Ci sono voluti 20 anni per arrivare ad una sentenza definitiva, al terzo grado, che lo condanna a 4 anni di carcere, per frode fiscale, con interdizione dai pubblici uffici in misura da ridefinire.
Il
Tribunale di Milano ha spiegato nelle motivazioni della condanna di
Silvio Berlusconi “Si deve anzitutto considerare il suo ruolo di
direzione e di
ideatore fin dai primordi del gruppo di un’attività
delittuosa tesa ad una scientifica e sistematica evasione di portata
eccezionale. Va
poi considerata - scrivono i giudici - la
particolare capacità a delinquere dimostrata nell’esecuzione del
disegno, consistito nell’architettare un complesso meccanismo
fraudolento
ramificato in infiniti paradisi fiscali, con miriadi di
società satelliti e conti correnti costituiti esclusivamente in
funzione del disegno
delittuoso. E nemmeno può trascurarsi -
conclude nelle motivazioni il Tribunale - che dalla suddetta attività
è conseguita per 1’imputato
un’immensa disponibilità economica
all’estero, in danno non solo dello Stato, ma anche di
Mediaset e,
in termini di concorrenza sleale,
delle altre società del
settore”.
In pratica, pur con il beneficio di un provvidenziale (per lui) indulto, che gli sconta la pena di 3 anni, almeno un anno se lo deve fare agli arresti domiciliari o ai servizi sociali. E, se la sentenza e le leggi vengono applicate nel verso giusto perde pure il titolo di senatore, e, non ridete, di "Cavaliere"!E sia! Era ora.
Non se ne può più di quest'uomo,
che ci ha molestato e danneggiato per 20 anni e ha praticato la più
colossale e lunga operazione di stalking contro la magistratura che
si sia mai vista, in Italia e nel mondo, stravolgendo il concetto di giustizia e legalità e abusando del suo potere per salvare se stesso dalle imputazioni che via via gli venivano attribuite, facendosi passare per "perseguitato dalla giustizia".
Purtroppo, nonostante la condanna subita, l'operazione di stalking continua. Ed è semplicemente scandaloso, e solo in Italia può succedere una cosa del genere, che il condannato possa
andare in TV a reti unificate, come ieri sera, a offendere la magistratura per
l'ennesima volta e piangere lacrime di coccodrillo da finta vittima
insieme ai suoi cortigiani, pitonesse, amazzoni e avvocati, pagati
da tutti gli italiani.
Solo in Italia un ex premier e capo politico con tanti conti aperti e chiusi con la giustizia può permettersi di definire "irresponsabili" i giudici che l'hanno inquisisito o condannato, Giuliano Ferrara che definisce i giudici "vili e cazzoni", le ineffabili "onorevoli" Biancofiore e Carfagna che con grande sicumera affermano di ignorare una sentenza ingiusta e si prostrano ancora in ginocchio davanti al capo che le ha "create" e portate ai massimi livelli della politica nazionale. E il PDL riunito in conclave che gli ha dedicato una standing ovation di sostegno e fedeltà fino alla morte.Per non parlare degli spalatori di veleno, professionisti della carta stampata o direttori di giornali come Sallusti, Feltri e Belpietro, al soldo o al servizio di Berlusconi, che continuano imperterriti a ripetere la solita solfa contro la magistratura.Non si era mai vista una tale orgia di servilismo politico e sudditanza dai tempi di Mussolini.
Di questi non ci libereremo mai? Non esiste più il reato di vilipendio della magistratura? A questi è permesso tutto?
Tutto si può criticare, anche le sentenze, Ma c'è modo e misura, e soprattutto bisogna distinguere per quale causa e fine lo si fa. Se è per difendere un fuorilegge recidivo perchè da questo dipende la propria carriera, non è proprio una buona causa.
Tutto si può criticare, anche le sentenze, Ma c'è modo e misura, e soprattutto bisogna distinguere per quale causa e fine lo si fa. Se è per difendere un fuorilegge recidivo perchè da questo dipende la propria carriera, non è proprio una buona causa.
Il Capo dello Stato Napolitano è intervenuto ieri sera con un comunicato per dire che "la via maestra è il rispetto della magistratura" e per esprimere apprezzamento perchè nell'ultima settimana c'era stato un atteggiamento più rispettoso nei confronti della magistratura da parte di Berlusconi e del suo entourage. Come se non fosse chiaro che si trattava di tattica dell'avvocato Coppi per non irritare la Cassazione prima della sentenza. Cosa dice oggi Napolitano a fronte dell'indegno e offensivo intervento di Berlusconi ripreso dalle TV e internet di tutto il mondo?
A quanti condannati è concesso un simile privilegio-abuso?
A quanti condannati è concesso un simile privilegio-abuso?
Il Capo dello Stato ne tenga conto
nei suoi frequenti moniti ed elogi alla "pacificazione" che
non c'è. E preoccupa il suo richiamo alla necessità di una urgente riforma della giustizia. Se la riforma della
giustizia, pur necessaria, la faranno certi avvocati difensori dei delinquenti e quei "saggi" che hanno
sostenuto e "salvato" Berlusconi finora, sarà una
ulteriore disgrazia per legalità e giustizia.
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