sabato 22 novembre 2014

Non in mio nome

Mi dispiace, ma stavolta  non andrò a votare per le elezioni amministrative  regionali dell'Emilia Romagna. Per me è una sconfitta, una contraddizione con un principio che ho sempre predicato e, per quanto mi era possibile, praticato: quello della partecipazione attiva e consapevole come cittadina alla vita politica del Paese, con l'esercizio in primo luogo del voto, strumento indispensabile per la manifestazione della propria libertà di scelta e quindi  per la sopravvivenza della democrazia.
Ma stavolta mi arrendo e rinuncio. Visti i pessimi risultati ottenuti finora con il voto, stavolta pratico il "non voto", o l'astensione che dir si voglia, come estremo rimedio a mali estremi, o quanto meno come espressione di una protesta contro la gestione della politica regionale e nazionale  attuata in questi ultimi anni e mesi.
Inutile ricordare ora i meriti e anche le cose buone fatte, in particolare da esponenti del partito, il PD, che ho contribuito a fondare e in cui avevo sperato, partendo da un lungo e ormai lontano percorso iniziato con l'Ulivo.
Ma i meriti  sono stati vanificati da  demeriti che  io non posso più sottacere e perdonare.
Cosa non posso perdonare? A livello regionale, il caso Marco Monari, la goccia che ha fatto traboccare il vaso della mia sopportazione. Che costui fosse un individuo  di scarsissima levatura politica  ma di evidente  e unica capacità di fare carriera  mettendosi alle costole, come portaborse e  apparentemente fedelissimo delle figure politiche di  maggior importanza che via via emergevano nell'area del centrosinistra a Bologna, l'avevo capito io che sono l'ultima dilettante-simpatizzante di provincia, fin dai tempi del primo Ulivo.

C'erano tanti bravi  giovani che si impegnavano a quei tempi e che apparivano molto più sinceri, motivati e preparati, eppure  era Monari che fu di fatto imposto al più alto livello regionale, prima nei Democratici, poi nella Margherita e infine nel PD, con i soliti meccanismi della cooptazione, della candidatura unica  perchè "non c'erano alternative", per  finire incoronato addirittura a capo di Gabinetto, consigliere regionale, e - ti pareva - capogruppo per il PD, sulla comoda slitta di babbo Natale del listino di Errani per due legislature. Praticamente senza mai essere stato scelto ed eletto per selezione democratica.

Ricordo di aver scritto già nel 2004 ai massimi vertici lettere di critica e protesta per il metodo adottato per favorire la resistibile scalata di Monari. Naturalmente senza ricevere risposta, anzi l'effetto contrario.
Ora  dalla inchiesta delle "spese pazze" dei consiglieri regionali e dalle intercettazioni telefoniche pubblicate emerge la volgarità del personaggio e la  sua opaca qualità morale per l'uso improprio fatto del pubblico denaro.
Ma possibile che nessuno tra i big (La Forgia, Albertina Soliani,  Prodi, Errani...) a cui si era attaccato l'avesse capito di che pasta era fatto?
Ed è per questo che io non ce l'ho con Monari, o solo con lui, ma con tutto l'apparato bolognese-emiliano che l'ha favorito  e sostenuto ad occhi  chiusi (???). E  di casi Monari, e simili, ma anche  peggio, con imputazioni  più gravi per esponenti PD, ne sono venuti fuori  un bel un po' in tutte le regioni italiane.

E non è tutto. Anche a livello nazionale  Matteo Renzi sta  imponendo un metodo e una linea al partito e al governo del paese che non condivido e che non rappresenta le mie idee e le mie aspirazioni. Io alle ultime elezioni europee avevo votato per un PD che prometteva altre cose; ma Renzi, grazie alle primarie e ai tanti voti ottenuti dal partito (il 41%), se ne è impadronito a passi da gigante e metodi spicci, per fare una "sua" politica e un "suo" partito personale simil- berlusconiano che snatura completamente  i contenuti ideali, morali e materiali che dovevano caratterizzare un partito di centrosinistra.
Mi dispiace  per quanti, candidati ed elettori in buona fede, continuano ad impegnarsi all'interno del PD, e so che ce ne sono di onesti e bravi. Ma stavolta non ne appoggerò nessuno perchè è troppo forte la mia convinzione che essi non conteranno nulla se ai massimi livelli si continua con questi metodi e si impedisce di fatto  che possano avere un ruolo,essere ascoltati e procedere su un' altra linea.
Ho visto il destino toccato ai Marino, Puppato e Civati, che avevo sostenuto negli anni scorsi: o  "integrati nel sistema" del consenso per dovuta obbedienza al partito (o per l'esattezza a chi comanda nel partito), o osteggiati, o sbeffeggiati e sempre sul punto di essere cacciati.


Tornerò a votare per il PD  quando  cambierà davvero verso (non quello di Renzi) e saprà  far emergere  candidati  che pratichino l'onestà personale, la lotta alla corruzione e alle mafie, e difendano sul serio la giustizia sociale, la legalità e la giustizia penale e civile uguale per tutti, la laicità delle istituzioni, la equa promozione del lavoro e dei lavoratori e il rispetto sostanziale della Costituzione.

Tutte qualità e valori che  questo PD, "nuovo partito della Nazione" sembra aver dimenticato (e non solo per colpa di Renzi e dei suoi cortigiani e cortigiane...) e che le ultime riforme  fatte e in cantiere, stanno vanificando.
Se continuerà così come ora e avrà comunque il consenso  della maggioranza, faccia pure. Ma non in mio nome e con il mio consenso.

Degli altri candidati e degli altri partiti non parlo nemmeno: perfetti sconosciuti  espressi da gruppi improvvisati, da un grillismo incomprensibile, o da vecchi partiti di centrodestra usurati, incapaci e divisi, che meno che mai potrebbero rappresentare le mie idee.

lunedì 27 ottobre 2014

Leopolda = non più PD ma OGM, Organismo Geneticamente Modificato

Faccio sempre più fatica a commentare  i fatti, o meglio le chiacchere, della politica attuale, perchè  non trovo più  nemmeno uno spiraglio  e un po' di fiducia in qualcuno in cui sperare, nè in chi sta al potere, nè in chi, teoricamente,  sta all'opposizione  e non ha alcuna possibilità o capacità di costituire una seria alternativa.
L'ultimo evento  che ha monopolizzato  giornali e TV è stato questa strombazzata "convention" tenutasi a Firenze alla ex stazione detta "Leopolda", e  promossa da Matteo Renzi, non si capisce se in veste di capo del governo, di segretario del PD, o di capocorrente di una corrente personale che  pretende di rappresentare e fagocitare tutto il PD senza nemmeno portarne il simbolo e senza chiarire cosa lo vuol far diventare, nel presente e nel futuro.Ed è quest'ultima, di fatto, l'interpretazione più pertinente e realistica, e già questo fatto di accentrare in sè questo triplice ruolo  è una anomalia, come dice la Bindi "imbarazzante",  e io aggiungo, pericolosa.
Il Partito di cui Renzi si è impossessato  (grazie alle primarie e ad un ormai malaugurato 41% conquistato dal PD in elezioni  europee)  sta diventando un fantomatico "Partito della Nazione" acchiappatutto, un Organismo Geneticamente Modificato dal sapore e contenuto indefinibile e dagli effetti collaterali imprevedibili e incalcolabili.
Da qui al partito unico per un pensiero unico nè di destra nè di sinistra, senza identità se non la sua di leader carismatico e popolare, il passo è breve.


