata dice tutto e il contrario di tutto tra i diversi livelli di comunicazione, rappresentanza e decisione?
I parlamentari legittimamente eletti si riuniscono a discutere per decidere il da farsi al mattino alle 10 o giù di lì, e mentre loro discutono il padrone del marchio convoca a loro insaputa una consultazione - lampo di poche ore della mitica "rete" composta da 80.000 "utenti certificati" (bastano per rappresentare il "popolo" tutto?). Di questo mini-popolo risponde la metà al quesito, e questa metà si spacca a sua volta praticamente in due tra i sì e i no alla consultazione con Renzi.
Siccome hanno prevalso di stretta misura i sì, il padrone
extraparlamentare e pregiudicato Grillo (che nessuno ha votato ed eletto, ricordiamolo sempre quando accusa gli altri di non essere eletti e non credibili...), reduce dall'ultima
sceneggiata sanremese, insieme a due malcapitati capigruppo precari
pro tempore, è andato, di evidente malavoglia, a "sfogarsi" con
Renzi; dopo averlo sbeffeggiato, deriso e insultato fino a poche ore
prima, ha ripetuto la solita solfa sbattendogli in faccia quel che da mesi dice e scrive sul blog.
Ma perchè ci è andato proprio
lui e non ha lasciato che ci andassero i legittimi rappresentanti del
M5S? Non si fida di loro ? Non li ritiene all'altezza? Aveva paura che qualcuno dei suoi soldatini aprisse qualche spiraglio di condivisione su qualcosa?
Grillo, così
facendo, sta deliberatamente e ostinatamente distruggendo ogni possibilità di alternativa politica
credibile e attuabile, di cui ci sarebbe tanto bisogno; e quindi sta rendendo, ancora una volta, inevitabili le infauste "larghe
intese", e, con sempre maggiori probabilità, forse più con Berlusconi che col Nuovo Centro Destra.
"Nove minuti
divertentissimi" ha chiosato ieri Scanzi sull'ultimo suo pezzo falsamente spiritoso e penosamente giustificatorio sul Fatto Quotidiano. Divertentissimi per chi? Evidentemente per chi concepisce la
politica come spettacolo e considera un successo, o una "vittoria"
l'aver dato libero sfogo alle proprie invettive e agli insulti,
ritenendo siano giustificati da una base di critica motivata e nella convinzione che il proprio ruolo, nel Parlamento e nel Paese, a nome di un terzo degli italiani votanti, sia solo questo.
E quindi, cosa
abbiamo portato a casa? Cosa hanno guadagnato gli italiani da questa
disgustosa sceneggiata? Una migliore prospettiva politica? Una
proposta alternativa credibile e attuabile? Una risposta ai 60.000
artigiani e piccoli imprenditori disperati che hanno dignitosamente
protestato ieri? Figuriamoci! Niente di niente.
Anzi tutta la classe politica che rappresenta la maggioranza ora si sente più di prima legittimata a proseguire sulla strada intrapresa e a continuare a fare
quel che ha sempre fatto, perchè, con una opposizione così, Casta dirigenziale e nomenklature varie possono
dormire sonni tranquilli e farsi quattro risate, con Berlusconi in prima fila, insieme a Grillo e a
Scanzi che avranno ancora a lungo materiale divertente da mettere sui loro blog.
giovedì 6 febbraio 2014
Fascismo, eversione, ghigliottina, impeachment? Prevenire è meglio che curare...
In questi giorni sono infuriate le polemiche in seguito a vari episodi di comportamenti di Grillo e di alcuni esponenti del M5S che sono stati quasi unanimemente condannati e da parecchi definiti ai limiti della sovversione e molto simili a quelli del fascismo. D'altro canto, quasi tutti gli esponenti del M5S, e i loro sostenitori (prevalentemente i giornalisti di punta del FQ), pur condannando le affermazioni e gli scritti più volgari, offensivi e sessisti di Grillo e dei suoi portavoce e fan, li hanno comunque difesi e giustificati affermando che era l'unico modo per fare opposizione alla "dittatura della maggioranza" e del governo di "larghe intese" PD-Nuovo Centro Destra presieduto da Letta e per protestare contro la "ghigliottina" imposta dalla presidente della Camera Laura Boldrini per porre fine all'ostruzionismo messo in atto dal M5S che voleva impedire l'approvazione di una legge ritenuta, a torto o ragione, "un regalo di 7 miliardi alle banche".
