Eppure mi pare di non essere offensiva o usare il turpiloquio come tanti altri i cui commenti vengono pur pubblicati; anzi pare che questi ultimi vengano prediletti, forse perchè innescano repliche a catena dello stesso "stile" che fanno aumentare i clic sul sito, pittosto che favorire una sana discussione...
Ultimo esempio di censura da me subita è questo commento che ho inviato l'altro ieri al FQ a margine di un articolo dedicato all'approvazione di un bando per la futura costruzione di 2 moschee a Milano.
Avevo scritto:
In teoria la
scelta di Milano di aprire due moschee appare giusta e in linea con
il principio della libertà di religione, che deve essere garantita
in uno Stato democratico. Ma in pratica si traduce in una porta
aperta e un regalo a chi viene qui non per integrarsi e convivere
pacificamente con la nostra cultura, principi e leggi, ma per
conservare e diffondere i suoi, che mettono in primo luogo la
"sottomissione" al Corano e ad una religione che non è
come le altre, perchè non si concilia con la democrazia e dovunque
regna vieta la libertà di pensiero e religione e calpesta i diritti
civili, in primo luogo quelli delle donne. Non so come, ma credo che
i paesi democratici debbano trovare il modo di mettere dei paletti
difensivi che impediscano l'uso politico della religione musulmana
(non solo a fini terroristici) a chi chiede e ottiene la
cittadinanza: in primo luogo il rispetto e la "sottomissione"
alle nostre leggi democratiche, prima che a quelle dettate dalla loro
religione che, se applicata alla lettera delle sue "sure" è
totalizzante e totalitaria, e divide gli uomini in "fedeli"
e "infedeli" da combattere con tutti i mezzi, leciti e
illeciti. Cito a mo' di esempio il fatto che la nostra Costituzione,
pur garantendo la libertà di pensiero e associazione, vieta la
ricostituzione del partito fascista, perchè antidemocratico e
responsabile di efferatezze passate. Sono in grado, e vogliono, i
musulmani cosiddetti "moderati" e pacifici, garantirci che
accetteranno di non fare della loro religione un'arma politica per la
conquista di un potere con regole che ci riporterebbero al Medioevo?
Valutazioni, le mie, opinabili, come tutte, ma non -mi pare- scandalose o basate su falsità, che volevano semplicemente evidenziare un problema, e ponevano degli interrogativi su cui riflettere; valutazioni che un giornale, che aveva fatto della difesa della libertà di pensiero e di stampa a fianco di Charlie Hebdo una bandiera distintiva, avrebbe dovuto o potuto pubblicare, per semplice riconoscimento del diritto di un lettore di esprimere un suo parere, giusto o sbagliato che fosse, senza che questo comportasse una condivisione o la linea del giornale sull'argomento.
Ma non è stato pubblicato, nonostante abbia ritentato più volte e con una formulazione diversa. D'accordo che ognuno in casa sua può far entrare, o non entrare, chi gli pare; ma stupisce questa discrezionalità e contradditorietà, a mio parere non giustificata dall'applicazione esatta dei criteri di moderazione. Evidentemente sto antipatica ai moderatori, forse perchè mi firmo Cassandra, e le Cassandre, per millenaria e mitologica tradizione, nessuno le vuole ascoltare, nè chi sta al governo nè chi sta all'opposizione, anche se le loro funeste previsioni sui "cavalli di Troia" di ogni tempo spesso si avverano.
O forse mi hanno censurata perchè anche il Fatto Quotidiano, come tanti altri giornali ed esponenti politici in fondo hanno paura delle reazioni che possono venire dal mondo musulmano, che non accetta critiche e al minimo appiglio grida all'offesa per il Profeta e si atteggia a vittima dell'antislamismo (come ad ogni minima critica per il governo di Israele gli ebrei si atteggiano a vittime dell'antisemitismo....e questo succede sempre quando una religione si identifica col potere temporale, e viceversa).
Quando non si arriva a sparare o a sgozzare "l'infedele"o "l'eretico"....
Ebbene, mi censurino pure, e chi legge mi giudichi pure "politicamente scorretta", o non in linea con le opinioni correnti a sinistra, ma quasi coincidenti con quelle di certa destra, dalla Santanchè a Salvini; ma io lo dico e lo ripeto, senza essere leghista o di destra: molti aspetti dell'islamismo non li condivido e mi fanno paura, per me e per il futuro del mio paese e pure per il resto del mondo, in Occidente dove si sta espandendo, e in Oriente dove governa molti Stati;per non parlare del caos e delle tragedie e stragi provocate da gruppi di fanatici islamici in Africa.