 Non si sa cosa verrà fuori in fatto di proposte concrete, da quei 104 "tavoli"   di fedeli seguaci del nuovo messia, convinti di "costruire il futuro", come se questa fosse una gran novità; quando chi  ha fatto un po' di politica attiva di questi "gruppi di lavoro tematici" per  confezionare proposte e programmi ne ha sperimentati  o visti tanti in passato; e ricordo solo i "Comitati per l'Italia che vogliamo" e "la Fabbrica" del programma di Prodi in preparazione delle elezioni politiche dell'Ulivo e dell'Unione ( dichiaratamente di centrosinistra, a differenza del laboratorio renziano...).  E tutti purtroppo con risultati pari a zero; o quanto meno si è trattato di  belle esercitazioni accademiche e democratiche che hanno dato l'illusione a chi vi partecipava di contare qualcosa  e contribuire a prendere le decisioni giuste. Ma poi nessuno ne ha tenuto conto, proposte e programmi sono rimasti sulla carta  perchè non si è voluto o potuto, per cause diverse, metterli in atto.

Ma  Renzi sta  mostrando soprattutto una chiara intenzione  di fare da sè; si circonda solo di yes man e soprattutto di yes women che stanno assomigliando sempre più alle aggressive amazzoni o ex veline che difendevano Berlusconi come pappagalli ammaestrati a ripetere i suoi slogan; dice di "rispettare"  e di ascoltare chi non la pensa come lui, ma dice poi anche apertamente che si farà  comunque come vuole lui  e nessuna opposizione, sindacato o minoranza, lo fermerà e gli impedirà di "cambiare l'Italia" ecc.. ecc...
Sprizza da tutti i pori supponenza, presunzione, arroganza e disprezzo  per chi dissente, critica o non si sottomette. L'ANM critica  alcune proposte di legge del governo sulla giustizia? "Brr! Sai che paura!"  commenta sarcastico. Tanti giuristi criticano le sue proposte di modifica  del Senato? "Professoroni,  parrucconi, conservatori, gufi...". Poi quando  la sua "riforma" del Senato  viene approvata nonostante le tante critiche, si vanta per aver "spianato" i dissidenti.
La CGIL va in piazza  con un milione di cittadini (tra i quali soprattutto elettori del PD) scontenti del suo Jobs Act (riforma del lavoro che non c'è...) e della sua ostilità per l'art. 18?  Lasciamoli sfogare questi "obsoleti e incapaci difensori di una classe operaia e di un posto fisso che non c'è più". Solo alla Leopolda " stanno quelli che creano posti di lavoro", dice lui.
Peccato che finora in Italia  si continui a licenziare  e a perdere posti di lavoro. Vedremo quanti ne creeranno gli strateghi usciti dal garage del rottamatore  di reduci e biciclette  che si crede un genio....
Inquietante poi è stata un'altra sua frase:"Nel 2011  ho capito che l'Italia era scalabile". Scalabile come una azienda da acquistare a poco prezzo con una OPA finanziata da Davide Serra  e ispirata da Licio Gelli con l'aiuto di Berlusconi e del suo patto segreto?? Come una montagna su cui salire per metterci la propria bandiera e restarci a guardare dall'alto i sudditi??
In effetti, con qualche aiutino esterno e  tante debolezze interne, c'è riuscito a scalarla.
E si è già prenotato per restar in carica due mandati, poi - viva la modestia- si farà da parte.
Evidentemente è sicuro  di aver già "spianato" gli avversari e "scalato"  le prossime elezioni. Come un agguerrito giocatore di poker, sicuro di aver in mano carte vincenti, sta sfidando i già deboli avversari della minoranza interna, mettendoli con le spalle al muro verso una dilemma  comunque  infelice: o la rottura e una dolorosa scissione  di incerto e scarso successo o l'umiliante resa e sottomissione.
No, mi spiace, ma questo non è il leader e il partito democratico che vorrei.



giovedì 18 settembre 2014

Errare è umano, perseverare è diabolico

E' deprimente dover assistere ancora all'ultima esibizione di braccio di ferro tra  Parlamento e Governo  per la nomina  di  componenti della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura (o CSM)! Per la 12a volta il Parlamento ha bocciato la nomina di Luciano Violante e Donato Bruno, proposti da PD e Forza Italia, che  ostinatamente continuano a ripresentarli, anche se non raggiungono la necessaria maggioranza di voti,data la contrarietà non solo dei partiti di opposizione ma anche di dissidenti interni ai due maggiori partiti proponenti.

Errare è umano, perseverare è diabolico! Come diabolico e assurdo è aggrapparsi in casa PD ancora all'ambiguo e luciferino Violante ( perchè piace al Berlusca e quindi non si può rottamare ...).
Come diabolico è insistere col "patto del Nazareno" più o meno segreto  tra Renzi e Berlusconi, che sta producendo frutti amarissimi in campo istituzionale, economico e giudiziario, con le proposte di legge approvate, o in cantiere finora, che contraddicono  tutte le aspirazioni e istanze  degli elettori PD.
Tristemente ormai fuori del tempo il presidente della Repubblica, che sforna i sempre più inutili moniti quotidiani, rifiutandosi di riconoscere che quanto sta avvenendo è anche frutto della sua ostinata imposizione di innaturali "larghe intese", nonostante i fallimenti precedenti con Monti e Letta e la disastrosa deriva imboccata da Renzi, decisionista a parole che non decide nulla che non sia gradito a Berlusconi (che molto più furbesacmente tiene i piedi in due staffe, condiziona e impone diktat al governo e fa opposizione  attraverso suoi rappresentanti e sui suoi giornali).

Tanto difficile trovare e proporre nomi di giuristi super partes, che non siano parenti o clienti o amici degli avvocati di Berlusconi?
Perchè tanta disperante ostinazione nel voler mettere uomini di parte o di sicura obbedienza ad un partito (o a una persona) nei massimi organi di garanzia costituzionale?
Perchè ci si vuole assicurare il consenso quando si tratterà di valutare la costituzionalità delle leggi approvate e l'operato della Magistratura.
 A pensar male in questo caso non si fa peccato e ci si indovina. E spero che vincano le opposizioni a questo immondo mercato.
Ma è speranza vana, perchè  un Parlamento di nominati e inquisiti che   sicuramente tengono molto  ad arrivare a fine legislatura il più tardi possibile, alla fine  si piegherà ad approvare nomine  di impronta spartitoria  e compromissoria e di  scarsa qualità  morale e professionale.
E si farà un ulteriore passo verso l'incertezza del diritto e della giustizia.