Grillo poi ha messo in campo una proposta di "impeachment" contro il Capo dello Stato Napolitano e un articolo sul suo blog che incitava al turpiloquio e a una sottintesa aggressione sessuale in auto contro la Boldrini; e l'altro ieri ha sparato un ennesimo anatema contro un presunto "Colpo di Stato" ai suoi danni. Proprio lui, che vorrebbe governare solo con la maggioranza assoluta, non ci sta a collaborare con nessuno e non tollera opposizioni interne, vuol mandare a casa tutti gli altri al grido di "arrendetevi, siete tutti morti!!", strepita se gli altri non si arrendono, contrattaccano e tentano di mandare a casa lui con una maldestra nuova legge elettorale ....
Grillo poi ha messo in campo una proposta di "impeachment" contro il Capo dello Stato Napolitano e un articolo sul suo blog che incitava al turpiloquio e a una sottintesa aggressione sessuale in auto contro la Boldrini; e l'altro ieri ha sparato un ennesimo anatema contro un presunto "Colpo di Stato" ai suoi danni. Proprio lui, che vorrebbe governare solo con la maggioranza assoluta, non ci sta a collaborare con nessuno e non tollera opposizioni interne, vuol mandare a casa tutti gli altri al grido di "arrendetevi, siete tutti morti!!", strepita se gli altri non si arrendono, contrattaccano e tentano di mandare a casa lui con una maldestra nuova legge elettorale ....
Io
nella maggioranza attualmente al governo ho visto spesso scelte
sbagliate, qualche comportamento scorretto e politicamente
criticabile; e l'ho criticato. Ma avrei voluto che ci fosse
una opposizione intelligente e politicamente corretta, animata
dall'intento di risolverli i problemi, creando i presupposti per
costituire in un futuro prossimo, una maggioranza diversa e migliore
di questa. Ma con la stategia malsana di Grillo questa possibilità è
stata distrutta. Ne coglieremo tutti frutti amari.
Prevenire è meglio che curare. La storia dovrebbe averci insegnato
che le degenerazioni peggiori dei movimenti politici diventati
dittatoriali si sarebbero potute evitare se fermate sul nascere o
alle prime avvisaglie di scelte sbagliate e pericolose. Quando ci si
accorge di avere imboccato una strada sbagliata bisognerebbe avere la
saggezza di tornare indietro prima che sia troppo tardi e che si sia
andati troppo avanti per poterlo fare senza danni. Il M5S non è
fascismo nè eversione, ma sembra essersi messo in anticamera
adottando metodi e comportamenti che somigliano tanto a quelli
adottati a suo tempo da movimenti che pur nascendo spesso con buone
intenzioni di "rivoluzioni culturali" e motivate proteste
contro un potere, poi degenerarono e costruirono essi stessi nuove
tirannie.
Mi sembra che Travaglio, Scanzi e altri giornalisti del FQ, col loro altalenante
giustificazionismo e appoggio, stiano avendo nei confronti di Grillo
e del M5S lo stesso atteggiamento che Marinetti, i futuristi, e
D'Annunzio ebbero nei confronti di Mussolini e del nascente fascismo.
Fatte le debite proporzioni io ci penserei su.
A mio modesto parere, il "Colpo
di Stato" sta tentando di farlo proprio Grillo, soffiando sul
fuoco, estremizzando ogni critica e protesta o argomentazione che, se
fatta in altro modo potrebbe essere ascoltata. Grillo sta spendendo
malissimo il patrimonio di voti ricevuto dal "suo"
movimento, nel timore che in prossime elezioni possa perderli e
quindi vuol sfruttare al massimo la situazione attuale, tentando il
tutto e per tutto, per imporre il suo disegno distruttivo, di
minoranza che vuole imporre a tutti i costi il suo obiettivo "mandare
a casa" chi, piaccia o no e pure a me non piace, rappresenta la maggioranza nel Paese, votata dai cittadini italiani con le leggi esistenti.