E voglio poterlo dire e scrivere; come critico, in altre circostanze, i comportamenti e le ideee di politici italiani o esteri non musulmani e i ministri, vescovi e papi, e i seguaci del cristianesimo o di altre religioni.
Si può, e si deve, discutere di tutto in un paese democratico; e si possono criticare politici, filosofi, scienziati e confutare qualsiasi teoria, senza temere ritorsioni o condanne, se non legittime repliche e controdeduzioni.
Perchè non si deve poter criticare e confutare i contenuti di una religione, e in particolare l'Islam, che non è solo una religione, ma un sistema di potere che, dove regna, è incompatibile con la democrazia e non lascia spazio alla libertà di pensiero e di religioni o credenze diverse, e calpesta a tuttoggi i diritti civili di uomini e donne (soprattutto), imponendo regole che risalgono a 1.400 anni fa??
Perchè ci dobbiamo autocensurare e tacere sui pericoli che la crescente diffusione dell'islamismo, compresa la sua eversiva componente fondamentalista e terroristica, comporta per la nostra civiltà?
Perchè bisogna rispettare tutte le religioni - dicono certi benpensanti poco accorti. Ma la critica e la corretta segnalazione di comportamenti e situazioni reali non è mancanza di rispetto; inoltre è legittima difesa nei confronti di chi può rappresentare una minaccia o un pericolo; e l'Islam, dove ne ha il potere, non rispetta nessuno se non si sottomette integralmente alle "sure" che l'arcangelo Gabriele, fattosi messaggero di Allah, avrebbe "rivelato" in sogno al Profeta Maometto 14 secoli fa, con la pretesa che gli si creda e lo si ritenga infallibile e indiscutibile in eterno.
Perchè dobbiamo lasciare a Salvini e alla Santanchè e alle loro discutibili, strumentali e controproducenti estremistiche espressioni e manifestazioni di piazza a soli fini elettoralistici, la difesa di valori di libertà e democrazia che invece sono patrimonio di tutti?
Sarebbe più utile rileggersi e riflettere su quanto ha scritto in proposito dell'Islam, Oriana Fallaci nel libro "La rabbia e l'orgoglio", a suo tempo incompresa da sinistra e strumentalizzata da destra.
Certo bisogna fare i conti col fatto che una bella fetta di mondo è in mano a sovrani teocratici islamici, e in Paesi con i quali coltiviamo una serie di affari di natura economica; ed è probabilmente anche per questo che i nostri politici sono così timidi, ossequienti, confusionari e pasticcioni nei loro confronti, per paura di perdere commesse per le nostre aziende.
Si deve dunque chiudere gli occhi davanti a violazioni di diritti civili per mero interesse? Si deve accettare e accogliere senza alcun filtro la sempre crescente e sospetta invasione di immigrati, clandestini e richiedenti asilo, provenienti non solo da paesi in guerra, ma da paesi islamici o comunque oppressivi in cui la povertà è diffusa, e cercano - guarda caso- qui da noi cattivi infedeli occidentali condizioni di vita migliori? Paesi che scaricano su di noi l'onere del loro mantenimento e della difesa dei loro diritti, mentre nelle patrie d'origine non si fa nulla per trattenerli migliorando le loro regole e condizioni di vita sul piano economico e dei diritti, ma perpetuando ingiustizie e oppressioni in Oriente, Asia e Africa, e indebolendo e mettendo in difficoltà Italia, Europa e l'Occidente tutto, confuso e incerto tra respingimenti indiscriminati e disumani e accoglienze indiscriminate, improvvide e prive dei necessari mezzi di supporto e mantenimento.
Molti tra noi, forse un po' ingenuamente, sembrano oggi pronti ad arrendersi e autoflaggellarsi facendo mea culpa per gli errori compiuti dalle potenze occidentali nei decenni scorsi con le loro politiche di "esportazione della democrazia" a suon di bombe. Ma si dimentica che comunque, anche prima degli errori di Bush e altri, quei paesi d'Oriente e d'Africa non erano certo pacifici, giusti e floridi e i loro popoli non stavano, e non stanno, certo bene; e non per colpa nostra.