AGGIORNAMENTO DEL 16 OTTOBRE


Ventesima fumata nera per l’elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. E ancora una volta l’Aula non prende una decisione. Nessun candidato infatti ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti. Servirà una nuova votazione, la ventunesima. Hanno votato solo 538 parlamentari, meno del quorum di 570 voti richiesti per fare scattare l’elezione, pari ai due terzi dei componenti del Parlamento in seduta comune. Il PD e FI , via sms, hanno ordinato ai loro parlamentari di votare scheda bianca.
Forza Italia ha già cambiato due volte la sua proposta di candidatura del suo uomo di  parte, ma alla candidatura di Violante il PD ancora non  si rinuncia e costui non ha ancora trovato un briciolo di dignità per rinunciare, dopo 20 votazioni andate a vuoto e tanti malumori e contrarietà interne ed esterne ai due partiti.
Chissà perchè è così importante per PD e Forza Italia che questo personaggio entri alla Corte costituzionale?!
E' proprio vero che il comune senso del pudore non esiste più.


AGGIORNAMENTO DEL 29 OTTOBRE
Da Il Fatto quotidiano:

"Luciano Violante rinuncia alla corsa per la Corte costituzionale dopo venti fumate nere del Parlamento. “È necessario fermare una deriva che offende l’autorevolezza delle istituzioni e la dignità delle persone”. Dopo che per venti volte i partiti hanno bocciato la sua candidatura e non sono riusciti a trovare un accordo per far raggiungere il quorum per la sua elezione e dopo che lo stesso Matteo Renzi ha fatto sapere di essere pronto a cambiare candidato, l’ex vicepresidente della Camera scrive una lettera, pubblicata da il Corriere della Sera, per annunciare il passo indietro. “Il protrarsi della indecisione”, dice, “che mi auguravo superabile, sta producendo un grave discredito delle istituzioni parlamentari accentuato dal manifestarsi in Aula, nel corso delle ultime votazioni, di comportamenti, limitati ma gravi, di dileggio” 
Alla buon'ora!! Ce n'è voluto per farglielo capire..... Ma comunque  il Parlamento, anzi i partiti che malamente  lo governano, sono ancora lontani da un accordo e si parla di un rinvio a data da destinarsi della prossima votazione.

sabato 9 agosto 2014

Deliri e dolori d'agosto


La via del guerriero
"Mai nessuna classe oppressa è riuscita ad emanciparsi senza ricorrere alla violenza; mai le classi privilegiate han rinunciato ad una parte, sia pur minima, dei loro privilegi, se non per forza, o per paura della forza. Le istituzioni sociali attuali sono tali che appare impossibile di trasformarle per via di riforme graduali e pacifiche; e la necessità di una rivoluzione violenta che, violando, distruggendo la legalità, fondi la societa umana sopra basi novelle, s'impone. L'ostinazione, la brutalità con cui la borghesia risponde ad ogni piu anodina domanda del proletariato, dimostrano la fatalita della rivoluzione violenta".
tratto da "Rivoluzione e lotta quotidiana" di Errico Malatesta.

Il post completo è sottofirmato da Beppe Grillo nel sito de La settimana vol. 9 n. 32 pubblicato accanto all'altro post del 9 agosto 2014 intitolato

La Lunga Marcia
Dopo l'abolizione del Senato e il tradimento della Costituzione da parte del trio Napolitano, Renzie, Berlusconi, l'unica forza democratica del Paese è il M5S. L'unica che opera attraverso gli strumenti di democrazia rimasti: leggi popolari, referendum, elezioni di candidati "non nominati", rispetto dell'esito referendario dell'eliminazione dei finanziamenti pubblici ai partiti e della pubblicizzazione dell'acqua. Non c'è più l'alternativa tra noi o loro, ma tra loro e la democrazia. Il M5S ha provato in tutti i modi di affermare una democrazia con la partecipazione autentica dei cittadini. Ha persino provato a migliorare la legge elettorale con una sua proposta, sbeffeggiata dall'ebetino, che non ci ha ancora risposto in streaming come se non rappresentassimo milioni di votanti alle politiche, che giocava con il telefonino mentre i nostri rappresentanti discutevano. Un truzzo con le pieghe della pancia de fora nella camicetta bianca da gagà. O loro o la democrazia. Non c'è più scelta. Sarà una lunga marcia. Se necessario dovremo convincere gli italiani uno per uno, un porta a porta nazionale, ma arriveremo al governo. Non abbiamo fretta. Con questi golpisti comunque non ci vogliamo più avere niente a che fare. Prepariamoci al referendum confermativo per il Senato. Il potere appartiene al popolo, non ai partiti.

Corredato da foto di Grillo vestito in divisa da Mao tse tung seguito da guardie rosse armate

*** Il tutto tra la pubblicità di viaggi in Uzbekistan e di case per pensionati in Costa Rica......

PS. Se ci deprime il comportamento della maggioranza e del governo, quello del capo della opposizione  (altro pregiudicato extraparlamentare padre-padrone di un partito), che stravolge una giusta battaglia democratica per rifugiarsi in deliri agostani maoisti, ci dà il colpo di grazia.
Siamo senza speranza

venerdì 8 agosto 2014

Baci e abbracci per una triste "vittoria di Pirro"

No comment. Questa foto vale più di qualsiasi articolo.
La ministra delle "riforme", Maria Elena Boschi,  miss sorriso permanente, sempre in posa su tacchi a spillo, eroina del  PD renziano, che si sdilinque  a baciare con evidente trasporto di gratitudine, Romani, uomo di punta di Forza Italia, dopo  la tribolatissima approvazione delle "riforma" autodistruttiva del Senato.
Grazie Renzi, questa  sì che è una  vittoria .... di Pirro, mentre il Paese  sprofonda nella recessione.
Eloquente il titolo del Corriere di oggi 8 agosto

L'ex Cavaliere: «Mi preparo a tornare»
Forza Italia si intesta il risultato: «Senza di noi nessuna riforma»
Toti: «Il Pd si sarebbe fermato a 140 voti». Berlusconi: «Torniamo ad essere protagonisti. E siamo opposizione a un governo che mette solo tasse» di ALESSANDRO SALA 
....... 

Col 40% dei voti   hai ottenuto di ridare forza e agibilità politica ad un ex premier pregiudicato e squalificato, che ha malgovernato l'Italia per oltre 10 anni e l'ha comunque condizionata per altri 10.
E ora, grazie al tuo sostegno, continua a fare danni e dettar legge.
E' così che "cambi l'Italia"?

domenica 15 giugno 2014

Caro Renzi ti scrivo .....

Caro Renzi ti scrivo... non montarti la testa, non strafare e non straparlare.
Anche se nessuno mi legge ( e meno che mai mi leggerà Renzi) stamattina mi voglio dilettare a scrivere qui quel che mi piacerebbe poter dire  al nostro  trionfante Presidente del Consiglio.
Caro Renzi, va bene, da sindaco di Firenze hai  vinto nel dicembre scorso  le primarie  che ti hanno legittimamente consacrato segretario del PD; poi sei riuscito, pochi mesi dopo, con  un'operazione lampo, a farti nominare dal Capo dello Stato, con l'avvallo di una  strana maggioranza parlamentare,  Presidente del Consiglio; mentre il PD traccheggiava  affannosamente  con un precedente risultato elettorale del 2013 che era arrivato solo al 25%, accerchiato da altre due forze politiche quasi equivalenti, il M5S e l'allora PDL.
Il 25 maggio scorso, le elezioni europee  hanno regalato al PD, di cui fino a ieri eri segretario, e mentre eri a capo del governo, un successo insperato, di proporzioni mai raggiunte finora, il 40% e rotti dei votanti.