E' anticamera del Fascismo anche quando una minoranza vuole impedire ad una maggioranza di governare, che piacciano o no le sue scelte. E' anticamera del Fascismo ritenere di essere i soli portatori della verità e del giusto e insultare e "manganellare" mediaticamente, in Parlamento, in piazza e sul web, chiunque non riconosca questa "verità". L'ostruzionismo, le occupazioni di sedi parlamentari sono strumenti di opposizione estremi, che dovrebbero essere usati solo in casi ben giustificabili e comunque sono a un passo dall'illecito. Che siano stati usati anche in passato da altre forze politiche (PCI, Lega, Radicali e altri) non li rende leciti e auspicabili e in genere non sono mai serviti allo scopo o a rendere più democratico il Paese. E mi pare un po' contraddittorio che per giustificare il proprio operato il M5S si richiami ad atti dei vecchi partiti. Il M5S non doveva essere modello di rinnovamento?
Da un simile comportamento non può venire nulla di buono. L'impeachment dovrebbero chiederlo gli elettori e gli eletti più responsabili nei confronti del padrone del marchio M5S, Grillo; o le "larghe intese" criticate a parole, dureranno in eterno, o fino al nuovo trionfo del centrodestra.
E' anticamera del Fascismo anche quando una minoranza vuole impedire ad una maggioranza di governare, che piacciano o no le sue scelte. E' anticamera del Fascismo ritenere di essere i soli portatori della verità e del giusto e insultare e "manganellare" mediaticamente, in Parlamento, in piazza e sul web, chiunque non riconosca questa "verità". L'ostruzionismo, le occupazioni di sedi parlamentari sono strumenti di opposizione estremi, che dovrebbero essere usati solo in casi ben giustificabili e comunque sono a un passo dall'illecito. Che siano stati usati anche in passato da altre forze politiche (PCI, Lega, Radicali e altri) non li rende leciti e auspicabili e in genere non sono mai serviti allo scopo o a rendere più democratico il Paese. E mi pare un po' contraddittorio che per giustificare il proprio operato il M5S si richiami ad atti dei vecchi partiti. Il M5S non doveva essere modello di rinnovamento?
Da un simile comportamento non può venire nulla di buono. L'impeachment dovrebbero chiederlo gli elettori e gli eletti più responsabili nei confronti del padrone del marchio M5S, Grillo; o le "larghe intese" criticate a parole, dureranno in eterno, o fino al nuovo trionfo del centrodestra.
Perchè è questo che succederà, sia con questa legge elettorale, con quella nuova concordata e proposta da Renzi e Berlusconi, o con qualsiasi altra venisse confezionata e approvata.
Perchè la situazione che si è creata è perversa, difficilmente aggiustabile, proprio grazie all'arrocamento del terzo polo grillino che, non volendo trovare punti di incontro col PD almeno per alcune riforme condivisibili, anzi avendo rotto tutti i ponti possibili, di fatto condanna o alla continuità di accordi del PD col Nuovo Centro destra o al ritorno alla posizione di minoranza se questo, come pare ormai certo, ritornerà alleato, insieme a Casini, tra le braccia dell'indistruttibile Berlusconi.
Perchè la situazione che si è creata è perversa, difficilmente aggiustabile, proprio grazie all'arrocamento del terzo polo grillino che, non volendo trovare punti di incontro col PD almeno per alcune riforme condivisibili, anzi avendo rotto tutti i ponti possibili, di fatto condanna o alla continuità di accordi del PD col Nuovo Centro destra o al ritorno alla posizione di minoranza se questo, come pare ormai certo, ritornerà alleato, insieme a Casini, tra le braccia dell'indistruttibile Berlusconi.
Nella
compagnia dei Santissimi Salvatori di Berlusconi, insieme ai vecchi e nuovi
intelligentoni PD, adesso ci sono anche i grillini di stretta
obbedienza al loro spregiudicato e cinico capo, che un giorno li
incita alla guerra (sempre contro esponenti di sinistra) e il giorno
dopo li blandisce con la più paternalistica ipocrisia, usandoli come
marionette o robottini replicanti per i suoi ormai non più imperscrutabili disegni e umori, chiaramente finalizzati far vincere di nuovo Berlusconi e continuare ad abbaiare alla luna, per non sapere e volere resposabilità di governo condivise con altri.
Quanto
potrà durare questa "strategia" del Gatto-Grillo e della
Volpe-Casaleggio per confondere e imbrogliare i pinocchietti
certificati e gli italiani tutti, per portarli nell'immaginario "Paese dei balocchi" e farli tornare con le orecchie d'asino?
E gli italiani continueranno ancora a votare e sostenere il pregiudicato imbroglione Berlusconi e quest'altro pregiudicato che si diverte a prenderli in giro?
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