martedì 12 maggio 2009

A chi credere?

Quando vedo come stanno andando le cose in Italia e quando leggo certi articoli e commenti di lettori sui giornali, e sento e vedo quel che ci propina la TV, mi chiedo se sogno o se son desta, perché certi comportamenti e certe affermazioni per me hanno dell'incredibile ( cito solo la ferita aperta col fallimento del testamento biologico, le ripetute stucchevoli figuracce del nostro capo di governo all'estero, e, dulcis in fundo, le ridicole giustificazioni del penoso caso Letizia).
Mi sono associata a Libertà e Giustizia perchè ho constatato che questi due valori, che io ritengo fondamentali per la sopravvivenza della democrazia, sono oggi in pericolo , e molti, troppi, italiani ne stanno sottovalutando l'importanza e assistono con colpevole e complice indifferenza al loro degrado e cattivo uso.
Ho sempre sostenuto e praticato il principio della "cittadinanza attiva" e della partecipazione alla vita pubblica, pur nei limiti della necessaria compatibilità con le esigenze della vita privata e lavorativa.
Pur nella mia attuale condizione di pensionata, vorrei continuare a far qualcosa per esercitare il mio diritto- dovere di cittadino. Ma, sinceramente, confesso che non so più dove "sbattere la testa", in chi credere, a quale forma di aggregazione associarmi. Da soli e stando zitti non si conta nulla, limitandosi a votare per un partito non hai alcuna certezza che la persona e il partito votato corrisponderanno alle promesse e agli impegni presi in campagna elettorale o che almeno cerchino di difendere i valori essenziali in cui si crede.
Adesso abbiamo davanti una ennesima occasione di voto, che però ci offre la solita apparente possibilità di scelta tra le tante liste presentate, ma in gran parte dispersive, ininfluenti , infarcite di sconosciuti e dai contenuti improbabili , vaghi , illusori.
Popolo delle Libertà e Lega io non li prendo neanche in considerazione, visto che li ritengo tra i maggiori responsabili del degrado morale e del pericolo di affossamento di libertà e giustizia di cui sopra dicevo.
Ma di questo PD e della sua confusionaria e contradditoria "vecchia" classe dirigente ci possiamo fidare, nonostante la buona volontà e l'impegno di Franceschini? E il partito di Di Pietro ha i requisiti per svolgere un ruolo costruttivo e utile , nella prospettiva di creare un ampio schieramento di centro sinistra che possa costituire una alternativa credibile, forte e capace di diventare un domani maggioranza nel Paese?
Io non ho risposte, ma solo dubbi e domande

Nessun commento:

Posta un commento