Sono stata contenta, mi ha fatto piacere questo risultato, perchè,  pur a Parlamento invariato nella sua  composizione, ha contribuito a redistribuire  il "peso" politico dei vari partiti, rafforzando il PD, ridimensionando  notevolmente le mirabolanti pretese egemoniche del M5S, frammentando in vari pezzi minoritari il centrodestra, umiliando finalmente l'ex onnipotente Berlusconi e cancellando i partitini di Centro.
E' indubbio  che questo risultato  è dovuto soprattutto alla tua leadership e alla forza della speranza che hai saputo suscitare in larghi strati di popolazione che in altre elezioni non aveva votato PD, superando  i vecchi schemi ideologici di contrapposizione tra elettori di "destra contro sinistra" , e viceversa.

Ma, attenzione, è adesso che viene il difficile, perchè alle speranze e alle promesse bisogna dare risposte concrete e in tempi abbastanza brevi, perchè il consenso popolare,  oggi come non mai, è volubile come il vento; i vecchi  "zoccoli duri" di ogni partito si assottigliano e possono scappare da un momento all'altro proprio perchè  le vecchie ideologie non fanno più presa e le delusioni e i fallimenti sono stati tanti.
Già lo sai che ha votato poco meno meno del 50% degli elettori, quindi sai che il maggior partito, sempre in crescita, è quello dell'astensionismo.
Poi devi pur sapere che anche chi ha dato, per l'ennesima o per la prima volta, il voto al PD in queste recenti elezioni europee, non è detto  che condivida al 100%  le tue idee e il tuo modo di far politica; e se fallisci nella tua titanica impresa di rinnovamento o tradisci le aspettative più importanti, alle prossime elezioni, potrebbe dirigere altrove le proprie speranze deluse.
Il pericolo maggiore, caro Renzi, viene proprio da te stesso (e dai tuoi  troppo servizievoli cortigiani e cortigiane), perchè il "decisionismo" frettoloso che ti contraddistingue è un'arma a doppio taglio, va bene per un verso  e fino a un certo punto; se vai oltre, rovini tutto.  
Se confondi il governare con il comandare, se soffochi il dibattito interno con atti  autoritari, espulsioni e battute sprezzanti, se  consideri a priori le proposte e le critiche di minoranze come "capricci", se pretendi il "pensiero unico" nel PD, ti metti su una brutta strada, quella già percorsa da Berlusconi e  che sta percorrendo Grillo.

Il banco di prova, più difficile ma illuminante, sarà quello delle riforme istituzionali che hai messo in campo. In tanti, nel partito  e fuori, in aree comunque  di sostenitori o simpatizzanti autorevoli, ti stanno dicendo che contengono molti aspetti negativi e peggiorativi.
Se rifiuti di prenderle in considerazione per  incaponirti nella chiusa difesa di  vecchi progetti concordati con alleati  che si sono rivelati inaffidabili e perdenti, deluderai molti, ma soprattutto non renderai un buon servizio al Paese.
 Un vecchio proverbio dice "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei"
Se preferisci ancora andare o dar retta a Berlusconi e Alfano invece che a Chiti, ai 14 senatori autosospesi, a Civati e ai vari "professoroni" costituzionalisti autorevoli, non fai una buona scelta.
Non basterà accontentare e tacitare una delle  ex correnti minoritarie dalemiano-turca, dando la presidenza del partito a Matteo Orfini per garantire l'unità del partito e soprattutto garantire una reale democrazia interna.
Quest'ultima mossa mi sa tanto da vecchia politica  democristiana, da compromessino storico, per tentare di assicurarti i pieni poteri nel partito e imporre i tuoi discutibili, e in parte ancora imperscrutabili, obiettivi .

mercoledì 21 maggio 2014

Anche Grillo solletica il punto G


Il leader del Movimento interviene sul suo blog e redarguisce la consigliera comunale di Bologna presente al programma di Floris: “Il solito quarto d'ora di celebrità descritto da Warhol che dà l'orgasmo ai parenti che guardano da casa..... A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l’emozione di un’effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità”. Poi i toni si fanno più duri: “Seduto in poltroncine a schiera, accomunato ai falsari della verità, agli imbonitori di partito, ai diffamatori di professione, devastato dagli applausi a comando di claque prezzolate. Soggetto, bersaglio consapevole ben pettinato alla bisogna che porge il lato migliore del proprio profilo alla morbosa attenzione di cameraman che ti inquadrano implacabili se annuisci quando enuncia le sue soluzioni un qualunquemente stronzo”.
Questo ed altro riferiva il servizievole Fatto quotidiano il 31 ottobre 2012 sotto il titolo Grillo attacca Federica Salsi: “La tv è il vostro punto G” riferendosi alla giovane consigliera bolognese che fu cacciata dal M5S per quella sua pur dignitosa e rispettosa apparizione in TV.

Ma l'altro ieri il futuro capo del Tribunale del popolo grillino, contravvenendo al divieto inizialmente imposto ai “suoi eletti, si è voluto godere il suo punto G e far godere il suo popolo di beati fan, partecipando, con gran strombazzamento di preparazione mediatica dell'evento, alla trasmissione Porta a Porta, gran salotto politico televisivo gestito da Bruno Vespa, che, per fare audience e compiacere i potenti di turno, ospiterebbe anche il diavolo con il plastico dell'inferno.
Del resto si sa, la regole di ogni capo-popolo che si rispetti è sempre stata quella del “fate quel che dico ma non quel che faccio”; “perchè io sono io e voi non siete un c...” , come diceva, guarda il caso dell'omonimia, il marchese del Grillo.

Su questa plateale contraddizione e inversione di rotta per convenienza propagandistica, non sto a ripetere quanto tanti hanno scritto. Aggiungo solo un paio di annotazioni che mi sono venute in mente osservando la campagna elettorale di Grillo per il M5S, tutta concentrata su se stesso che non è candidato né candidabile, con l'aggiunta, in questi ultimi tempi di alcuni parlamentari grillini evidentemente promossi e graditi al capo, che si sono mostrati più abili e capaci nel ripetere le sue parole d'ordine con un movimento che sta diventando sempre più simile ai partiti della vecchia scuola.
Ma i candidati grillini per andare in Europa a rappresentare il M5S chi li ha visti e sentiti?
Nessuno, a quel che mi risulta dalle pur frequenti letture di stampa, TV e blog vari.
La tanto reclamizzata democrazia dal basso, partorita da una fantomatica e striminzita Rete che li ha scelti (!?) con qualche veloce clic, porta dunque a questo risultato?
Che la linea politica la detta, anzi la urla, Beppe Grillo, con il supporto di un paio di funeree interviste del socio Casaleggio. Loro, i futuri eletti, non contano e non conteranno niente, come persone e come parlamentari.