Se quella è stata una strategia di intervento sbagliata, se ne trovi un'altra, con interventi di natura diplomatica, economica e di intelligence attenta, con accordi e anche forme di do ut des fissate da organismi internazionali autorevoli, decisi ed efficaci, in grado di proporre e imporre soluzioni condivise ai problemi, nell'interesse di tutti e di una pacifica convivenza.
Purtroppo finora questi organismi internazionali hanno fallito e non abbiamo leader politici di alta statura, saggezza e lungimiranza.
E' dunque più che giustificata la mia paura.
L'ho già scritto e lo ripeto: se gli immigrati islamici di prima o ultima generazione avessero veramente e sinceramente solo l'intenzione di inserirsi pacificamente e integrarsi con la nostra comunità per migliorare le loro condizioni di vita, e non per trasferire qui e portarsi dietro tutti gli usi e i costumi , e gli influenti imam, che hanno reso la vita difficile nei paesi d'origine, potrebbero fare autonomamente un bel gesto che non costa nulla, consentendo alle loro donne di togliersi quel goffo fazzolettone in testa che le mortifica e le distingue per appartenza religiosa ostentata; tantopiù che non è nemmeno letteralmente voluta dal Corano, ma è una arcaica tradizione imposta nei secoli da società maschiliste che consideravano la donna proprietà del maschio.
Invece i fazzolettoni si stanno moltiplicando dovunque e ogni piccolo mercato di paese italiano sta somigliando sempre più a un suk mediorientale (con conseguenti reazioni di diffidenza e manifestazioni ostili o di intolleranza di stampo razzista da parte dei "nostri" concittadini...). Le donne islamiche evidentemente non hanno la forza e la volontà per fare autonomamente questo passo, che significherebbe tanto per cominciare a far valere i propri diritti di uguaglianza e libertà, liberandosi di quegli aspetti della loro "cultura" d'origine che sono ingiustificati e superati in un mondo moderno ed evoluto. E gli uomini non vi vogliono rinunciare perchè evidentemente vogliono ricreare qui gli stessi condizionamenti famigliari e sociali che hanno mortificato e impedito il progresso e l'emancipazione delle donne (ma anche quello degli uomini...) nei loro paesi d'origine.
Eppure sono tanto pronti nell'accettare o pretendere l'uso di telefonini, antenne satellitari, aerei, auto, armi modernissime e perfino centrali atomiche, non certo previsti dal Corano.
Quando non si arriva a sparare o a sgozzare "l'infedele"o "l'eretico"....
Ebbene, mi censurino pure, e chi legge mi giudichi pure "politicamente scorretta", o non in linea con le opinioni correnti a sinistra, ma quasi coincidenti con quelle di certa destra, dalla Santanchè a Salvini; ma io lo dico e lo ripeto, senza essere leghista o di destra: molti aspetti dell'islamismo non li condivido e mi fanno paura, per me e per il futuro del mio paese e pure per il resto del mondo, in Occidente dove si sta espandendo, e in Oriente dove governa molti Stati;per non parlare del caos e delle tragedie e stragi provocate da gruppi di fanatici islamici in Africa.
E voglio poterlo dire e scrivere; come critico, in altre circostanze, i comportamenti e le ideee di politici italiani o esteri non musulmani e i ministri, vescovi e papi, e i seguaci del cristianesimo o di altre religioni.
Si può, e si deve, discutere di tutto in un paese democratico; e si possono criticare politici, filosofi, scienziati e confutare qualsiasi teoria, senza temere ritorsioni o condanne, se non legittime repliche e controdeduzioni.
Perchè non si deve poter criticare e confutare i contenuti di una religione, e in particolare l'Islam, che non è solo una religione, ma un sistema di potere che, dove regna, è incompatibile con la democrazia e non lascia spazio alla libertà di pensiero e di religioni o credenze diverse, e calpesta a tuttoggi i diritti civili di uomini e donne (soprattutto), imponendo regole che risalgono a 1.400 anni fa??
Perchè ci dobbiamo autocensurare e tacere sui pericoli che la crescente diffusione dell'islamismo, compresa la sua eversiva componente fondamentalista e terroristica, comporta per la nostra civiltà?
