mercoledì 22 settembre 2010

Breccia di Porta Pia: andata e ritorno

Il 20 settembre scorso ricorreva il 140° anniversario della fine dello Stato Pontificio e del potere temporale del Papa, con l'ingresso di truppe italiane in Roma attraverso la "breccia" di Porta Pia, aperta dopo 5 ore di cannoneggiamento e con una successiva battaglia tra bersaglieri, artiglieri e fanti dell'esercito italiano e zuavi pontifici.
Per la prima volta alla celebrazione commemorativa dell'evento storico, ha partecipato il cardinale segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, che è stato l'unico a tenere un discorso al pubblico presente, mentre le autorità civili dello Stato italiano, a cominciare dal presidente della Repubblica, tacevano e ascoltavano. Non solo, ma alcuni gruppi di associazioni laiche sono stati tenuti a distanza (UAAR) e si è impedito loro di parlare o li si è lasciati esprimere a cerimonia conclusa e pubblico allontanato (alcuni repubblicani).
Qualcuno, come Valentino Salvatore sul sito dell'UAAR, ha commentato :

"Porta Pia, card. Bertone la fa da padrone", rimarcando alcune espressioni del cardinale il quale, pur riconoscendo che

"da decenni Roma è l’indiscussa capitale dello Stato italiano" ha sottolineato che il "suo prestigio e la sua capacità di attrarre sono mirabilmente accresciuti dall’essere altresì il centro al quale guarda tutta la Chiesa cattolica, anzi l’intera famiglia dei popoli". Insomma un discorso che metteva in risalto il ruolo di Roma come capitale d'Italia sì, ma capitale soprattutto del cristianesimo, non solo italiano, ma universale. Sorvolando completamente su quello che fu il significato storico della presa di Porta Pia e sulla secolare ostilità della chiesa contro quell'evento che considerò sempre, e sostanzialmente fino al 1960 (con Paolo VI), come un'usurpazione.

E’ chiaro adesso perché un alto prelato vaticano si è deciso dopo 140 anni a festeggiare la “breccia di Porta Pia”: perché da quella breccia i “militi crociati” vaticani nei decenni passati, grazie ai Concordati fascisti e craxiani, e a vari governi, hanno fatto comodamente il percorso inverso, attraversato di nuovo Porta Pia e Tevere più largo e hanno riconquistato l’Italia intera. Col beneplacito degli attuali bersaglieri e delle autorità pubbliche assortite.

Non si tratta più di rimarginare la ferita storica del conflitto tra Stato italiano e Santa Sede”, ha affermato il sindaco di Roma Alemanno, ma di “fare interagire sempre più profondamente la storia risorgimentale, l’amore patrio e le virtù repubblicane con la cultura cattolica, e tutto ciò che essa laicamente rappresenta per quel nuovo umanesimo più volte invocato da Papa Benedetto XVI"

Che Garibaldi e Cavour si rivoltino pure nella tomba. Non credo fosse questa l'Italia e il "nuovo umanesimo invocato dal papa" per cui si impegnarono.

Abbiamo infatti una Chiesa sempre più libera in uno Stato sempre meno libero dai suoi condizionamenti.

Va detto anche però che non tutta l'autonomia è perduta , se nella stessa giornata qualcun altro ha oltrepassato la breccia nelle mura , passando dallo Stato italiano per entrare in quello Vaticano e mettere il naso per la prima volta nella segretissima e blindata banca del papa.

Infatti, la Procura di Roma (che non è un covo di magistrati comunisti) ha disposto il sequestro preventivo di 23 milioni di euro dello Ior (Istituto delle opere di religione) con sede in Vaticano, depositati su un conto in un filiale del Credito Artigiano a Roma. Il sequestro è stato disposto dal gip Maria Teresa Covatta, accogliendo le richieste del procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto Stefano Rocco Fava.

Indagati Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior da appena un anno, e un altro dirigente della banca vaticana. In particolare, si indaga su due operazioni avvenute pochi giorni fa, una per 3 milioni destinati alla Banca del Fucino e l’altra di 20 milioni alla JP Morgan Frankfurt. La Procura sospetta infatti una violazione della normativa anti-riciclaggio: due operazioni sono state giudicate sospette perché mancava l’indicazione del beneficiario.

La triste fama di questa banca della cosiddetta "Santa Sede", dal Banco Ambrosiano alla gestione di Mons. Marcinkus, alla riservata ospitalità a capitali provenienti da tangenti e corruttele, continua.

* Foto d'epoca della Breccia delle mura di Porta Pia, tratta da wikipedia


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