Si preparino solo a decurtarsi lo stipendio per far fare bella figura al loro capo-padrone che si farà fotografare sventolando il mega- assegno, frutto del loro “spontaneo” sacrificio ( e quello degli italiani che comunque li mantengono), per devolverlo a qualche iniziativa benefica di facciata. Metodo simile a quello della Chiesa della pubblicità televisiva, che sbandiera la beneficenza fatta dalle caritas, dai volontari e dai fedeli attribuendo il merito dei loro sacrifici alla Chiesa del cardinal Bertone, che sta in un appartamento di 700 metri quadri ristrutturato a spese di chi non è chiaro... come non è chiaro da dove vengono i soldi IOR che finanziano la società produttrice di ricorrenti polpettoni televisivi agiografici, tra il dolciastro e il miracolistico, quando non di smaccato proselitismo religioso cattolico.
Nel suo piccolo, anche il blog di Grillo ha i suoi lati oscuri, sia sul piano finanziario che ideologico. Ma basta avere fede in lui e nella sua onestà e trasparenza e il consenso è assicurato. Poi chi vivrà vedrà.

Altro aspetto della politica di Beppe Grillo che mi tiene lontano dal “suo” Movimento è il suo atteggiarsi a giustiziere di tutti. Dopo l'anteprima negli studi di Porta a Porta, Beppe Grillo è tornato oggi a presentare il plastico del castello di Lerici; una versione particolare della fortezza ligure dalle cui segrete spuntano i volti di politici e imprenditori o giornalisti, ivi reclusi. Grillo , con toni ora aggressivi ora falsamente bonari e paternalistici, annuncia il prossimo processo che il M5S sottoporrà al popolo del web, per punire, "chi ha depredato migliaia di italiani in questi anni". Il leader M5s poi precisa: "Sarà una cosa virtuale. Se poi magistratura o finanza vorranno intervenire, potranno farlo. Non sarà niente di violento o aggressivo".
Ci sarebbe da inorridire, di fronte ad affermazioni di questo genere. Ma chi gli dà il diritto a lui e ai suoi fan di ergersi a giudici in un improvvisato “Tribunale del popolo “ sia pur virtuale ma assolutamente fuori da ogni regola democratica e foriero di ogni abuso e prevaricazione? Non sono bastati i nefasti esiti di tutti i tribunali del popolo del passsato per prendere le distanze da chiunque usi argomenti e minacce del genere?
Ma perchè tanta parte del popolo, dimentica o inconsapevole della storia, ogni due o tre generazioni si lascia irretire da simili personaggi? Quanti di quelli che  ricopiano o ripetono come un mantra  consolatorio, o di incitamento o grido di guerra, l'hashtag "Vinciamo noi", sanno che  il motto più ripetuto da Mussolini e dai fascisti era lo stesso "Vincere!" o "Vinceremo!"? E pure le parole d'ordine "boia chi molla", "non ci arrenderemo", "con noi o contro di noi" e simili?

Mi riconosco parecchio in quanto scrive oggi Angelo D'Orsi su MicroMega sotto il titolo Lo smarrimento pre-elettorale di un cittadino”.
“….. Certo sarebbero e saranno volti nuovi anche quelli degli eletti (e saranno tanti) del M5S, ma non sono volti (perlopiù) che mi piacciono, anche se tanti militanti sono ottime persone che hanno fatto battaglie giuste che ho condiviso, talora lottando al loro fianco. Ma non mi piace il loro fanatismo, non mi piace la loro fede nel capo, non mi piace l’ignoranza di troppi e la volgarità di tutti, specie quando si aggiungono all’intolleranza e quando si esprimono nel turpiloquio indecente, e soprattutto superfluo. O forse no: forse il turpiloquio, come l’urlo, come il gestaccio, come le battute a raffica, come i paragoni storici privi di fondamento ma eclatanti, sono tutte armi funzionali alla cattura della folla: non della massa, ma della folla, insieme di individui atomizzati, che, per disperazione o per noia, si sono disgustati e allontanati dai partiti, dalle convinzioni ideali, dallo stesso raziocinio dell’analisi e della scelta, e si sono affidati, nel senso più ampio, fideisticamente, appunto, al capo: il capo pensa, il capo sa, il capo decide, per loro. Per tutti. Per il Paese. Per l’Europa. Dopodomani per il mondo. E il capo, sia detto una volta per tutte, fa paura: il suo straparlare, il suo urlo scomposto, il suo gesticolare da forsennato, sono la forma dietro cui ci sono contenuti a volte condivisibili, ma nell’insieme, indigeribili: la politica estera, le politiche migratorie, la scuola, l’economia, sono terreni su cui il dissenso verso il signor Grillo e il signor Casaleggio, per quanto mi riguarda, è totale. E, malgrado le lodevoli battaglie in Parlamento contro gli stravolgimenti istituzionali, non posso accettare la pseudodemocrazia della Rete, di cui il Movimento è portatore, sulla base, sempre, degli orientamenti del capo e del suo ideologo: i quali, a ben vedere, interpretano bene i ruoli dello sbirro cattivo (“Beppe”) e di quello buono (“Gianroberto”)....”

Sbirri che già oggi, tra una intervista registrata e una successiva non credibile smentita, si autopropongono come futuri ministri....
Non bastava aver subito Berlusconi, Scajola &C!!!

sabato 10 maggio 2014

Di compromesso in compromesso... si finisce così

A me  il termine "compromesso" in politica non è mai piaciuto. Non perchè voglia essere una integralista o idealista "dura e pura", che si spezza ma non si piega;  anzi,  mi sento una moderata, e mi accontento quasi sempre di risultati modesti e non all'altezza di quello che avrei voluto, se le circostanze non permettono di ottenere di più.
Ma  l'esperienza  mi ha convinto che i compromessi in politica non portano mai niente di buono, ma quasi sempre alla rinuncia  di  valori e ideali che  dovrebbero essere fondamentali e irrinunciabili se si vuol mantener fede all'impegno  per cui si è scelto di battersi o per cui si è stati eletti .

Non voglio andare troppo lontano nella storia, ma  comincio col ricordare l'infelice esito del "compromesso storico" tra DC e PCI,  nato pur con buone intenzioni collaborative e pacificatorie nel pensiero di personaggi come Moro e Berlinguer, e naufragato e travolto tra estremismi e stragi di brigate rosse e nere, irretito ad opera di maestri di oscure trame come Andreotti e Cossiga e infine impelagato in quella che fu poi  una sorta di spartizione  consensuale di cariche e di tangenti tra tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Pratica compromissoria che inquinò e infangò tutti, favorì un sempre maggior malgoverno  e un indebolimento ideale  di chi  avrebbe dovuto svolgere funzioni di  controllo e opposizione.

