lunedì 19 dicembre 2011

Auguri di Buone Feste e Buon 2012


Un altro anno volge al termine, e ci impone un momento di riflessione e di bilancio.
Ma un nuovo anno sta per cominciare. Perciò, mettiamo alle spalle ciò che è stato, nel bene e nel male, e guardiamo avanti ancora con nuove speranze e rinnovata volontà di fare, di dare e di avere più fortuna e più felicità, nonostante le difficoltà del presente.
Come l'arcobaleno che risplende dopo l'acquazzone.
Tanti sentiti auguri di Buone feste di Natale e di un sereno 2012 a tutti  i malcapitati che entrano per sbaglio in questo blog; sperando che si soffermino un po' a leggere  anche le mie esternazioni.

martedì 6 dicembre 2011

Il cerino scotta chi lo tiene per ultimo

Adesso  la politica italiana  si sta dilettando col gioco del cerino, cerino acceso da tempo e quasi consunto che i partiti hanno furbescamente  e velocemente  passato  nelle mani di un "tecnico" che lo deve tenere per ultimo, naturalmente  bruciandosi le dita. Appare sempre più chiaro che l'austero e apparentemente imperturbabile nuovo capo del Governo, Mario Monti, ha di fatto un potere molto ridotto, e condizionato  non tanto, o non solo, dai cosiddetti poteri forti bancari e finanziari che alcuni vedono dietro o accanto a lui, ma è palesemente condizionato dal torvo ex premier Berlusconi e dai suoi pretoriani, decisi a rendergli la vita difficile,  difendendo la casta sociale di cui sono espressione e impedendogli di  realizzare quelle misure  che avrebbero potuto rendere più digeribile ed equa la manovra durissima che ha dovuto varare.

Manovra che penalizza  i ceti medio- bassi di lavoratori e pensionati e salva  i ceti più abbienti e gli evasori, appena sfiorati da  misure- buffetto, e la Chiesa, inattaccabile nei suoi  vasti beni.

I segnali che  avvallano queste considerazioni sono diversi;  e ne è emerso pubblicamente uno in particolare: le lacrime della neo ministra Elsa Fornero nell'annunciare  i sacrifici imposti ai pensionati   con ben modesta pensione.
Lacrime che hanno suscitato un coro di scherno e commenti irritati e anche offensivi nei suoi confronti da un nuovo popolo di arrabbiati di ogni colore, con punte massime che stanno tra i leghisti e i comunisti. In tanti hanno voluto interpretare quel pianto come una recita ipocrita,  o "lacrime di coccodrillo"  che prima ti  azzanna e poi piange.

Io invece - sarò troppo buona - ma l'ho visto come uno sfogo spontaneo, irrefrenabile, di una persona  stanca  e  probabilmente logorata da  discussioni estenuanti precedenti, che ha dovuto accettare di assumersi la responsabilità di provvedimenti che mai avrebbe voluto prendere. Diventare ministro  per tagliare le pensioni  a vecchietti che a malapena  arrivano a fine mese, non doveva essere il suo sogno segreto.

Peraltro, il ritardo con cui fu annunciata al Quirinale la nomina dei ministri, il ritardo  e certe scelte nella nomina di ministri e sottosegretari,  lo zelo eccessivo di Monti nell'elogiare Letta e  Berlusconi, fanno presumere una robusta dose di pressioni e ricatti da parte di quest'ultimo, che sicuramente non  dà e non darà gratis il suo appoggio e il suo voto in Parlamento. Voto di cui Monti ha bisogno per sopravvivere.

Già Berlusconi l'aveva dichiarato pubblicamente che lui poteva "staccare la spina" a questo governo quando voleva. E l'avvertimento di ieri sulla necessità di porre il voto di fiducia, la dice lunga  sullo stato d'animo e la prova di forza che  si svolge dietro e davanti le quinte.

mercoledì 23 novembre 2011

Habemus Papam. Da non confondere con San Gennaro o San Pio

Ebbene sì, un miracolo è avvenuto: Berlusconi, il Presidente del Consiglio più incollato alla poltrona della storia italiana ed europea, si è dimesso, e al suo posto, finalmente,  si trova una persona seria  e competente, Mario Monti, nominato dal Capo dello Stato e approvato dal Parlamento  con una inedita maggioranza "bulgara" costituita dai voti di  PD, PDL, Terzo Polo, IDV e altri, e con la sola opposizione della Lega.
Prendendo a prestito i termini  dagli usi pontifici, possiamo dire con "gaudium magnum": "habemus Papam", abbiamo un papa,  eletto con il Conclave più veloce della storia, e con  il tasso di fiducia parlamentare e popolare più elevato che si sia mai registrato.
Ma durerà?
La domanda e il dubbio sono d'obbligo, visti  i vizi del nostro passato, duri a morire. Dubbio che evidentemente impera anche tra gli implacabili  mercati internazionali e agenzie di rating connesse, che continuano  a massacrarci con lo spread sui nostri titoli nazionali e con micidiali  ribassi di Borsa.
Come stupirsi?
Monti e il suo governo godono fiducia e sono credibili; ma ad ogni provvedimento che prenderanno, per essere approvati  dovranno passare sotto le "forche caudine"  del Parlamento e quindi di quei partiti che finora hanno dato pessima prova di sè e sono stati  in gran parte responsabili della grave crisi economica e morale in cui ci troviamo.

In primo luogo sarà determinante l'atteggiamento del PDL, dei suoi uomini e delle sue donne, distintesi finora per smodato servilismo nei confronti  del premier decaduto e dei suoi interessi (sicuramente ancora molto influenti dietro le quinte). Manterranno la fiducia "condizionata" ora concessa a Monti, quando  dovrà assumere provvedimenti che non piacciono perchè ledono interessi personali o di casta?
Questa è la spada di Damocle che pende sul capo del nuovo governo, per quanto capace  e volenteroso di ben operare esso sia.

Pertanto noi cittadini dovremo avere ancora molta pazienza prima di poter vedere qualche risultato positivo, oltre ai sacrifici che dovremo sopportare. Senza aspettarci miracoli. Mario Monti non è San Gennaro, nè Padre Pio (ammesso e non concesso che anche questi venerati "santi"  di miracoli ne abbiano fatti davvero...); non ha e non può avere nessuna bacchetta magica per risolvere  problemi e deficit  enormi e radicati da decenni.
Leggendo giornali e sentendo commenti, pur nel clima di prevalente fiducia e speranza, serpeggiano malumori e ostilità, taluni con qualche motivazione seria, ma anche con molti preconcetti, di natura ideologica.

Tra giovani indignados o desperados, e arrabbiati neri a vario titolo, adesso i bersagli degli sfoghi  sono i "bocconiani", la Goldman&Sachs, la Merkel, Sarkozy, l'Europa, l'euro; come ieri erano i comunisti, i magistrati, gli zingari, gli extracomunitari, e prima ancora gli ebrei, le demoplutocrazie ... 
C'è il rischio che tra estrema sinistra, studenti sfiduciati, giovani precari senza speranza e leghisti e berlusconiani delusi si crei una pericolosa confusione e commistione di rivendicazioni che  associa aspirazioni  legittime a  bersagli sbagliati (ad esempio prendersela con l'Euro).
Se è legittimo protestare contro lo strapotere di un certo mondo finanziario internazionale, contro i privilegi della "casta" e le degenerazioni dei partiti e della politica, bisognerebbe non  troncare sul nascere  il tentativo di questo governo che si spera possa cominciare a correggere alcune storture.
Diamo tempo al tempo.

Come cambiare dall'oggi al domani la "cultura" e il costume di un paese in cui si verificano episodi  come quelli registrati nei giorni scorsi? A Caviano, nel napoletano, una scuola non trova insegnanti disposti a lavorare qui, esposti come sono ad ogni genere di ostilità e  disagio;  il tribunale di Velletri ieri è stato devastato e i giudici minacciati di linciaggio da una ventina di  parenti di 3 giovani che erano stati appena condannati per lo stupro di una ragazzina; l'ex Prefetto di Napoli, Ferrigno, è stato condannato per aver indotto a prostituirsi alcune giovani anche minorenni in cambio della promessa di lavoro; le indagini sull'ENAV stanno rivelando l'ennesimo intreccio di corruttele ai più alti livelli; per non parlare dei processi che riguardano Berlusconi e tutte le cricche di amici e soci.

Consoliamoci col fatto che almeno ora, guardando i nuovi ministri e ministre, potremo dire ai nostri figli, figlie e nipoti : "studia ( possibilmente alla Bocconi, se tuo padre ha i soldi) se vuoi fare carriera e diventare ministro"
Fino a ieri, visti gli esempi offerti, avremmo dovuto consigliare  (alle femmine... ) di fare le escort, le veline, le ragazze immagine, e/o di passare per il letto di qualche vecchio libidinoso per fare carriera.

domenica 13 novembre 2011

Ei fu...?

