E' il primo commento che mi è venuto in mente dopo aver saputo dell'esito della votazione alla Camera, che ha respinto la mozione di sfiducia delle opposizioni per 314 voti contro 311.
L'agonia del governo Berlusconi quindi può continuare, con tre pillole di placebo fornite da un paio di finiani "pentiti" nel corso della notte e da tre esemplari ex PD ed ex Italia dei Valori convertiti a nuova fede berlusconiana da misteriose e potenti argomentazioni. C'è chi dice molto sbrigativamente che siano stati "comprati" nel "mercato delle vacche" scatenato nell'ultima settimana dagli emissari del premier.
Da questa battaglia della sfiducia mancata escono in tanti con le ossa rotte. In primo luogo Fini e il neonato partito di Futuro e Libertà, che aveva puntato tutto sulla richiesta di dimissioni di Berlusconi e sulla sfiducia della Camera, se il premier non si fosse dimesso. Adesso sono i berluscones a pretendere a gran voce le dimissioni di Fini. Si parla già di movimento spaccato sul nascere e di possibile fuga di altri ora che la prova di forza è stata persa.
In realtà pare siano stati solo 2 o 3 i finiani che non hanno sfiduciato Berlusconi come da accordo convenuto nel gruppo. Ma si sa che le battaglie perse lasciano sempre morti e feriti sul campo.
Hanno perso pure tutte le opposizioni, PD, IDV, UDC, che speravano di riuscire ad avere qualche voto in più per dare la agognata spallata o avere almeno la soddisfazione morale di vedere un ramo del Parlamento che negava la fiducia ad un Capo del Governo ormai squalificato e incapace di governare, anche se poi non avevano le idee chiare sul cosa fare e sul come mettersi d'accordo dopo.
Ha perso di credibilità pure il Parlamento tutto che ha dato uno spettacolo miserevole, con le sue risse, i suoi atteggiamenti da stadio, il suo evidente distacco dai problemi reali del Paese e la disponibilità di tanti a cambiare schieramento dalla sera alla mattina, non tanto per motivazioni ideali, di coscienza o di principio, ma per puro interesse personale di carriera, visibilità e fors'anche vantaggi materiali inconfessabili. Le accuse di tradimento sono rimbalzate da un fronte all'altro.
Gli sconfitti, forse anche per consolarsi, dicono che quella di Berlusconi è una vittoria di Pirro, perchè una maggioranza così risicata e raccogliticcia non gli permetterà di governare davvero e vedere approvata la riforma della giustizia che a lui sta a cuore. La possibilità che in molte votazioni le proposte del governo vengano bocciate è reale. Del resto è già accaduto nei mesi scorsi. E anche questo è vero, ed è per questo che si può dire che sostanzialmente questo voto alla Camera certifica comunque una sconfitta per l'Italia, che continuerà ad essere non governata o governata male come negli anni scorsi.
Ma la sconfitta più bruciante io credo la subiscano e la sentano gli italiani onesti, che speravano, forse un po' troppo ingenuamente, che questa potesse essere l'occasione giusta per mandare a casa Berlusconi, un personaggio che ha ampiamente dimostrato la sua indegnità a rappresentare e guidare l'Italia.
E' dura per molti dover accettare che i disonesti, gli affaristi senza scrupoli, i corrotti e i corruttori, gli amici di mafiosi, quelli che calpestano ogni senso di moralità pubblica e privata, in Italia vincono, e sono pure difesi con entusiasmo da una parte consistente di "popolo" ( e sono pure sostenuti dai cardinali).
E' dura anche dover accettare che l'Italia resti prigioniera di questo piccolo uomo dai tanti vizi e dotato di una sola virtù: il suo attaccamento al potere e l'uso spregiudicato che ne fa. E constatare che nè la destra, nè la sinistra, nè il centro riescono a disarcionarlo, non solo a causa dei potenti mezzi che lui ha, ma anche per l'incapacità di costruire una strategia comune. per l'alternativa.
Ricominciamo dunque con la sequela di promesse di "allargare la maggioranza", "fare le riforme", "dare stabilità al paese", ecc., mentre il paese reale soffre, con tutte le categorie sociali esasperate, dagli studenti agli insegnanti, ai poliziotti, agli operai licenziati o cassintegrati; il debito pubblico che cresce, l'aggravio fiscale e tariffario pure, i parlamentari che si aumentano la lauta paga e cambiano casacca due volte al giorno, un giorno si azzuffano e insultano e il giorno dopo si abbracciano.
Il premier può continuare a giocare al bunga bunga nelle sue 20 ville, a fare affari con Putin e Gheddafi e a farsi beffe del "popolo sovrano" che lo ha votato e che continua a sostenerlo felice e contento solo perchè ha "battuto la sinistra", come se avessero vinto il derby Milan- Inter (pagando l'arbitro...).
PS. Significativo, e ben indicativo di questo "costruttivo" spirito e metodo politico ispirato dal "partito dell'amore", il titolo di prima pagina di Libero, il giornale d'assalto del ricco arsenale berlusconiano :
"Tié" , rivolto ovviamente al nemico sconfitto.
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