A poco  servì la bufera giudiziaria di "Mani pulite", perchè ormai la malattia si era propagata  in ogni  anfratto della società, politica e civile, come dimostrano  i ricorrenti e sempre nuovi   casi di corruzione emersi anche nelle ultime settimane.
Già nel 1992-1994, mentre i giudici indagavano e arrestavano corrotti e corruttori, emissari  o rappresentanti dello Stato intessevano trattative compromissorie  con esponenti della Mafia.
Della crisi delle forze politiche di quegli anni fu lesto ad approfittarne   un personaggio già ambiguo e discutibile fin dal suo esordio, dalle fortune misteriose, come Silvio Berlusconi, sul cui carro  da vincitore, guidato insieme a lui  da tal Marcello dell'Utri, oggi definitivamente condannato per le sue compromissioni con la mafia, salirono in tanti, riciclati di  ogni provenienza politica.
In tanti hanno chiuso gli occhi e non hanno voluto vedere  le tante infrazioni alle leggi che il Berlusconi compiva, in tanti nel suo partito (Alfano, per dirne uno) si sono prodigati per costruirgli le leggi ad personam . Mentre chi doveva far opposizione si lasciava  irretire in  pasticci compromissori come la bicamerale di D'Alema. 
Poi abbiamo assistito per decenni a esponenti del PDL e ex AN, maschi e soprattutto femmine, che  gridavano ogni giorno che Berlusconi era un "perseguitato dalla giustizia"  quando veniva inquisito e condannato. Ed erano quindi i giudici "di sinistra" da  condannare; si infangava quindi  tutto il sistema giudiziario per difendere il condannato eccellente e potente. E in tanti facevano buon viso, compreso in tante circostanze il Capo dello Stato Napolitano (ex PCI); che anzi di suo contribuiva a fare la guerra ai giudici che indagavano sulla trattativa Stato-mafia per far sparire le sue telefonate con l'ex DC Mancino  in cerca, pure lui , di un aiutino compromissorio che lo liberasse da indagini..
Poi abbiamo dovuto accettare che il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri intervenisse per  aiutare  a far scarcerare gli amici Ligresti.
Abbiamo sopportato un ministro dell'interno come Alfano che  chiudeva occhi e orecchi e lasciava che fosse  sequestrata e  portata in  Azerbaijan la Shalabaieva  con figlioletta, per compiacere  il satrapo  padrone dello Stato e del petrolio che  importiamo.
Abbiamo ancora assistito con disgusto alla sceneggiata dei poliziotti del SAP che applaudivano a lungo  come fossero eroi, i poliziotti condannati per l'omicidio di un ragazzo  arrestato, Stefano Aldrovandi.

A compimento  di tale discesa agli inferi del degrado compromissorio politico-morale italiano, abbiamo dovuto assistere alla performance di tal "Genny 'a carogna " facinoroso capo ultras della curva A del Napoli, che a Roma spadroneggiava una situazione tragica,  e dall'alto della transenna  dello stadio dava il via alla partita Fiorentina- Napoli, fino allora sospesa a causa di incidenti gravissimi  accaduti fuori dallo stadio, con spari e pestaggi culminati nel ferimento di un giovane  tifoso per mano di un altro facinoroso.
Il bellimbusto, arbitro e garante delle tifoserie  preso sul serio da dirigenti sportivi, politici e polizia, ostentava una maglietta con scritta "Speziale libero", che  inneggiava ad un altro omicida (uccisore del  poliziotto Raciti).

Il cerchio si chiude con gli ultimi arresti per corruzione intorno agli appalti dell'Expo e della Sanità di Milano, che vede tra gli arrestati lo storico inquisito ex PCI Primo Greganti e l'altro indagato storico ex DC Gian Stefano Frigerio, di nuovo con le mani in pasta a lucrare e spartirsi appalti come niente fosse.
Senza dimenticare il caso  abominevole di Claudio Scajola,  già noto alle cronache anche come lo smemorato di Imperia e altre vicende poco edificanti, in politica da sempre, prima come esponente  e boss ligure della DC, poi in Forza Italia, come uomo di fiducia di Berlusconi che lo ha fatto Ministro dell'Interno (!!!) tra 2001 e 2002, distintosi per la non esemplare gestione del G8 di Genova e del caso Biagi; poi sempre nelle alte sfere in altri ministeri berlusconiani e pure nella direzione del COPASIR (Comitato per la sicurezza nazionale!!!!). E oggi  in carcere per aver favorito la latitanza  di un'altra perla di ex deputato  berlusconiano, Amedeo Matacena già condannato per associazione mafiosa e latitante a Dubai; mentre è finita in carcere ora anche e la bella moglie di costui, protagonista di jet set e illeciti  maneggi milionari.


Non ci sono più parole per esprimere amarezza e sconforto  per un cittadino onesto che vorrebbe credere nella legalità, ma vede trionfare  ancora, dopo 20 anni (e, forse, qualche secolo...) i 3 vizi capitali del nostro tempo:

1) La "solidarietà" di casta, o clan, o partito, o gruppo, o categoria,  che, coprendo, giustificando  e avvallando reati  di un proprio consocio diventa complicità e omertà. Nella  serie  vanno comprese anche le autorità religiose che coprirono e coprono i preti pedofili. E, ovviamente , i parlamentari che  votano quasi sempre  per il non luogo a procedere contro un collega indagato, specie se dei "nostri".


2) La pratica dell'essere forti con i deboli e deboli con i forti, o comunque quelli che gridano più forte e fanno paura. Esempi ce ne sono a iosa, fino al caso non isolato  di Genny 'a carogna e dei suoi compari padroni incotrastati degli stadi,  spesso affratellati con clan camorristici e gruppi politici estremisti di destra.

3) La diffusione quasi universale, in ogni componente della società del ricorso alla corruzione, alla "mazzetta" o "tangente" o lucro extra legem che dir si voglia, praticato nella gestione degli appalti da politici,  imprenditori, dirigenti della Sanità; cui si aggiunge il sistema dei baroni universitari per gestire  e pilotare i concorsi. Il dio denaro è riverito da tutti, credenti e no

A prima vista uno potrebbe concludere che allora ha ragione Grillo a voler mandare tutti a casa. Il guaio è che nemmeno lui e le sue truppe improvvisate  potranno mai riuscirci, anche se raggiungessero il 51% dei voti (dio ce ne scampi, dopo aver subito per 20 anni Berlusconi  trovarci con l'Italia governata da Beppe Grillo!!), perchè già hanno in casa propria i germi delle stesse malattie che dicono di voler combattere in casa d'altri: nei metodi  e nei contenuti di movimento  dai caratteri settari, assolutistici, ideologicamente confusionari, dipendenti da un solo capo piuttosto paranoico, con l'unica idea fissa del mandare gli altri "affanc..." (e guarda caso pure lui pregiudicato per omicidio colposo di 3 persone..), che grida più forte  e minaccia sfracelli per incutere paura, con diritto di decidere per tutti e su tutti, per contratto fatto sottoscrivere agli ingenui o opportunisti adepti, persone spesso senza arte nè parte o merito o idee proprie, animate prevalentemente  da rancori e volontà  punitiva generalizzata, senza  sapere o volere distinguere  gli onesti dai disonesti, i meritevoli  dai fanatici, i valori  socialmente utili  e le proposte ragionevoli ed efficaci dalle teorie più sballate.
Grillo e il M5S non possono essere la soluzione dei problemi, ma ne sono l'effetto o il prodotto, che  si aggiunge e aggrava il processo di degradazione della società fino a darle il colpo di grazia.

lunedì 28 aprile 2014

Caro Renzi, ma dove ci stai portando?