Lo possiamo scrivere, finalmente. Lui, Berlusconi, il capo di governo più longevo della nostra storia (dopo Mussolini), quello che si riteneva insostituibile e  aveva giurato di non dimettersi mai, infine ha dato le dimissioni.
Lo ha fatto ieri sera, costretto da una pesantissima situazione di crisi e di sfiducia  nazionale e internazionale, e da un Capo dello Stato finalmente deciso a levarlo di torno, pena la bancarotta dell'Italia.
"Ei fu" era il verso d'apertura della celebre ode del Manzoni "Il 5 maggio", dedicata alla morte di Napoleone nel 1821. L'accostamento forse è improprio e immeritato. Ma, ricordando alcuni versi di quell'ode, qualche analogia la si può trovare,  per lo meno nella constatazione  che anche gli uomini più potenti della terra prima o poi vengono sconfitti, ora sugli altari, ora nella polvere. Possono per una volta risorgere, ma per poi ricadere e finire nella solitudine dell'esilio.

Questa certamente è una giornata storica per l'Italia, perchè pone la parola fine, almeno sul piano istituzionale, ad una anomalia tutta italiana,  basata su un accumulo di interessi e poteri su una persona sola,  che non si sarebbe mai dovuto permettere, in un Paese che avesse voluto conservare i fondamentali della democrazia.
Ma lo si è permesso, per colpe e opportunismi di tanti, alleati e avversari, con risultati disastrosi, al punto di aver sconvolto gli equilibri democratici  e creato una situazione tale per cui  sembrava non si potesse più togliergli il suo potere, ormai esteso e radicato  in parlamento, in enti e istituzioni, nel mondo economico e soprattutto nel settore radiotelevisivo  da cui  gestiva la comunicazione e orientava buona parte dell'opinione pubblica.

Ora è giusto  brindare e tirare un sospiro di sollievo, ma non c'è molto da gioire.

Perchè Berlusconi non è morto, si è solo dimesso; e comunque resta la malattia sociale del berlusconismo e restano i berlusconiani, quelli  che ingenuamente avevano  sul serio creduto nelle sue vantate virtù taumaturgiche, e soprattutto  quelli che più avevano beneficiato del suo potere: ministri, parlamentari, direttori di giornale e giornalisti, nonchè tutto il sottobosco di faccendieri e cricche, noti e nascosti, che col berlusconismo hanno mangiato e fatto carriera.
Questi ultimi saranno i più pericolosi,  arrabbiati e incattiviti per il potere perduto, animati da spirito di rivalsa e vendetta. Questi faranno di tutto per rendere impossibile la vita a Monti, con ricatti e tentativi brutali di condizionamento. Se Monti avrà, come si spera, l'incarico a formare il nuovo governo, c'è da scommetterci che sul Giornale e su Libero, e pure sul Foglio,  cominceranno a sparargli contro  strali avvelenati e schizzi di fango, foss'anche solo per la scoperta di una multa per divieto di sosta di 20 anni fa o  per qualche incidente capitato a qualche zia o cugino. E se non trovassero nemmeno questo, qualcosina la si può sempre inventare...
Costoro non rinunceranno mai a tentare di riconquistare il potere perduto, con ogni mezzo, costi quel che costi, anche a rischio di affossare con Monti, o chi per lui, l'Italia intera. 
"Possiamo farlo cadere in qualsiasi momento" ha  sentenziato  Berlusconi ieri .


Viste le facce, buie e feroci, e sentiti gli argomenti di Berlusconi, Bossi, Giuliano Ferrara,  Vittorio Feltri,  Sallusti, La Russa e Gasparri,  addirittura il dito medio alzato da Formigoni (solitamente  più compassato) all'indirizzo della folla, vista la chiusura totale  e compatta della Lega, di nuovo stretta intorno a quel rudere di "capo" che è Bossi, c'è da aspettarsi il peggio.

Auguri professore!!!

lunedì 7 novembre 2011

Ultima prova di forza

"Non mi dimetto". E' ancora la parola d'ordine ripetuta fino all'ossessione dal nostro capo del governo, nonostante gli inviti e le pressioni che gli vengono  da ogni categoria sociale, mondo economico italiano ed estero, stampa internazionale, avversari politici e anche parecchi ex sostenitori e alleati.
Ostinato fino all'irragionevolezza, incollato alla poltrona di comando come un re medievale,  gioca l'ultima carta e ingaggia l'ultima sfida a testa bassa, fosse pur solo contro tutti. 
E la chiama pure "battaglia di civiltà"!!!! La sua spudoratezza, non ha limiti. E' una suprema dimostrazione di arroganza e disprezzo per il popolo italiano, dei cui problemi non si interessa e non si cura, anzi li ignora. Vede solo i ristoranti pieni e ignora le 9.000 aziende che hanno chiuso i battenti nel 2010.  Disposto a mandare in bancarotta l'Italia, già ridotta al livello zero di credibilità in gran parte per causa sua, ha evidentemente nostalgia del suo modello ideale, il Duce, imitato in tante circostanze, che diceva "Chi si ferma è perduto"; infatti non si fermò in tempo e finì come finì, dopo aver mandato l'Italia in rovina.


Purtroppo quest'uomo è stato abituato male, a procedere sempre a colpi di prove di forza che vinceva grazie all'arrendevolezza, alla paura, agli opportunismi, alle incertezze e alle divisioni degli altri, amici e avversari. 
Perciò è ancora convinto di potercela fare anche stavolta, tirando una corda ormai logora, sfoderando le solite armi per intimorire e condizionare gli altri.
"Voglio  guardare in faccia i Giuda, i traditori", grida ancora minaccioso; perchè sa che i suoi sostenitori sono di fatto suoi dipendenti, parlamentari che devono candidatura ed elezione a lui e devono quindi sentirsi in obbligo di fedeltà a lui, non al popolo italiano  che pure paga loro lo stipendio e i cui interessi dovrebbero  difendere in primo luogo e come primo dovere.
Adesso però tocca agli altri non lasciarsi intimorire, spezzare la corda che li lega e portarlo finalmente ad una meritata sconfitta.

Ne saranno capaci le opposizioni, il capo dello Stato, gli scontenti che l'hanno sostenuto finora e  si stanno defilando? In queste giornate cruciali, decisive, io nutro ancora forti timori che ancora una volta  non si abbia il coraggio di staccare la spina  a questo governo di incapaci, guidato da un capo indegno.
La cosiddetta "seconda Repubblica" si è trasformata di fatto in una monarchia inchiodata  e condannata ai voleri di un sovrano  sempre più fuori di testa.
Gli appelli stile Oliver Cromwell "In nome di Dio se ne vada" non funzionano con il nostro reuccio. Anche perchè oltre agli appelli verbali, per seguire l'esempio di Cromwell, bisognerebbe  essere disposti a guidare una guerra civile e arrivare a imprigionare e  decapitare il sovrano, come si faceva nel 1600.
Ma oggi non c'è bisogno di arrivare a tanto. Così come  gli eventuali "traditori", berlusconiani   pentiti, non rischiano la fucilazione che dovettero subire  i firmatari dell'ordine del giorno Grandi che esautorava Mussolini il 25 luglio 1943.
O gli tolgono sostegno e fiducia in Parlamento o lui spontanemente non se ne andrà mai; anzi farà nuove leggi ad personam che gli consentano  di ricandidarsi  o comunque continuare ad occupare posizioni di potere.

Ma è proprio così difficile una semplice, democratica  e opportuna operazione di sfiducia parlamentare, seguita da nuove elezioni, con o senza intermezzo di un governo di tecnici seri e onesti per gestire e magari fare una nuova legge elettorale meno "porcata" della attuale?
Si ha paura del dopo Berlusconi , ed è vero che non sarà facile gestire questa straordinaria situazione di crisi. Eppure bisogna provarci. 

