Tutto bello, in teoria, e sicuramente sarà di conforto e sollievo per i credenti, vedere ogni giorno in Tv (per un anno ?!...), o seguire di persona, Messe, processioni, cerimonie e riti vari guidati da questo bonario e sorridente capo religioso vestito di bianco che parla a nome di un Dio incarnato in Gesù, mentre mezzo mondo è sotto la minaccia di uomini vestiti di nero, che brandiscono bandiere nere e armi micidiali per seminare il terrore e uccidere in nome di un altro Dio, chiamato Allah.
Se non si può parlare di "guerra di religione", si potrà almeno parlare di "confronto" tra religioni; e, nel confronto, il ruolo che in questo momento rappresenta il cristianesimo di Papa Francesco è molto più positivo e utile alla pacifica convivenza umana di quello svolto dall'Islam del Califfo Al Baghdadi e dai suoi complici, seguaci e "fratelli musulmani" sostenitori, amici, o silenziosi e dormienti che tacciono e consentono (salvo poi, in qualche caso e in qualche luogo, svegliarsi all'improvviso e impugnare un mitra o un coltello per uccidere "infedeli"...).
Ma non si puo' dire, per carita', che la religione cristiana e la civilta' occidentale che ne e' scaturita, evolvendosi e riformandosi anche attraverso lotte e rivoluzioni laiche, e' migliore o superiore di quella del mondo musulmano; o questi si offendono; e si arrabbiano pure i nostri intellettuali di (ormai ex) sinistra e cattolici, paladini della pace che pensano si possa ottenere con il disarmo unilaterale, sia quello militare che quello culturale...
Che sia possibile un "dialogo" costruttivo e pacificatore tra questi due mondi, quello cristiano che ostenta Messe e preghiere, e quello musulmano dell'ISIS, o degli stati teocratici sunniti e sciiti, o delle comunita' islamiche insediate in Occidente, che praticano o sognano la "sharia" su tutto il mondo, ho i miei dubbi.
Staremo a vedere...
Non so se il Papa, nelle sue meditazioni e intenzioni, si sia ispirato al modello di quel Papa Leone I che, secondo la leggenda, vestito di bianco in una suggestiva scenografia, fermò sul Mincio le orde degli Unni guidati da un impressionabile Attila ex "flagello di Dio", nel 452. Certo è che poi lo stesso papa non riuscì a fermare, tre anni dopo, Genserico e i suoi Vandali che saccheggiarono brutalmente Roma e ne determinarono una disastrosa e lunga decadenza.
O forse il nostro papa si è ricordato del Pier Capponi, Gonfaloniere di giustizia di Firenze che nel 1494 per non cedere alle minacce di saccheggio della città da parte dell' invasore Re di Francia Carlo VIII, pronunciò la famosa frase "Voi date fiato alle vostre trombe e noi suoneremo le nostre campane!". nel senso che le campane avrebbero richiamato il popolo di Firenze alla rivolta per cacciarlo dalla citta'.
Ma forse il modello piu' a lui caro e' sempre il San Francesco che nel 1220 si reco' nella Palestina occupata dai Saraceni per convertire il loro capo, il "feroce" sultano detto Saladino. E' bene ricordare pero' che non ci riusci'; ebbe salva la sua vita e pote' tornare in Italia, ma non salvo' il breve Regno di Gerusalemme e i Crociati, che furono sterminati e dovettero abbandonare per sempre la "terra santa" in mano ai musulmani.
Se dunque la storia vera non e' di conforto al papa, vedremo nei fatti del presente in che cosa si concretizzera' il Giubileo della misericordia del 2015-2016.
Misericordia e perdono per chi? Per i peccatori, corrotti, mafiosi, terroristi e assassini a vario titolo che passeranno sotto qualche "porta santa" chiedendo indulgenza, a pagamento o gratis che sia?
Ma e' di questi perdoni e indulgenze che abbiamo bisogno in un tempo in cui imperversano e minano la societa' proprio tanti corrotti, mafiosi e assassini in nome del denaro o di un dio? si crede davvero ad un loro pentimento e conversione sincera con la visita ad un santuario e la benedizione papale o sacerdotale?
Ha ancora senso che la chiesa cattolica si rifugi in queste arcaiche simbologie ereditate dalla Bibbia-Vecchio Testamento ebraico, e malamente utilizzate in passato per fare un proselitismo basato su una religione-spettacolo e su un poco cristiano "mercato delle indulgenze"?
Siamo ancora fermi ad una religione--lavanderia delle coscienze che, attribuendo tutto alla volonta' di Dio, deresponsabilizza l'opera degli uomini e cerca di tenere legati a se' i fedeli promettendo Paradisi ultraterreni e la "remissione dei peccati" attraverso un rito e la ripetizione di preghiere (piu' o meno come i musulmani)?
Ma cosi' non si favoriscono i peccatori e si scoraggiano gli onesti e i giusti che si sono sempre sforzati di ben operare e hanno subito il danno di aggressioni, ingiustizie e corruzioni?
E non si corre il rischio che il perdono per i peccati si trasformi in pretesa del perdono o condono per i reati?
A quando la proclamazione di un "Giubileo della responsabilita' e della giustizia" che inviti gli uomini, credenti e non credenti, cristiani e musulmani, ad assumersi la responsabilita' personale e sociale delle proprie azioni e delle relative conseguenze nei confronti del prossimo e dell'umanita' intera, nel bene e nel male?
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