Perchè bisogna rispettare tutte le religioni - dicono certi benpensanti poco accorti. Ma la critica e la corretta segnalazione di comportamenti e situazioni reali non è mancanza di rispetto; inoltre è legittima difesa nei confronti di chi può rappresentare una minaccia o un pericolo; e l'Islam, dove ne ha il potere, non rispetta nessuno se non si sottomette integralmente alle "sure" che l'arcangelo Gabriele, fattosi messaggero di Allah, avrebbe "rivelato" in sogno al Profeta Maometto 14 secoli fa, con la pretesa che gli si creda e lo si ritenga infallibile e indiscutibile in eterno.
Perchè dobbiamo lasciare a Salvini e alla Santanchè e alle loro discutibili, strumentali e controproducenti estremistiche espressioni e manifestazioni di piazza a soli fini elettoralistici, la difesa di valori di libertà e democrazia che invece sono patrimonio di tutti?
Sarebbe più utile rileggersi e riflettere su quanto ha scritto in proposito dell'Islam, Oriana Fallaci nel libro "La rabbia e l'orgoglio", a suo tempo incompresa da sinistra e strumentalizzata da destra.
Certo bisogna fare i conti col fatto che una bella fetta di mondo è in mano a sovrani teocratici islamici, e in Paesi con i quali coltiviamo una serie di affari di natura economica; ed è probabilmente anche per questo che i nostri politici sono così timidi, ossequienti, confusionari e pasticcioni nei loro confronti, per paura di perdere commesse per le nostre aziende.
Si deve dunque chiudere gli occhi davanti a violazioni di diritti civili per mero interesse? Si deve accettare e accogliere senza alcun filtro la sempre crescente e sospetta invasione di immigrati, clandestini e richiedenti asilo, provenienti non solo da paesi in guerra, ma da paesi islamici o comunque oppressivi in cui la povertà è diffusa, e cercano - guarda caso- qui da noi cattivi infedeli occidentali condizioni di vita migliori? Paesi che scaricano su di noi l'onere del loro mantenimento e della difesa dei loro diritti, mentre nelle patrie d'origine non si fa nulla per trattenerli migliorando le loro regole e condizioni di vita sul piano economico e dei diritti, ma perpetuando ingiustizie e oppressioni in Oriente, Asia e Africa, e indebolendo e mettendo in difficoltà Italia, Europa e l'Occidente tutto, confuso e incerto tra respingimenti indiscriminati e disumani e accoglienze indiscriminate, improvvide e prive dei necessari mezzi di supporto e mantenimento.
Molti tra noi, forse un po' ingenuamente, sembrano oggi pronti ad arrendersi e autoflaggellarsi facendo mea culpa per gli errori compiuti dalle potenze occidentali nei decenni scorsi con le loro politiche di "esportazione della democrazia" a suon di bombe. Ma si dimentica che comunque, anche prima degli errori di Bush e altri, quei paesi d'Oriente e d'Africa non erano certo pacifici, giusti e floridi e i loro popoli non stavano, e non stanno, certo bene; e non per colpa nostra.
Se quella è stata una strategia di intervento sbagliata, se ne trovi un'altra, con interventi di natura diplomatica, economica e di intelligence attenta, con accordi e anche forme di do ut des fissate da organismi internazionali autorevoli, decisi ed efficaci, in grado di proporre e imporre soluzioni condivise ai problemi, nell'interesse di tutti e di una pacifica convivenza.
Purtroppo finora questi organismi internazionali hanno fallito e non abbiamo leader politici di alta statura, saggezza e lungimiranza.
E' dunque più che giustificata la mia paura.
Invece i fazzolettoni si stanno moltiplicando dovunque e ogni piccolo mercato di paese italiano sta somigliando sempre più a un suk mediorientale (con conseguenti reazioni di diffidenza e manifestazioni ostili o di intolleranza di stampo razzista da parte dei "nostri" concittadini...). Le donne islamiche evidentemente non hanno la forza e la volontà per fare autonomamente questo passo, che significherebbe tanto per cominciare a far valere i propri diritti di uguaglianza e libertà, liberandosi di quegli aspetti della loro "cultura" d'origine che sono ingiustificati e superati in un mondo moderno ed evoluto. E gli uomini non vi vogliono rinunciare perchè evidentemente vogliono ricreare qui gli stessi condizionamenti famigliari e sociali che hanno mortificato e impedito il progresso e l'emancipazione delle donne (ma anche quello degli uomini...) nei loro paesi d'origine.
Eppure sono tanto pronti nell'accettare o pretendere l'uso di telefonini, antenne satellitari, aerei, auto, armi modernissime e perfino centrali atomiche, non certo previsti dal Corano.
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