Sappiamo bene tutti che questa crisi non è attribuibile alle sole responsabilità di Berlusconi e che le "malattie" dell'Italia vengono anche da altri e da lontano. Ma quando uno è ammalato e deve prendere una medicina amara, pesante e anche con implicazioni dolorose, vorrebbe che a prescriverla fosse un medico serio, lucido, competente, affidabile, equo e coerente nelle sue scelte; perchè penso che i sacrifici li accetterebbe più volentieri, con la consapevolezza della necessità, la fiducia e una speranza di guarigione. E' molto difficile accettare prescrizioni amare da un medico incompetente, poco lucido, poco serio, che oltre ad essersi occupato solo dei suoi casi giudiziari e personali, si è reso ridicolo agli occhi del mondo. 
Oltre ai problemi gravi di tutti gli altri Stati, noi ne abbiamo uno in più e grosso: Berlusconi (più Bossi), che ci impedisce di scegliere un altro medico e affrontare la cura.
**AGGIORNAMENTO DEL 9 NOVEMBRE
Udite udite!! Ieri, dopo aver constatato che in Parlamento non ha più la maggioranza necessaria, Berlusconi ha promesso al Capo dello Stato che si dimetterà. Ma non subito; lo farà dopo che il Parlamento avrà approvato il maxi-emendamento o legge di stabilità che dir si voglia. E' dura da mollare la sedia, non si vuol staccare. 
Prevedibile il prolungamento dell'agonia del governo per 2/4 settimane, con possibili  trucchetti e sorprese sgradevoli nel contenuto dell'emendamento da approvare. Mentre il famigerato spread ci fa perdere ancora una montagna di soldi.

giovedì 13 ottobre 2011

Dal porto delle nebbie di Roma al porto delle sabbie mobili di Bari


E' l'ultima notizia dal fronte  giudiziario  che ruota intorno a Berlusconi e alle sue  "autorevoli" amicizie (Lele Mora, Emilio Fede. Giampi Tarantini, Lavitola, cricche varie, ecc...):  La procura di Bari - comunicano i giornali - chiede al Gip di revocare l'ordine di arresto emessa a carico del faccendiere latitante Lavitola.
Il procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago,  ha depositato le sue conclusioni nell’ufficio del capo dei Gip baresi. E ha spiegato, con sofferta e matura decisione, di non avere elementi per chiedere un nuovo arresto per il presunto faccendiere accusato di aver indotto Gianpaolo Tarantini a mentire davanti ai pm allo scopo di salvaguardare il premier dall’inchiesta sulle escort portate a cena a Palazzo Grazioli....

Dunque, dopo lunga e sofferta malattia, la giustizia italiana esalò l'ultimo respiro, amorevolmente assistita dai suoi ministri, dottor Alfano prima e dottor Nitto Palma poi, premurosi ed efficienti esecutori materiali della linea terapeutica del  primario professor  Berlusconi; mentre giudici dubbiosi stanno ancora arzigogolando per capire se la malata  sia defunta per influenza di stagione o per il virus dell'aviaria o per il morbo della mucca pazza..
Dal porto delle nebbie di Roma al porto delle sabbie mobili di Bari. passando per la scomoda sede di Napoli, era ovvio che nessun processo a carico del premier avrebbe potuto farcela.
Una prece.
I cittadini onesti piangono desolati.
Gli altri ridono, e si stringono attorno al "primario" rinnovandogli la fiducia in parlamento con gratitudine sempiterna .
Se la giustizia è morta, che viva il suo carnefice e tutti i suoi assistenti.
Amen
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16,30. Ultima notizia 
"Il gip di Bari ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di Bari che chiedeva la revoca della misura cautelare per Walter Lavitola. Secondo il gip nei confronti del latitante rimangono in piedi i gravi indizi.
Il procuratore aggiunto di Bari Pasquale Drago, a seguito della decisione del Gip che ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare nei confronti di Lavitola, sta gia’ predisponendo una nuova ordinanza di custodia per il faccendiere in quanto i termini del provvedimento restrittivo emesso dalla procura di Napoli scadrebbe il 16 ottobre".
 La danza macabra  continua, tra gip, gup, procuratori generali e aggiunti e associati. Uno fa e l'altro disfa, uno fa un passo avanti e l'altro 2 indietro. Una boccata d'ossigeno  per tentare di riportare in vita la giustizia defunta e decidere chi è il colpevole, e di quale reato, e mettere i colpevoli in galera? Vedremo.
Certo non è facile giudicare quando si ha che fare con una manica di bugiardi professionisti, con  i loro diabolici avvocati e con ministri della giustizia che le studiano tutte per imbrogliare le carte, vietare intercettazioni, mandare ispettori con minaccia di "punire chi sbaglia" (e chi lo decide  se  un giudice  "sbaglia" il ministro o il presidente del Consiglio imputato?),  aggrapparsi a tutti i cavilli  per spostare e allungare processi all'infinito, o abbreviarli per arrivare al più presto alla prescrizione.
A questo punto, come lo possiamo definire il nostro esimio inaffondabile "primario" (che pure sembra avere un piede nella fossa...): imputato o testimone, utilizzatore finale di escort, benefattore di fanciulle giovani e carine dai facili costumi, generoso salvatore di  papponi con  pacchi di banconote  e assegni extra legem, corruttore  o corrotto, ricattato o  ricattatore, concusso o concussore
O forse tutte le definizioni insieme?
Certo qualunque sia la definizione che la legge ci consente, a lui non dovrebbe essere consentito  restare ancora a capo del Governo di uno Stato.

sabato 10 settembre 2011

E io firmo....

E' ormai l'unica e ultima cosa che come cittadino posso fare: firmare,  per qualche referendum su qualche problema importante per il quale i partiti più grossi, ingessati nei loro  rituali e nelle loro convenienze, non sanno e non vogliono trovare la soluzione per via legislativa parlamentare.
Dopo l'insperato successo dei 4 referendum appena vinti dai promotori, su no al nucleare, no alla gestione privatistica dell'acqua e no alla legge che pretendeva di salvare Berlusconi dai processi aggrappandosi a illegittimi impedimenti, è ora la volta  di sostenere  la proposta di un nuovo referendum che abroghi la legge elettorale, giustamente ed elegantemente definita in latino "porcellum", o volgarmente, "porcata" .
Sono andata nel mio Comune a firmare stamattina; poi ho visto che in piazza c'era anche il banchetto dei dipietristi. Ma non potevo firmare due volte, anche se di firme ce ne vorranno almeno 500.000,  da raccogliere entro il 30 settembre, e i tempi quindi sono stretti e il traguardo è tutto in salita.
Sono consapevole anche del fatto che non basta abrogare brutte leggi per avere poi la certezza che se ne facciano delle migliori, vista la consistenza morale e le capacità della attuale classe dirigente, o casta dominante che dir si voglia. Ma qualcosa bisognerà pur fare. E per costruire una casa nuova, di solito bisogna fare tabula rasa di quella vecchia.

Ieri il premier Silvio Berlusconi ad una festa di giovani di destra ad Atreju ha detto, tra le altre solite cose: "Non vedo in giro altri con la mia autorevolezza". Ha ripetuto per l'ennesima volta le sue critiche alla sinistra e ai magistrati e poi ha rilanciato per il futuro dopo di lui  il tandem Letta-Alfano per i vertici istituzionali dei prossimi anni.

Siamo alla farsa o alla tragedia greca? O forse tutt'e due le cose assieme. Una macchietta di capo del governo che meno autorevole di così non lo si trova neanche nel più squinternato paese del quarto mondo, che ritiene di essere il più "autorevole" di tutti! E ci vuole pure imporre i suoi più fidi segretari e servitori come futuri capi del governo e  dello Stato! Dio ci scampi!
Ma io ormai non ce l'ho più con lui, che ritengo incurabile. Ce l'ho con chi ancora lo sostiene e lo ritiene insostituibile. E' penoso vedere dei giovani che lo applaudono. Se il futuro della destra a cui "fare largo" sta in quelli che si è portata  dietro la ministra Meloni alla sua festa, poveri noi. A me fanno venire in mente quei poveri ragazzi che si fecero abbindolare dai gerarchetti irriducibili per arruolarsi nella Repubblica di Salò. E finirono come finirono, insieme alla loro nefasta pseudo- repubblica e al loro "insostituibile" Capo ("Col duce fino alla morte" si gridava, no?).

Se io fossi di destra, metterei un annuncio sui giornali di questo genere: "Cercasi emulo di Dino Grandi che sia disposto a presentare un Ordine del giorno che sfiduci il Capo e liberi l'Italia da quest'uomo che ormai è solo un peso e un danno. Non si rischia la fucilazione nè l'intervento dei tedeschi per rimetterlo sul trono (anzi...). Al massimo si rischia di venire imbrattati da un po' di fango, vero o fasullo, sparato dai giornali e dalle TV al soldo o al servizio di Berlusconi. Non c'è nessuno abbastanza pulito e coraggioso da accettare questa sfida?"

Tra le colpe evidenti del Berlusconismo io aggiungerei quella di aver portato al massimo degrado e degenerazione le idee originali del glorioso storico socialismo del passato, attraverso alcuni suoi uomini che dal socialismo sono partiti per finire in questa bolgia infernale di pseudo centro-destra inqualificabile.
A cominciare dallo stesso Berlusconi, amico e sostenitore di Craxi e del PSI (e viceversa), per finire con questo ministro Sacconi che "difende i lavoratori" istituzionalizzando il libero licenziamento e raccontando barzellette indegne e stupide su suore stuprate consenzienti. E, per finire, ciliegina sulla torta, con tal faccendiere Lavitola, ora latitante, che si nasconde dietro la storica testata de l'Avanti! e che col socialismo non può neanche essere considerato parente o affine alla lontana.
Si poteva cadere più in basso di così?