Sono passati  oltre 2 mesi da quando Renzi è diventato presidente del Consiglio mandando  a casa il compagno di partito  Enrico Letta  in modo piuttosto sbrigativo  e anche piuttosto incomprensibile, dal momento che  contava di reggersi sulla stessa  ambigua e traballante maggioranza precedente, di "larghe intese" che diventavano sempre più strette e disomogenee.
Mi ero imposta  il silenzio  e una sostanziale  sospensione di giudizio in attesa di vederlo all'opera il nuovo premier, sperando che i fatti smentissero e fugassero i miei tanti dubbi e la diffidenza iniziale per il suo stile da "rottamatore",  così poco  rispondente e poco  adatto, a mio parere, a rappresentare il Partito Democratico che avrei voluto.
Purtroppo  i miei dubbi  restano tuttora confermati dalle scelte  che Renzi ha fatto finora e che mettono una pesante ipoteca sul "futuro dell'Italia", non nel senso positivo che la sua discesa in campo e la vittoria con le primarie aveva promesso e fatto sperare .

A parte il fatto che non credo  che siano le cosiddette "riforme" istituzionali che possano far ripartire economicamente e moralmente il Paese, non capisco perchè Renzi si sia infognato e intestardito nel voler imporre tre proposte di riforma che peggioreranno l'attuale situazione e produrranno solo caos , nessun risparmio e problemi di difficilissima soluzione proprio sul piano burocratico e per l'aspetto della tempistica di attuazione.
Italicum, città metropolitane al posto delle province, pseudo-Senato composto da sindaci e consiglieri regionali, sono tre pasticci che stanno mettendo a dura prova la pazienza di molti elettori PD dotati di buon senso, che non si sentono di seguire Renzi a tutti i costi, a prescindere dai contenuti che propone, o solo per obbedienza e fedeltà di parte.
A fronte della presenza e della concorrenza di personaggi screditati e inaffidabili ma di grande attrattiva popolare come Berlusconi e Grillo, penso che tanti elettori vorrebbero votare il PD non solo per non portare o riportare al governo questi 2, ma per convinzione che la guida renziana del PD saprà e potrà fare qualcosa di buono. 
Non se ne può più di dover sempre scegliere solo "il meno peggio" o "il male minore".  Si sperava che chi predicava il motto del  "cambiare verso" ci convincesse di saper rappresentare il "meglio"
Purtroppo le 3 pseudoriforme ora messe in campo da Renzi sono quasi incomprensibili e non rappresentano certo un effettivo miglioramento  rispetto all'ordinamento attuale, ma anzi presentano molti rischi  di limitare gli spazi di democrazia  e le possibilità di scelta per i cittadini, nonchè un sostanziale stravolgimento dello spirito e della lettera costituzionale. 

Non sto a ripetere qui le argomentazioni espresse da costituzionalisti  come Rodotà e Zagrebelsky,  o quelle del presidente del Senato Piero Grasso, per non parlare della proposta alternativa dei senatori guidati da Vannino Chiti; argomentazioni e consigli che Renzi farebbe bene ad ascoltare e recepire per non portare l'Italia "verso" un vicolo cieco o un precipizio.

E non conti troppo sui sondaggi che  danno il PD come primo partito alle prossime elezioni,  se pretenderà di imporre questo genere di "riforme" che offrono largo alimento per la propaganda grillina e berlusconiana

mercoledì 19 febbraio 2014

Povera Italia, ostaggio di due pregiudicati che si divertono alle nostre spalle!


Farsa dopo farsa, da San Remo a Roma, lo spettacolo continua, con tragicomica finale.
Lungi da me difendere il "ribaltone" (??!!) provocato improvvisamente (e improvvidamente) da Renzi, ma quale "linea" può esprimere un Movimento che nell'arco di una giornata dice tutto e il contrario di tutto tra i diversi livelli di comunicazione, rappresentanza e decisione?
I parlamentari legittimamente eletti si riuniscono a discutere per decidere il da farsi al mattino alle 10 o giù di lì, e mentre loro discutono il padrone del marchio convoca a loro insaputa una consultazione - lampo di poche ore della mitica "rete" composta da 80.000 "utenti certificati" (bastano per rappresentare il "popolo" tutto?). Di questo mini-popolo risponde la metà al quesito, e questa metà si spacca a sua volta praticamente in due tra i e i no alla consultazione con Renzi.
Siccome hanno prevalso di stretta misura i , il padrone extraparlamentare e pregiudicato Grillo (che nessuno ha votato ed eletto, ricordiamolo sempre quando accusa gli altri  di non essere eletti e non credibili...), reduce dall'ultima sceneggiata sanremese, insieme a due malcapitati capigruppo precari pro tempore, è andato, di evidente malavoglia, a "sfogarsi" con Renzi; dopo averlo sbeffeggiato, deriso e insultato fino a poche ore prima, ha ripetuto la solita solfa  sbattendogli in faccia quel che da mesi  dice e scrive sul blog. 
Ma perchè ci è andato proprio lui e non ha lasciato che ci andassero i legittimi rappresentanti del M5S? Non si fida di loro ? Non li ritiene all'altezza? Aveva paura che  qualcuno dei suoi soldatini  aprisse qualche spiraglio di condivisione su qualcosa?
Grillo, così facendo, sta deliberatamente e ostinatamente distruggendo ogni possibilità di alternativa politica credibile e attuabile, di cui ci sarebbe tanto bisogno; e quindi sta rendendo, ancora una volta,  inevitabili le infauste "larghe intese", e, con sempre maggiori probabilità, forse più con Berlusconi che col Nuovo Centro Destra. 

"Nove minuti divertentissimi" ha chiosato ieri Scanzi sull'ultimo  suo pezzo  falsamente spiritoso e  penosamente giustificatorio sul Fatto QuotidianoDivertentissimi per chi? Evidentemente per chi concepisce la politica come spettacolo e considera un successo, o una "vittoria" l'aver dato libero sfogo alle proprie invettive e agli insulti, ritenendo siano giustificati da una base di critica motivata e nella convinzione che il proprio ruolo, nel Parlamento e nel Paese, a nome di un terzo degli italiani votanti,  sia solo questo.

E quindi, cosa abbiamo portato a casa? Cosa hanno guadagnato gli italiani da questa disgustosa sceneggiata? Una migliore prospettiva politica? Una proposta alternativa credibile e attuabile? Una risposta ai 60.000 artigiani e piccoli imprenditori disperati che hanno dignitosamente protestato ieri? Figuriamoci! Niente  di niente.

Anzi tutta la classe politica che rappresenta la maggioranza ora si sente più di prima legittimata a proseguire sulla strada intrapresa e  a continuare a fare quel che ha sempre fatto, perchè, con una opposizione così, Casta dirigenziale e  nomenklature varie possono  dormire sonni tranquilli e farsi quattro risate, con Berlusconi in prima fila, insieme  a Grillo e a Scanzi che avranno ancora a lungo materiale divertente da mettere sui loro blog.



giovedì 6 febbraio 2014

Fascismo, eversione, ghigliottina, impeachment? Prevenire è meglio che curare...

