lunedì 28 aprile 2014

Caro Renzi, ma dove ci stai portando?

Sono passati  oltre 2 mesi da quando Renzi è diventato presidente del Consiglio mandando  a casa il compagno di partito  Enrico Letta  in modo piuttosto sbrigativo  e anche piuttosto incomprensibile, dal momento che  contava di reggersi sulla stessa  ambigua e traballante maggioranza precedente, di "larghe intese" che diventavano sempre più strette e disomogenee.
Mi ero imposta  il silenzio  e una sostanziale  sospensione di giudizio in attesa di vederlo all'opera il nuovo premier, sperando che i fatti smentissero e fugassero i miei tanti dubbi e la diffidenza iniziale per il suo stile da "rottamatore",  così poco  rispondente e poco  adatto, a mio parere, a rappresentare il Partito Democratico che avrei voluto.
Purtroppo  i miei dubbi  restano tuttora confermati dalle scelte  che Renzi ha fatto finora e che mettono una pesante ipoteca sul "futuro dell'Italia", non nel senso positivo che la sua discesa in campo e la vittoria con le primarie aveva promesso e fatto sperare .

A parte il fatto che non credo  che siano le cosiddette "riforme" istituzionali che possano far ripartire economicamente e moralmente il Paese, non capisco perchè Renzi si sia infognato e intestardito nel voler imporre tre proposte di riforma che peggioreranno l'attuale situazione e produrranno solo caos , nessun risparmio e problemi di difficilissima soluzione proprio sul piano burocratico e per l'aspetto della tempistica di attuazione.
Italicum, città metropolitane al posto delle province, pseudo-Senato composto da sindaci e consiglieri regionali, sono tre pasticci che stanno mettendo a dura prova la pazienza di molti elettori PD dotati di buon senso, che non si sentono di seguire Renzi a tutti i costi, a prescindere dai contenuti che propone, o solo per obbedienza e fedeltà di parte.
A fronte della presenza e della concorrenza di personaggi screditati e inaffidabili ma di grande attrattiva popolare come Berlusconi e Grillo, penso che tanti elettori vorrebbero votare il PD non solo per non portare o riportare al governo questi 2, ma per convinzione che la guida renziana del PD saprà e potrà fare qualcosa di buono. 
Non se ne può più di dover sempre scegliere solo "il meno peggio" o "il male minore".  Si sperava che chi predicava il motto del  "cambiare verso" ci convincesse di saper rappresentare il "meglio"
Purtroppo le 3 pseudoriforme ora messe in campo da Renzi sono quasi incomprensibili e non rappresentano certo un effettivo miglioramento  rispetto all'ordinamento attuale, ma anzi presentano molti rischi  di limitare gli spazi di democrazia  e le possibilità di scelta per i cittadini, nonchè un sostanziale stravolgimento dello spirito e della lettera costituzionale. 

Non sto a ripetere qui le argomentazioni espresse da costituzionalisti  come Rodotà e Zagrebelsky,  o quelle del presidente del Senato Piero Grasso, per non parlare della proposta alternativa dei senatori guidati da Vannino Chiti; argomentazioni e consigli che Renzi farebbe bene ad ascoltare e recepire per non portare l'Italia "verso" un vicolo cieco o un precipizio.

E non conti troppo sui sondaggi che  danno il PD come primo partito alle prossime elezioni,  se pretenderà di imporre questo genere di "riforme" che offrono largo alimento per la propaganda grillina e berlusconiana