 

lunedì 15 agosto 2011

25 aprile, 1 maggio, 2 giugno: addio. Perchè?

Mi rendo conto che  fra i tanti provvedimenti drastici e iniqui della manovra "lacrime e sangue" che  ci è stata inflitta questo che segnalo può sembrare ininfluente o di poca importanza. Io invece ritengo che sia ugualmente significativo e importante perchè indicativo  di una precisa volontà politica, nemmeno tanto nascosta.


Con questa "manovra", con uno di quei commi infilati  di soppiatto nascosti nel mucchio, si cancellano tre date storiche precise e fondanti per l'Italia: 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo; 1° maggio, festa dei lavoratori, consolidata da un secolo (valorizzata dalla Costituzione che all'art. 1 dichiara l'Italia fondata sul lavoro) e di valenza anche internazionale; 2 giugno, festa della nascita della Repubblica Italiana.
Credo non sia un caso che questo governo, retto da B & B, voglia cancellarle, avendo dimostrato finora di avere in dispregio l'unità nazionale, i lavoratori, e la liberazione dal nazifascismo, deridendone i valori e smantellandone le istituzioni.

Se fosse vero che si risparmia o guadagna tanto abolendo ponti e festività infrasettimanali, perchè non spostare alle domeniche più vicine, l'Epifania (6 gennaio), i Santi (1 novembre), l'Immacolata Concezione (8 dicembre) e S. Stefano (26 dicembre)? Queste feste di carattere religioso non sono legate ad avvenimenti storici con date precise, ma semplice frutto di tradizioni, credenze, dogmi discutibili e bolle papali; e comunque per chi ci crede si potrebbero festeggiare benissimo di domenica.
Quanto queste cancellazioni possano mettere in crisi il comparto del turismo e del commercio e giovare a quello dell'industria e della produttività, lascio agli economisti valutare. E mi sembra un calcolo un po' complicato e opinabile.
Ma la scelta politica di cancellare solo le 3 festività civili mantenendo quelle religiose, la trovo una pessima scelta politica, che anche al Capo dello Stato dovrebbe dispiacere.

PS  A conforto delle mie osservazioni ho visto solo due articoli su Il Fatto Quotidiano, uno di Andrea Scanzi il 17 e uno di Gianni Barbacetto nel suo blog online
Aggiornamento del 10 settembre.
Pare che le tre feste civili siano salve. O almeno nella bozza di "manovra" approvata al Senato nei giorni scorsi non ce n'è più traccia. Ma non si sa mai.
Visti i quotidiani cambi di versione, marce e retromarce su ogni capitolo del testo, le sorprese, soprattutto sgradevoli, sono sempre possibili .


venerdì 29 luglio 2011

Il lupo perde il pelo ma non il vizio

La vignetta di Ellekappa pubblicata oggi da Repubblica,  fotografa  bene la situazione. Il vecchio proverbio de "il lupo perde il pelo ma non il vizio",  si addice al nostro "lupo", Berlusconi, spelacchiato  e dato  da tempo per moribondo, ma che non perde il vizio di farsi leggi inventate solo per salvare se stesso dai suoi processi, con l'appoggio, anzi la complicità,  di tutti i ministri del suo Governo e dei parlamentari, molto poco "onorevoli" della maggioranza che lo sostiene: PDL, Lega e Irresponsabili di vari provenienza, assortiti per la bisogna e per mantenersi attaccati alla comoda e remunerativa poltrona su cui siedono.
La nuova legge, detta del "processo lungo", permetterà di convocare un numero illimitato di testimoni, per consentire al premier di allungare i tempi  dei suoi processi pendenti e arrivare comodamente alla prescrizione, diventata invece, sempre pro domo sua, "breve".
Questa legge avrà naturalmente conseguenze deleterie  e sconvolgenti per tutto il sistema giudiziario, e sarà l'ennesimo regalo per i delinquenti.
Forse un giorno i nostri posteri si chiederanno con stupore come la nostra generazione  di italiani abbia potuto permettere tutto questo; così  come noi oggi ci stupiamo  di come  gli italiani e i tedeschi, e i russi, della prima metà del Novecento abbiano potuto farsi incantare e trascinare da Mussolini e Hitler o Stalin. Ma almeno  quelli del passato avevano in parte la scusante che il loro consenso e obbedienza erano  stati favoriti anche dalla costrizione e dalla paura.

Ma oggi a che giustificazione possono aggrapparsi quelli che ancora sostengono questo piccolo uomo di potere  che da almeno 17 anni usa e abusa  a suo piacimento di leggi e istituzioni?
E' dell'altro ieri la nomina del nuovo ministro della Giustizia,  Francesco Nitto Palma, in sostituzione del fido Alfano, diventato segretario del partito per investitura "divina", cioè di Berlusconi.

Ha scritto Liana Milella, giornalista di Repubblica sul suo blog un paio di giorni fa: "Francesco Nitto Palma, ex pm a Roma, ex della procura nazionale antimafia, frequentatore di salotti e amico di poliziotti, secondo le cronache amico anche di Previti. Nel ‘94 al ministero della Giustizia da vice capo di gabinetto quando Alfredo Biondi tentò di fermare Mani pulite col decreto salva-ladri. Alla Camera da dieci anni, senza che le medesime cronache segnalino alcunché se non interventi a favore della casta e delle leggi ad personam.In commissione antimafia, quando ci stava, si sbracciava per tutelare Dell’Utri. Uno che a Berlusconi potrà dire solo di sì". Aggiungo che fu promotore di un emendamento per l'immunità ai parlamentari, poi ritirato.
Dalla padella alla brace. 
Ma cos'altro ci si può aspettare in un paese dove il Ministro del Tesoro, il presuntuoso e saccente Tremonti,  dice che ha lasciato  la sua precedente dimora presso una caserma della Guardia di Finanza perchè si sentiva spiato (da chi, dai Finanzieri?), per andare poi a pagare in contanti - dice lui- ovvero in "nero", un affitto di 4.000 euro al mese ad un amico e consigliere  inquisito per gravi reati ? E ci scherza pure su, trattando i cittadini da deficienti, mentre li  tartassa fino all'osso e chiede , anzi impone, sacrifici a tutti.
Per non parlare di Borghezio, parlamentare europeo eletto dai leghisti, che  ha superato se stesso giustificando  le "argomentazioni" del folle che  a Oslo ha sterminato freddamente 76 giovani vite innocenti.
Appena un cenno merita l'altro esemplare ministro di questo governo che  di cognome fa Brunetta,  paladino  a chiacchere della moralizzazione della pubblica amministrazione, ma "cretino" secondo il collega Tremonti. Si è vendicato  come sempre sui più deboli, apostrofando come " cretini e poveretti"  quanti si sono permessi di criticarlo nel corso di un incontro pubblico.

martedì 26 luglio 2011

Integralismo cristiano e prove di partito cattolico

Appena tornata da un periodo di vacanza e riposo lontano da  blog miei e altrui, mi sono soffermata stamattina sul blog, a me finora sconosciuto (anche perchè di recentissima apertura), di un collaboratore di Quotidiano.Net che trattava due argomenti per me interessanti e stimolanti; letti e valutati ho quindi inviato i miei commenti in proposito. Ma mi è andata male. Subito pubblicati, come avviene normalmente, o quasi, nei blog di QN, sono stati  poco dopo cancellati, evidentemente censurati (*).
Ora, fermo restando il principio che  ogni giornalista o collaboratore è libero  di pubblicare o non pubblicare  i commenti che vuole sul suo blog personale, mi ha un po' sorpreso questa censura  sul sito di un giornale che finora aveva pubblicato quasi tutti i miei commenti, anche se non proprio teneri con la linea  del gruppo editoriale e spesso ironica con i  commentatori  fedelissimi berlusconiani. Ancor più sorpresa che la censura sia venuta in un blog che  si intitola "Pacem in terris" e che quindi si presume sia aperto al dialogo anche con chi non è credente o diversamente credente, in omaggio allo spirito  di quel Papa, Giovanni XXIII, che scrisse l' enciclica, e al Concilio Vaticano II da lui voluto.
Ma, pazienza, mi  consolerò  pubblicando  i commenti  cestinati su questo mio spazio personale, a disposizione dei miei 3 lettori fissi  e qualche occasionale.