In questi giorni  sono infuriate le polemiche  in seguito  a vari episodi di comportamenti di Grillo e di alcuni esponenti del M5S che sono stati quasi unanimemente condannati e da  parecchi definiti ai limiti della sovversione e molto simili a quelli del fascismo. D'altro  canto, quasi tutti gli esponenti del M5S, e i loro sostenitori (prevalentemente i giornalisti di punta del FQ), pur  condannando le  affermazioni e gli scritti più volgari, offensivi e sessisti di Grillo e dei suoi  portavoce e fan, li hanno comunque difesi e giustificati  affermando che  era l'unico modo per fare opposizione  alla "dittatura della maggioranza" e del governo di "larghe intese" PD-Nuovo Centro Destra presieduto da Letta e per protestare contro la "ghigliottina" imposta  dalla presidente della Camera Laura Boldrini per porre fine  all'ostruzionismo messo in atto dal M5S che voleva impedire l'approvazione di una legge ritenuta, a torto o ragione, "un regalo di 7 miliardi alle banche".
Grillo poi ha messo in campo una proposta di "impeachment" contro il Capo dello Stato Napolitano e un articolo sul suo blog  che incitava al turpiloquio e a una sottintesa  aggressione sessuale in auto  contro la Boldrini; e l'altro ieri ha sparato  un ennesimo  anatema contro un presunto "Colpo di Stato" ai suoi danni. Proprio lui, che vorrebbe governare solo con la maggioranza assoluta, non ci sta a collaborare con nessuno e non tollera opposizioni interne, vuol mandare a casa tutti gli altri al grido di "arrendetevi, siete tutti morti!!", strepita se gli altri non si arrendono, contrattaccano e tentano di mandare a casa lui con una maldestra nuova legge elettorale ....

Parole grosse, tanto polverone, tanto fumo e un arrosto ancora una volta bruciato, ecco quel che ci rimane.

Io nella maggioranza attualmente al governo ho visto spesso scelte sbagliate, qualche comportamento scorretto e politicamente criticabile; e l'ho criticato. Ma avrei voluto che ci fosse una opposizione intelligente e politicamente corretta, animata dall'intento di risolverli i problemi, creando i presupposti per costituire in un futuro prossimo, una maggioranza diversa e migliore di questa. Ma con la stategia malsana di Grillo questa possibilità è stata distrutta. Ne coglieremo tutti frutti amari.
Prevenire è meglio che curare. La storia dovrebbe averci insegnato che le degenerazioni peggiori dei movimenti politici diventati dittatoriali si sarebbero potute evitare se fermate sul nascere o alle prime avvisaglie di scelte sbagliate e pericolose. Quando ci si accorge di avere imboccato una strada sbagliata bisognerebbe avere la saggezza di tornare indietro prima che sia troppo tardi e che si sia andati troppo avanti per poterlo fare senza danni. Il M5S non è fascismo nè eversione, ma sembra essersi messo in anticamera adottando metodi e comportamenti che somigliano tanto a quelli adottati a suo tempo da movimenti che pur nascendo spesso con buone intenzioni di "rivoluzioni culturali" e motivate proteste contro un potere, poi degenerarono e costruirono essi stessi nuove tirannie.
Mi sembra che Travaglio, Scanzi e altri giornalisti del FQ, col loro altalenante giustificazionismo e appoggio, stiano avendo nei confronti di Grillo e del M5S lo stesso atteggiamento che Marinetti, i futuristi, e D'Annunzio ebbero nei confronti di Mussolini e del nascente fascismo. Fatte le debite proporzioni io ci penserei su.
A mio modesto parere, il "Colpo di Stato" sta tentando di farlo proprio Grillo, soffiando sul fuoco, estremizzando ogni critica e protesta o argomentazione che, se fatta in altro modo potrebbe essere ascoltata. Grillo sta spendendo malissimo il patrimonio di voti ricevuto dal "suo" movimento, nel timore che in prossime elezioni possa perderli e quindi vuol sfruttare al massimo la situazione attuale, tentando il tutto e per tutto, per imporre il suo disegno distruttivo, di minoranza che vuole imporre a tutti i costi il suo obiettivo "mandare a casa" chi, piaccia o no e pure a me non piace, rappresenta la maggioranza nel Paese, votata dai cittadini italiani  con le leggi esistenti.

E' anticamera del Fascismo anche quando una minoranza vuole impedire ad una maggioranza di governare, che piacciano o no le sue scelte. E' anticamera del Fascismo ritenere di essere i soli portatori della verità e del giusto e insultare e "manganellare" mediaticamente, in Parlamento, in piazza e sul web, chiunque non riconosca questa "verità". L'ostruzionismo, le occupazioni di sedi parlamentari sono strumenti di opposizione estremi, che dovrebbero essere usati solo in casi ben giustificabili e comunque sono a un passo dall'illecito. Che siano stati usati anche in passato da altre forze politiche (PCI, Lega, Radicali e altri) non li rende leciti e auspicabili e in genere non sono mai serviti allo scopo o a rendere più democratico il Paese. E mi pare un po' contraddittorio che per giustificare il proprio operato il M5S si richiami ad atti dei vecchi partiti. Il M5S non doveva essere modello di rinnovamento?
Da un simile comportamento non può venire nulla di buono. L'impeachment dovrebbero chiederlo gli elettori e gli eletti più responsabili nei confronti del padrone del marchio M5S, Grillo; o le "larghe intese" criticate a parole,  dureranno in eterno, o fino al nuovo trionfo del centrodestra.
Perchè è questo che succederà, sia con questa  legge elettorale, con quella nuova concordata e proposta  da Renzi e Berlusconi, o con qualsiasi altra venisse confezionata e approvata.
Perchè la situazione che si è creata è perversa, difficilmente aggiustabile, proprio grazie all'arrocamento del terzo polo grillino che, non volendo  trovare punti di incontro col PD almeno per alcune riforme condivisibili, anzi  avendo rotto tutti i ponti possibili, di fatto condanna o alla continuità di accordi del PD col Nuovo Centro destra o al ritorno alla posizione di minoranza se questo, come pare ormai certo, ritornerà alleato, insieme a Casini, tra le braccia  dell'indistruttibile Berlusconi.
Nella compagnia dei Santissimi Salvatori di Berlusconi, insieme ai vecchi e nuovi  intelligentoni PD,  adesso ci sono anche i grillini di stretta obbedienza al loro spregiudicato e cinico capo, che un giorno li incita alla guerra (sempre contro esponenti di sinistra) e il giorno dopo li blandisce con la più paternalistica ipocrisia, usandoli come marionette o robottini replicanti per i suoi ormai non più imperscrutabili disegni e umori, chiaramente  finalizzati  far vincere  di nuovo Berlusconi e continuare ad abbaiare alla luna, per non sapere e volere resposabilità di governo condivise con altri.
Quanto potrà durare questa "strategia" del Gatto-Grillo e della Volpe-Casaleggio per confondere e imbrogliare i pinocchietti certificati e gli italiani tutti, per  portarli nell'immaginario "Paese dei balocchi"  e farli tornare con le orecchie d'asino?
E gli italiani continueranno ancora a votare e sostenere  il pregiudicato imbroglione Berlusconi e  quest'altro pregiudicato che si diverte a prenderli in giro?