QN -  Blog di Giovanni Panettiere
I RISCHI DELL'INTEGRALISMO CRISTIANO
Pubblicato Sab, 23/07/2011 - 22:19
Finora l'avevamo conosciuto islamico. Prima la strage di Madrid, poi l'inferno di Londra. Sono state le immagini strazianti di Oslo e Utoya a spiazzare le nostre certezze. E a farci incontrare il fondamentalismo cristiano. Quello che serpeggia nel pantheon ideale dei partiti dell'estrema destra, in costante ascesa nei Paesi scandinavi .......
..........
Cassandra testarda   (26-7-2011 ore 08:48:34)
Apprezzo questo contributo di Giovanni Panettiere sui "rischi dell'integralismo cristiano", emersi con quest'ultima strage compiuta da un folle esaltato che si definisce "cristiano", si ispira alle Crociate e si ritiene investito da una missione divina. Purtroppo non è il primo e non sarà l'ultimo. E non è da classificare come un caso di follia, frutto di problemi psicologici e di una storia personale di solitudine affettiva, abbandono precoce della famiglia, smisurato egocentrismo narcisistico e viscerale odio per gli altri. A tutti questi elementi, pur presenti, è da aggiungere l'influenza di un cattivo uso della religione cristiana e di riletture della Bibbia con spirito integralista e assolutista, che si stanno diffondendo nella società moderna occidentale, favorite da una insana commistione con la politica delle destre razziste, nazionaliste, xenofobe, anti-islamiche che così pensano di arginare un islamismo aggressivo e invadente.
Apprezzo quindi lo sforzo di Panettiere di interpretare, giustificare e "contestualizzare" la Bibbia in quanto scritta da uomini che ragionavano secondo idee di altri tempi. E' certo un primo passo utile per i credenti più ragionevoli. Ma io, non più credente nel senso tradizionale del termine, penso che sia ora di andare "oltre" la Bibbia-Vecchio Testamento; leggerla sì, ma senza pretendere di credere che sia stata "ispirata da Dio" e che sia pertanto portatrice di "verità" assolute da prendere alla lettera. Tutti i popoli credono che la loro religione sia frutto dell' ispirazione divina dei suoi profeti, perchè così è stato loro inculcato, per imposizione sociale, dai rispettivi capi politici e religiosi fin dall'infanzia. Peccato che questo dio, o questi dei, abbiano parlato lingue diverse e detto cose diverse gli uni dagli altri, e spinto a credere che la propria sia l'unica religione "vera", istigando all'odio e al disprezzo per le religioni degli altri. Nulla è più relativo delle religioni, e solo un approccio relativista, distaccato e ragionevole, ai testi cosiddetti "sacri", prendendone solo i messaggi positivi e votati al bene comune che possono aiutare gli uomini a convivere e progredire serenamente, si possono evitare nuove guerre di religione, crociate, jihad, e folli stragi compiute in nome di Dio. Solo mettendo da parte e ricollocando nel suo sanguinoso passato il "Dio degli eserciti" che salva un popolo sterminandone altri, esaltato nella Bibbia (e ripreso dal Corano), e mettendo al primo posto il comandamento "non nominare il nome di Dio invano", si può sperare nella pace. Gerusalemme, città "sacra" per tre religioni pur nate dalle "ispirazioni" di un unico Dio, è da millenni teatro di distruzioni e guerre e ancora oggi senza pace.
Blog di Giovanni Panettiere
NOSTALGIA DELLA BALENA BIANCA
Pubblicato  Ven, 15/07/2011 - 15:11
Nostalgia, nostalgia canaglia. Nostalgia, nostalgia della Balena bianca. Nessuno l'ha evocato esplicitamente, eppure lo spettro della Democrazia Cristiana serpeggiava l'altra sera tra gli intervenuti al convegno 'Cattolici in Italia e in Europa: diaspora, unità e profezia'. Il summit, promosso nella Capitale dalla Fondazione Toniolo, ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di politici di destra (pochi), sinistra (tanti), centro (abbastanza). Nomi del calibro di Paola Binetti, Rocco Buttiglione, Lorenzo Cesa, Beppe Fioroni, Luigi Bobba, Pier Luigi Castagnetti, Andrea Sarubbi e Beppe Pisanu. Tutti esponenti di vari schieramenti, uniti dal collante della fede cattolica. E da una partecipazione, più o meno organica, all'esperienza della Dc. ...........
Vero. Il clero promuove incontri, studia, ascolta, suggerisce. Apparecchia la tavola, mica cucina. 
Cassandra testarda (26-7-2011 ore 09:17:15)
Mi si perdoni la battuta "cattiva" di rimando: "Vero - scrive Panettiere -  Il clero promuove incontri, studia, ascolta, suggerisce. Apparecchia la tavola, mica cucina". Certo -  aggiungo io - ma poi ci mangia a quella tavola; con vivande fornite dallo Stato italiano, che per Costituzione dovrebbe essere laico e indipendente dal Vaticano.
Di tutto abbiamo bisogno, fuorchè di una nuova "balena bianca" o partito "cristiano" o "cattolico" che dir si voglia. Di gente che si definisce cristiana e poi fa tutto il contrario di quel che è scritto nel Vangelo, ne abbiamo già avuta abbastanza. Di "onorevoli" che escono da sepolcri imbiancati per avere il potere, nascondendosi dietro le sottane, non sempre immacolate, di notabili ecclesiastici, non ci si dovrebbe fidare più.
In foto, un'immagine del Monte Tabor, in Israele,  teatro di  vicende narrate  nella Bibbia,  del cui nome si è fregiata la Fondazione di Don Verzè, creatrice di ospedali e altre imprese intitolate a "S. Raffaele", biblico arcangelo alato e armato di spada, sotto la cui insegna si sono  accumulati debiti e affari strani,  ora al limite della bancarotta fraudolenta.
Ennesimo esempio di uso distorto  di bibbie e simboli religiosi
(*)Aggiornamento del 10 settembre 2011:
I commenti non pubblicati non solo questi due, ma dalla stessa data di fine luglio tutti i miei commenti  ai blog di QN vengono automaticamente cancellati dopo pochi minuti.
Ho provato a segnalare il fatto alla redazione online il 15 agosto, ipotizzando un eventuale  problema tecnico. Ma non ho avuto risposta. 
Anzi, ora non viene assolutamente più accettato il mio account nemmeno per  la semplice  adesione  a commenti altrui con il clic  sul "mi piace".
Evidentemente sono stata inserita nella  "lista nera", o blacklist, dei commentatori a cui è negato l'accesso  perchè si vuole cancellare completamente  la mia presenza tra i commentatori di articoli di QN, qualunque cosa io scriva o sottoscriva in appoggio o critica ad altri.
Davo così tanto fastidio? Non si trattano così nemmeno i delinquenti?

lunedì 20 giugno 2011

Ministri della Repubblica Italiana o della "Padania"?

Come se l'Italia non avesse abbastanza problemi (che nessuno è capace di risolvere) ce ne siamo inventato un altro, assurdo, antistorico  e incomprensibile: quello della "secessione"  della "Padania" ( ma  dove sta? che confini ha, a che serve e a chi serve?); e in mezzo alla variegata e folta schiera  partitica e movimentista, abbiamo da oltre 20 anni sul groppone la Lega, ovvero il partito degli "indipendentisti padani". Manco fossimo nei Paesi Baschi.  C'è chi li ha presi sul serio e  chi li ha osservati divertito, come un fenomeno folkloristico  o carnevalesco.
Ma dal momento che hanno stretto alleanza con Berlusconi e che fanno parte del governo, con tanto di ministri in  sedi importanti, questi leghisti bisogna prenderli sul serio, eccome, e non limitarsi a ridere  delle loro cerimonie di battesimi con l'acqua del Po, gli elmi celtici cornuti  e le bandiere con  le croci  o i soli  delle Alpi. Perchè dietro le loro sceneggiate, da anni stanno condizionando il governo  e pretendono di imporre scelte nefaste.
Fortunatamente  l'elettorato leghista sta calando, deluso dalle  promesse mancate e da una alleanza con Berlusconi che non ha  portato alcun beneficio ai cittadini elettori (ma molti benefici invece per gli eletti).
Molti si aspettavano pertanto, dall'annuale adunata di Pontida, uno strappo, una rottura dell'alleanza, dopo le due recenti  batoste  elettorali delle amministrative e dei referendum.

E invece la montagna ha partorito un topolino; ma  un topolino infetto e ancora portatore di virus pericolosi. Si potrebbe anche dire "tanto rumore per nulla" e considerare con un'alzata di spalle questo ennesima adunata, tanto strombazzata in precedenza come se dovesse portare chissà quali novità e "sorprese". E invece si sono risentite le solite cose, i soliti vuoti proclami e i soliti finti ultimatum a Berlusconi a scoppio sempre più ritardato perchè Bossi se ne guarda bene dal mollare Berlusconi, che lo ha gratificato di un potere romano di governo e sottogoverno che nessun altro potrà mai garantirgli.
Ma non si può nè si deve sottovalutare la natura eversiva del movimento leghista; un movimento che grida "secessione", che fa giurare i sindaci in nome di un altro statuto e un altro "stato" (l'immaginaria indefinibile Padania, appunto), che vuol collocare 4 ministeri al  nord e sparpagliarli per l'Italia per dividerla  e distruggerne l'unità.

Con la rozza sincerità che lo contraddistingue, Bossi ha detto che non si può far cadere il governo adesso perchè  "ora vincerebbe la sinistra".
Alla faccia di quel "popolo sovrano" che fino a qualche mese fa invocava tre volte al giorno .... fin che pensava lo votasse ancora.
Ora gli eletti leghisti stanno tutti aggrappati alle loro ben pagate  poltrone istituzionali nazionali, regionali, provinciali e comunali, e a un Berlusconi che disprezzano e criticano anche apertamente; e i ministri delle Repubblica italiana Bossi, Calderoli e Maroni incitano quel po' di popolo in maschera verde che ancora li segue, alla "secessione" e alla "libertà".
Libertà da che e da chi se comandano loro?

C'è  tra gli elettori di sinistra, che pur  non condividono le sue idee, chi considera comunque  Bossi  un "finissimo politico". Se per politico si intende uno che ha i requisiti per essere un buon governante o uno statista, io direi proprio di no; siamo agli antipodi. Se per "buon politico" si intende un abile venditore di fumo o di pacchi, un astuto magliaro che mira solo a "portare a casa" qualche buon profitto per sè e per la famiglia (vedi il figlio Renzo-la trota, consigliere regionale  per diritto di  cognome, che si porta dietro  persino agli incontri di massimo livello), allora il giudizio si può anche condividere....

Un altro leghista che riscuote  commenti benevoli e che qualcuno vedrebbe bene addirittura come primo ministro al posto di Berlusconi è Roberto Maroni.
Che Maroni abbia qualche merito come ministro dell'Interno e sia una delle poche facce presentabili della Lega sono d'accordo. Ma pensarlo come presidente del Consiglio di un'Italia unita che voglia mantenere la propria Costituzione e voglia e possa riconquistare dignità di fronte al mondo, mi sembra proprio un azzardo. Io credo che l'Italia, e il centro destra, possano e debbano esprimere qualcosa di meglio. Non si può affidare il Paese ad un leghista che ha giurato su un suo statuto che prevede in sostanza una secessione e la creazione del fantomatico stato della Padania. 
Basta indulgere all'alibi del "folklore". Su queste cose non si può scherzare. C'è un vizio di fondo, di origine mai rinnegata nel movimento leghista, non dimentichiamocelo.
In fondo ha ragione quel pensionato che ieri ha denunciato i suddetti tre ministri per "vilipendio alla Costituzione, l’istigazione a sentimenti antinazionali, l’alto tradimento’, con una aggravante proprio per Maroni.
* In foto,  il leghista Salvini con  ridicola maglietta che inneggia ad una Padania non italiana...... scritta in inglese.
 

martedì 14 giugno 2011

Più chiaro di così!!!

E scusate se è poco:  Quorum raggiunto e superato di qualche punto, oltre 25 milioni di italiani che si sono recati a votare il 12 e 13 giugno, date balneari, nonostante tutti i tentativi del governo di scoraggiarli, una valanga di sì  che supera il 95%, rappresentano un successo insperato anche per i più ottimisti tra i promotori.
I numeri parlano chiaro:

REFERENDUM 1 (scheda rossa)
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione
votanti 57,04% --- SI' voti 25.411.102 95,84 % --- NO voti 1.102.869 4,16 %
REFERENDUM 2 (scheda gialla)
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma
votanti 57,05% --- SI' voti 25.609.682 96,32 % -- NO voti 979.538 3,68 %
REFERENDUM 3 (scheda grigia)
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme
votanti 57,01% ---- SI' voti 25.180.252 94,75 % ----- NO voti 1.394.562 5,25 %
REFERENDUM 4 (scheda verde)
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale
votanti 57,00 % ---- SI' voti 25.220.804 95,15 % ----NO voti 1.285.487 4,85 %

*** Dati del Viminale, aggiornati con l'aggiunta del voto dall'estero: votanti 27.642. 457
PRIVATIZZ. ACQUA Affluenza         54,81%   SI 95,35%     NO 4,65%
PROFITTI ACQUA Affluenza            54,82%   SI 95,80%     NO 4,20%
ENERGIA NUCLEARE Affluenza     54,79%   SI 94,05%    NO 5,95%
LEGITT. IMPEDIMENTO Affluenza 54,78%   SI 94,62%     NO 5,38%
Ci vuole una bella faccia di bronzo adesso a far finta di niente e dire che si trattava di un referendum su quesiti "tecnici", e che il governo continuerà a "lavorare" come prima (cioè ad annunciare per l'ennesima volta quel che "farà" domani), come se niente fosse successo, e come se l'esito di questi 4 referendum e il voto delle recenti amministrative non avessero un preciso, inequivocabile significato politico di condanna delle scelte del governo, in materia di energia, servizi pubblici e legalità. Ed è una inequivocabile condanna del suo ennesimo tentativo di sfuggire ai suoi processi. Nel segreto dell'urna, anche molti elettori di centrodestra gliel'hanno mandato a dire.
Ma il nostro premier ieri è andato a comprare collanine e ha fatto di nuovo lo spiritoso, compiacendosi del suo bunga bunga, in una conferenza  stampa dopo un incontro con Netanyahu su problemi scottanti di politica estera.
Siamo all'irresponsabilità pura, incorreggibile, incurabile.
PS A conferma di quanto detto sopra, leggasi il seguente

* Corriere della Sera * Sondaggio del 14 giugno
Referendum: quorum superato e stravittoria dei «sì». Un risultato che ha anche un significato politico?

Sì 85.1%    No 14.9%  Numero votanti: 17.132 alle ore 16 del 14 giugno 2011

 

venerdì 10 giugno 2011

Referendum abrogativi: 4 SI' per dire no a leggi ambigue e sbagliate

Finora se ne era parlato poco, ma ora ne parlano tutti  e gli appelli al voto (e al non voto da parte dei filogovernativi) si moltiplicano, perchè sarà difficile raggiungere il "quorum" del 50% più uno di votanti, rispetto agli aventi diritto al voto, necessario perchè la consultazione sia valida.
Percentuale che in cifra assoluta corrisponde a oltre 25 milioni e 334 mila votanti. E scusate se è poco....
Considerato  che la perfezione non è di questo mondo, e che tutte le scelte comportano sempre un margine di errore e conseguenze negative, si sa che la vita reale non  ci permette che di scegliere il male minore. Pertanto  io mi sono convinta della necessità di votare 4 SI'  ai 4 quesiti  posti, per la grande importanza che ognuno di essi comporta  per il nostro presente e il futuro nostro e di figli e nipoti.
Le argomentazioni  sono troppo complesse perchè possano essere esaurientemente spiegate in un blog. Ma ci si può informare altrove. Ad esempio:

Rimando a Tommaso Fattori, “Impero Spa: i mercanti d’acqua“, 2008 disponibile all’indirizzo http://www.perunaltracitta.org/images/quaderni/fattori.pdf
http://temi.repubblica.it/micromega-online/unaltra-energia-e-possibile/
 

Mi limito quindi ad una serie di  battute stringate.

SCHEDA DI COLORE ROSSO Privatizzazione dei servizi di fornitura dell’acqua
Il primo referendum sull’acqua si intitola: «Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica».
Il quesito, molto complesso nella formulazione, mira ad abrogare l’art. 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», a più riprese modificato da provvedimenti del 2009.
Voto SI perchè sono  contraria alla privatizzazione di un servizio essenziale  come la  fornitura dell’acqua, la cui gestione è stata messa nelle mani dei privati dalla legge Ronchi, con disposizioni che renderanno di fatto obbligata la cessione  alla fine di quest'anno.  E' vero che la gestione pubblica dei servizi non è di per sè garanzia di certezza di una buona gestione, ma è comunque soggetta a meccanismi di controllo  pubblico democratico da parte dei cittadini e dei loro rappresentanti, tale da  consentire una correzione di rotta quando necessaria. La gestione privata non può che essere soggetta solo alle ragioni del mercato e alle esigenze di profitto per chi deve fare onerosi investimenti.
L'acqua non può essere considerata una "merce" qualsiasi.

 - SCHEDA DI COLORE GIALLO Privatizzazione dei servizi di fornitura dell’acqua

Determinazione delle tariffe del servizio idrico
L’altro referendum sull’acqua s’intitola: «Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito».
Questo il quesito: «Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 "Norme in materia ambientale", limitatamente alla seguente parte: "dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito"?»
«La parte di normativa che si chiede di abrogare— afferma il comitato promotore— è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio».
Voto SI all'abrogazione perchè  le condizioni suddette rendono più appetibile per i privati l’ingresso in questo settore, senza però ottenere in cambio alcuna garanzia per il miglioramento del servizio  e per il contenimento delle tariffe.
- SCHEDA GRIGIA Nucleare
Il titolo del referendum sul nucleare, riformulato dalla Corte di Cassazione alla luce delle norme introdotte con il decreto Omnibus, sarà: «Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare». Il testo del quesito dice: «Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?»
Voto SI per impedire che possano essere progettate, localizzate e realizzate in futuro nuove centrali nucleari sul territorio italiano. Il piano italiano prevede attualmente 8 nuovi reattori in quattro nuove centrali. Tra le ragioni  ci sono gli alti costi, i tempi lunghi di costruzione  che fanno sì che quando una centrale fosse pronta sarebbe già obsoleta e superata; l'impossibilità di smaltimento delle scorie radioattive che restano "attive" per secoli, le insufficienti garanzie di sicurezza della tecnologia, la possibilità di incidenti  anche in considerazione della forte sismicità del territorio italiano, i danni irreversibili provocati dalle radiazioni sull'uomo e sull'ambiente in caso di incidenti. Gli elevatissimi finanziamenti necessari, potrebbero invece essere utilizzati per realizzare un piano energetico alternativo basato sulle energie rinnovabili, come hanno già deciso di fare Germania e Svizzera, che dopo l’incidente alla centrale giapponese di Fukushima hanno rinunciato per sempre al nucleare.
 La "moratoria " di due anni decretata recentemente dal Governo è solo un rinvio del Piano di costruzione che potrebbe  essere  essere ripreso allo scadere della moratoria.
Serve quindi una precisa presa di posizione e dichiarata opposizione da parte dei cittadini
SCHEDA VERDE Legittimo impedimento
Il referendum si intitola: «Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale».
Il quesito dice: «Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante "Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza"?»

Voto all'abrogazione delle norme in oggetto perchè voglio esprimere la mia contrarietà a che un capo di governo o un ministro possano sfuggire ai processi per reati comuni che li riguardano, in base a norme che creano un ingiusto privilegio e che sono in contrasto con il principio costituzionale (art. 3) della legge è uguale per tutti.
 C'è chi fa rilevare  che  tali norme decadranno comunque fra 4 mesi.
Non importa. Anche per questo quesito è bene che i cittadini esprimano la loro contrarietà a questi reiterati tentativi di leggi ad personam mirate solo a garantire l'impunità all'attuale presidente del Consiglio
  NB. Berlusconi si è fatto in quattro prima per impedire che i referendum si facessero, poi per svuotarli del contenuto con  leggine -rattoppo dell'ultima ora.
  Ora  dice che sono "inutili". Se fosse vero, perchè allora darsi tanto da fare  per evitare che si raggiunga il quorum e siano validi?


mercoledì 1 giugno 2011

La "svolta" del PDL: da Dell'Utri ad Alfano


Alla faccia di quelli che, ingenuamente o ipocritamente, invocavano le primarie nel PDL per rilanciare e rinnovare il partito dopo la sonora sconfitta  nelle amministrative! In quattro e quattr'otto si è inventato un "segretario politico" proposto dal Cavaliere e approvato all'unanimità dall'Ufficio di Presidenza!
Per i 3 coordinatori attuali, La Russa, Verdini e il dimissionario Bondi,  si sono inventati sottoincarichi aleatori, giusto per non cacciarli e dargli l'illusione di servire ancora a qualcosa.
Si potrebbe accogliere tale "svolta epocale" con una risata.
Ma il fatto è serio e indica che Berlusconi non ha alcuna intenzione di cambiare nulla, anzi si è asserragliato nella sua cittadella, mettendo a capo del partito Angelino Alfano, il suo uomo più fidato, quello che gli ha confezionato, come Ministro della Giustizia al suo esclusivo servizio, i "lodi" e tutte le leggi ad personam che lui voleva. E, visto che il nord non lo ha servito abbastanza bene e in parte lo ha abbandonato, ha scelto un uomo di Agrigento, già collaboratore di Cuffaro, che non deve sapere molto di organizzazione di un partito, ma conosce bene la Sicilia.
E forse anche questo significa qualcosa. Se si pensa che il "partito di Berlusconi", comunque lo si chiami ora, è nato come come Forza Italia con l'apporto determinante di Marcello Dell'Utri, altro siciliano trapiantato a Milano, con le ben note conoscenze e amicizie al sud.
L'unica consolazione, per chi  spera che  il PDL  continui a calare anche dopo questa finta svolta, viene dalla constatazione che molte delle ciambelle confezionate finora dal neosegretario Alfano come Ministro della Giustizia, sono riuscite male e non hanno superato l'esame del CSM riguardo alla costituzionalità (da leggere in proposito l'articolo di oggi  di Marco Travaglio su Il Fatto quotidiano). 
Se poi arrivasse anche dal prossimo referendum un'altra bocciatura con un "sì" all'abrogazione di quel che resta della legge sul "legittimo impedimento", sarebbe un'ulteriore sconfitta per il tandem Berlusconi-Alfano

martedì 31 maggio 2011

E le sberle si sono moltiplicate. Ma ora, lascia o raddoppia?

Alla sberla ricevuta al primo turno  delle amministrative, ora  se ne sono aggiunte altre a raffica al secondo turno. Sberle micidiali, da mandare KO anche un pugile buon incassatore  come lui, il Caimano che ci perseguita e malgoverna da tanti anni. I dati dei ballottaggi  sono inequivocabili e pesanti come macigni: il centrodestra ha perso, i candidati del centrosinistra hanno vinto, nelle grandi, come in tante  medie e piccole città.
Da mettere in cornice:

Milano: PISAPIA GIULIANO 55,10% Nuovo Sindaco
BRICHETTO ARNABOLDI LETIZIA DETTA LETIZIA MORATTI 44,89%
Napoli:  DE MAGISTRIS LUIGI 65,37% Nuovo Sindaco
LETTIERI GIOVANNI DETTO GIANNI 34,62%
Trieste: COSOLINI ROBERTO 57,51% Nuovo sindaco
ANTONIONE ROBERTO 42,49%
Cagliari: ZEDDA MASSIMO 59,42% Nuovo sindaco
  FANTOLA MASSIMO 40,57%
Novara: BALLARE' ANDREA 52,91% Nuovo sindaco 
FRANZINELLI MAURO 47,08%

E l'elenco delle città dove hanno vinto sindaci di centrosinistra potrebbe continuare con Rimini, Pordenone, Crotone, Grosseto, Gallarate e anche  in cittadine come Cento, Finale Emilia, Cattolica, e , ciliegina sulla torta, Arcore. In alcuni casi si tratta di riconferme della stessa maggioranza, ma in altri come Milano, Trieste, Cagliari, Novara, Gallarate, Cento si tratta di comuni dove il centrodestra governava da 10 o 20 anni.

L'orientamento degli elettori è stato univoco, da nord a sud,  e tutti i commentatori, di qualsiasi schieramento, politici e giornalisti,  hanno riconosciuto che  si è trattato di una sonora sconfitta per il centrodestra.
Lo stesso Berlusconi ha dovuto ammetterlo. 
Ma quando si va ad analizzare le cause e le conseguenze, ecco che il muro si rialza, e  ognuno la vede a modo suo.

Ieri sera, a botta calda, abbiamo risentito Giuliano Ferrara e Vittorio Feltri ancora una volta rigirare la frittata  e, pur con qualche parziale ammissione  di qualche errore compiuto da Berlusconi,  ancora una volta si sono ostinati a  ripresentarlo in veste di vittima della magistratura,  pover'uomo accerchiato da molti nemici interni alla sua coalizione ed esterni, a cominciare dal CSM  che non ha voluto approvare la legge che gli avrebbe permesso di  non presentarsi davanti ai giudici a rispondere delle sue imputazioni, e quindi dedicarsi in tutta tranquillità a risolvere i problemi del paese.

Che Berlusconi sia stato il principale responsabile della sconfitta a livello nazionale lo capiscono anche i sassi, perchè lui stesso ha voluto dare una valenza politica alla consultazione amministrativa, considerandola un ulteriore legittimazione per il suo governo e per se stesso ... se avesse vinto. Avendo perso, la consultazione è stata subito declassata a   semplice tornata locale, indirizzando anche poco elegantemente la responsabilità delle sconfitte  ai candidati del centrodestra  inadeguati (ma scelti o approvati da chi?).

I berlusconiani irriducibili  si affannano a  cercare di sminuire la portata della sconfitta riportando gli esempi degli altri Paesi europei dove recenti consultazioni amministrative hanno registrato la sconfitta della coalizione al governo. 
A questi io vorrei ricordare che Berlusconi, a differenza degli altri premier europei, non ha perso solo le ultime amministrative, in questi ultimi anni ha perso la faccia, la dignità, la credibilità come uomo politico e come rappresentante delle istituzioni e dell'Italia tutta. Gli altri governanti, socialisti o liberali, possono aver fatto errori o scelte non condivise e apprezzate dai loro elettori, ma nessuno ha fatto le figuracce che ha fatto Berlusconi o ha conti aperti con la giustizia come lui. Gli altri premier possono ugualmente governare e conservare la fiducia, il nostro, NO. Non se la merita. 

E aggiungo che ha perso, nonostante i mezzi che ha e che ha usato e abusato a piene mani, perchè "il troppo stroppia", ha esagerato, ha "stufato" anche tanti dei suoi iniziali sostenitori. Le dosi massicce dei suoi monologhi televisivi, le sguaiate e offensive accuse alla magistratura, le Santanchè, i Ferrara, Feltri, Belpietro, i mastini e le erinni schierati in ogni trasmissione televisiva pronti ad aggredire chi non la pensava come loro, hanno provocato l'effetto opposto a quello voluto, una crisi di saturazione e fastidio in molti moderati veri e credo, soprattutto, nelle persone oneste, quelle che capiscono quando un giocatore bara ed escono dalla partita perchè non se la sentono più di esserne corresponsabili.

Certo che dopo una sconfitta così sonora  ed evidente, e personale per sua stessa scelta e responsabilità, uno statista che avesse un po' di orgoglio e dignità darebbe le dimissioni su due piedi. E invece il nostro se ne guarda bene, anzi tenta pure di rilanciare la palla in campo avverso con  la solita "melina", e fa pure lo spiritoso... ancora!!! Anzi, ha subito dichiarato  che a lui le sconfitte  gli fanno triplicare le energie, e quindi adesso  "rilancerà l'azione di governo,  farà le riforme del fisco e della giustizia che finora non è riuscito a fare per colpa degli altri che gli hanno messo il bastone tra le ruote " e ancora bla bla bla bla....
Naturalmente, ha riconosciuto, bontà sua,  che bisognerà porre  mano alla riorganizzazione del PDL.  Quindi , è prevedibile che farà volare qualche straccio, troverà qualche capro espiatorio (Bondi ha avuto il buon gusto e la preveggenza di farsi da parte subito...). Ma lui, principale responsabile delle sconfitte subite in mezza Italia, no, non si dimetterà mai.
 
Inutile sperare  che lo facciano dimettere i suoi, attaccati disperatamente a lui e alla loro poltrona come naufraghi ad una zattera salvavita (e stipendio). E intanto ci sono i furbetti  che si stanno posizionando. Per esempio Formigoni
politico furbastro e interessato che "si fa avanti" come aspirante futuro leader del centrodestra, sperando di lusingare e comprare il consenso di Berlusconi promettendogli il suo appoggio per il Quirinale. E così la compravendita, o voto di scambio che dir si voglia, continua. Lo stile è sempre quello. In barba ad una precisa volontà popolare che ha bocciato Berlusconi, la sua politica, le sue scelte, i suoi errori e le sue colpe, senza ombra di dubbio. Invece di indurlo a dimettersi, come si dovrebbe fare quando si perde, e per colpe proprie, lo si promuove alla più alta carica dello Stato. Davanti a questa sciagurata ipotesi dovremmo noi tutti, credenti e no, pregare Dio perchè risparmi all'Italia questa onta.

PS Mi conforta  l'ultimo sondaggio aperto stamattina da QN

Dopo la sconfitta alle amministrative, Berlusconi dovrebbe dimettersi?
Sì (77%)    No (23%)   443 voti alle ore 14 del 31
Sì (75%)    No (25%)   784 voti alle ore 17,45 del 31
Sì  (73%)   No (27 %)  1111 voti alle ore 23  del 31  * Dopo che l'esito era stato richiamato in prima pagina con un titolo, un po' di berlusconiani sono corsi in soccorso...




martedì 17 maggio 2011

Il popolo sovrano finalmente ha dato una sberla a Berlusconi

Era ora. Finalmente il "popolo sovrano", tante volte chiamato in causa e usato come pretesto di approvazione e legittimazione di qualsiasi  illecito o porcheria  compiuti da Berlusconi, si è svegliato dall'incantesimo e  ha piazzato qualche bel sonoro "no"  al nostro premier-imbonitore nazionale.
Comunque vadano le cose nei prossimi necessari ballottaggi di Milano e Napoli e altre città e Comuni minori, la risposta che è venuta complessivamente dalle varie parti d'Italia (ma soprattutto al Nord) ha imposto una bella  frenata alla marcia finora trionfale di Berlusconi e dei suoi sostenitori PDL e, vivaddio, anche alla tanto  sovrastimata Lega di Bossi.
La conquista della fantomatica  Padania è ancora lontana. I bolognesi hanno resistito alla poco convincente sirena leghista locale e hanno ridato fiducia ad un PD che pur si stava ancora leccando le ferite  rimediate, o autoinflitte, in questi ultimi anni.
Il successo degli implacabili "grillini" del "Movimento 5 stelle" a Bologna e in tante altre realtà, il successo di De Magistris a Napoli, presentato dall'IDV e altri in concorrenza col candidato PD, il successone di Pisapia a Milano, già vincitore delle primarie, ma candidato proveniente dalla sinistra vendoliana, imporranno però una attenta valutazione dei risultati elettorali e una conseguente severa correzione della linea ondivaga e contraddittoria tenuta finora dai suoi leader nazionali (D'Alema in testa, seguito da Bersani, Enrico Letta e Fioroni...).

Bersani ora canta vittoria, giustamente, ma è  una vittoria che "deve" condividere con SEL e IDV e che si porta appresso in parallelo anche il successo dei concorrenti "grillini". 
Che non si venga ancora a dire  che "bisogna guardare al centro" o che "l'antiberlusconismo" non paga e farà vincere Berlusconi per altri 20 anni".
Perchè gli elettori di centrosinistra hanno premiato i più decisi antiberlusconiani, quelli che hanno parlato chiaro, senza se e senza ma, per la legalità,  per la giustizia uguale per tutti, per la giustizia sociale, per l'acqua pubblica, per la laicità, contro il nucleare, e anche contro la politica estera del governo nel caso Libia.


Il cosiddetto "terzo polo" inventato da Fini, Casini e Rutelli  qualche mese fa  per correre dietro alla ricorrente chimera del "grande Centro", ha mostrato tutta la sua debolezza e lo scarso seguito di cui gode, perchè assomma troppe contraddizioni e ambiguità. Il popolo sovrano ha dimostrato di non gradire chi vuole tenere i piedi in due staffe e non dice chiaramente dove vuole andare e cosa vuole fare da grande.
E mi fermo qui col commento, in attesa degli sviluppi.
Aggiungo solo un po' di numeri, a mo' di consolazione, e come promemoria per il futuro

Milano BRICHETTO ARNABOLDI LETIZIA DETTA LETIZIA MORATTI – 41,58%     PISAPIA GIULIANO – 48,04%

Torino FASSINO PIERO FRANCO RODOLFO – 56,66% 
COPPOLA MICHELE GIUSEPPE – 27,3%

Bologna MEROLA VIRGINIO – 50,46%
BERNARDINI MANES – 30,35% (lista IL POPOLO DELLA LIBERTA' 16,6% e LEGA NORD 10,72 %)
BUGANI MASSIMO – 9,5% (movimento 5 stelle- Beppe Grillo)

Napoli LETTIERI GIOVANNI DETTO GIANNI – 38,59%
DE MAGISTRIS LUIGI – 27,39%
MORCONE MARIO (PD) - 19,23%
MASTELLA MARIO CLEMENTE – 2,17%
PASQUINO RAIMONDO - 9,73%

* Merita una segnalazione il confronto  tra il risultato di De Magistris e il suo principale accusatore e querelante, Clemente Mastella. Bravi napoletani! 

** Aggiungo qui anche i dati di due sondaggi avviati nei giorni scorsi su QN, Quotididiano Nazionale on line :

- Vorresti Marina Berlusconi in politica al posto del padre Silvio ?
No (76%) Sì (22%) Non so (2%) 953 voti alle ore 11 dell'11 maggio
No (76%) Sì (22%) Non so (2%) 1048 voti alle ore 6,30 del 12 maggio
No (75%) Sì (23%) Non so (2%) 1483 voti alle ore 7,50 del 16 maggio 2011

Sondaggio già proposto una settimana fa, poi nascosto, ora ritornato col richiamo in home.
Ci riprovano sempre (lo fecero anche l'anno scorso), ma il “successo” è sempre di questo tenore.......

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Berlusconi al Quirinale, sei favorevole?
NO (79%) SI' (21%) NON SO (1%) 1363 voti alle ore 7,50 del 16 maggio
NO (79%) SI' (21%) NON SO (0%) 1606 voti alle ore 8,30 del 17 maggio

E si tratta di un gruppo editoriale i cui editorialisti si sono prodigati in acrobazie dialettiche per difendere Berlusconi in ogni occasione