Davvero non vorrei essere nei panni di Bersani, bersagliato com'é da tanti consiglieri , interni al suo partito ed esterni, in buona e in mala fede, che gli vogliono indicare la strada per guidare il PD verso un improbabile ritorno al governo (o in un vicolo cieco).
Io distinguerei subito tra i consiglieri in buona fede e quelli in mala fede; e tra questi ultimi metterei senza indugio politici e giornalisti di parte avversa e governativa, berlusconiani e affini, che non possono che dare consigli interessati e mirati perché chi è oggi in minoranza e all'opposizione ci resti in eterno. Questi sono tanti, attivissimi, penetranti come martelli pneumatici che scavano la pietra , ripetendo sempre lo stesso assordante ritornello: Bersani e il PD stiano lontani dalle tentazioni della piazza, dai giudici di sinistra , da Repubblica e da Travaglio e soprattutto rompano ogni rapporto con Di Pietro e il suo giustizialismo.
Se Bersani farà il bravo e ascolterà questi consigli, chi è in maggioranza e ha il coltello dalla parte del manico, gli concederà l'onore di sedersi tutti insieme intorno ad un tavolo a dialogare per fare le famose, e fantomatiche, "riforme condivise" ; qualche emendamento di consolazione e qualche fettina di carne avanzata e le briciole sotto il tavolo ci saranno anche per lui e i suoi amici.
Che questi siano consigli interessati e mirati a tenere divise e in conflitto tra loro le varie anime dell'opposizione in modo che non riescano a coalizzarsi e ad avere più forza, lo capisce anche la casalinga di Voghera, senza conoscere e scomodare la storia che insegna quanto sia sempre stato usato con efficacia dai potenti il metodo del "divide et impera" diretto agli avversari.
Se queste cose le capisce una casalinga come me, ci dovrebbe arrivare a capirle anche Bersani, che stupido non è.
Ma il guaio è che il pover'uomo è prigioniero e circondato da una folta schiera di "dinosauri ", ovvero le eminenze grigie , i padri fondatori della chiesetta PD, che hanno trasferito sul nuovo partito la loro influenza , la mentalità e i metodi di navigatori di lunga esperienza nell'ex PCI o nella ex DC, ammantati da un'aura di superiorità e di intoccabilità, i quali stranamente gli ripetono lo stesso ritornello e gli danno lo stesso tipo di consigli.
Anche di questi la schiera è numerosa, a cominciare dall'immarcescibile Massimo D'Alema , che, pur non avendo cariche precise nel partito, conta più di tutti e riesce a mettere uomini di sua fedeltà in tutte le cariche che contano, dai segretari provinciali e regionali, ai deputati e senatori nel Parlamento italiano, ai parlamentari europei, fino allo stesso segretario nazionale del partito, Bersani. D'Alema ha una sua Fondazione, un giornale di riferimento , intitolato "Il riformista", di proprietà di tali Angelucci, che finanziano anche il fascistoide "Libero"; giornale diretto dall'ambiguo Antonio Polito sul quale scrivono giornalisti "trasversali" come Peppino Caldarola ex direttore de L'Unità che disinvoltamente scrive qui e sul Giornale di Berlusconi , e vi sfogano i loro livori di giornalisti di sinistra pentiti o delusi , col dente avvelenato contro gli ex compagni (come Gian Paolo Pansa). La pattuglia dei dalemiani, composta in particolare da Latorre, Polito e Caldarola è la più richiesta, guarda caso, o imposta, da tutte le reti TV pubbliche e private, per interviste e dibattiti in cui rappresentano il loro ambiguo pensiero come fosse quello del PD.
La pattuglia de Il Riformista rappresenta quella finta sinistra che piace tanto alla destra, anzi a Berlusconi, perchè non ha mai perso occasione per attaccare e distruggere tutti i leader dell'Ulivo prima, e del PD ora; nemico giurato delle piazze, dei girotondini, di Di Pietro, dei giudici e dei "giustizialisti" , ecc... Insomma la stessa linea del centrodestra più infoiato contro la odiata "sinistra."
Non bastasse questo macigno al collo di Bersani, ci sono poi alcuni ex Popolari, o meglio ex DC, che si sono abbarbicati all'etichetta di "cattolici" come fosse una corrente di pensiero a sè, quasi un partito nel partito, che vuole rappresentanza e potere di condizionamento in nome della ostentata fedeltà ad una religione e alle sue gerarchie ecclesiastiche (ma di fatto per avere cariche), contraddicendo uno dei valori fondanti del partito e della Costituzione, che richiedono laicità, leggi e scelte pubbliche non ispirate da una religione ma rispettose dei diritti di tutti i cittadini, non solo dei cattolici. Di questa pur nutrita pattuglia facevano parte Rutelli e la Dorina Bianchi che hanno ritenuto più conveniente andarsene in altre formazioni ad esternare la loro cattolicità, sperando in altre candidature e ruoli che li gratifichino . Ma ci restano nel PD altri personaggi come Marini, Fioroni, Enrico Letta, la Binetti e altri i quali vorrebbero spostare il partito verso un "centro" che somiglia tanto alla amata vecchia DC, ma che ha scelto ormai altri partiti come l'UDC e , in parte, il PDL, e difficilmente potrà cambiare schieramento e votare per la sinistra, foss'anche annacquata e scolorita o sbianchettata.
Ma non basta; ci sono poi due alte cariche istituzionali, Mancino ex DC ora vicepresidente CSM, e Napolitano, ex PCI ora Capo dello Stato, che non perdono occasione per invitare alla calma, al dialogo, a moderare i toni , in sostanza a tenere buona e zitta l'opposizione. Va dato atto oggi a Napolitano che finalmente ieri ha perso la pazienza e, di fronte all'ennesima sfuriata di Berlusconi contro la magistratura , la Consulta, la Costituzione e gli ultimi tre presidenti della Repubblica (lui compreso), scatenata a Bonn davanti ad un pubblico internazionale di PPE, ha preso carta e penna per esprimere il suo rammarico per il "violento" intervento del nostro premier. Era ora che si rivolgesse finalmente e direttamente a lui, dopo tante prediche generiche finto bipartisan , dirette di fatto contro i magistrati e Di Pietro.
Un' altra palla al piede di Bersani gliela hanno messa gli amministratori pubblici targati PD, tanto "radicati" nel loro territorio da ritenersi insostituibili, specie al sud, ma inquisiti o largamente squalificati politicamente per inefficienze ed errori compiuti (tipo Bassolino, Iervolino, tanti pugliesi, ecc..). Gente che non si vuol staccare dalla poltrona , ha comportamenti che regalano argomenti agli avversari e ha tutto l'interesse che la giustizia non faccia il suo corso (proprio come Berlusconi)
A tutti questi manovratori di freni, sono poi da aggiungere gli editorialisti della stampa "indipendente" (dalla sinistra ma non dal governo) che usano le loro penne e il loro ingegno per dar consigli anche loro a Bersani su come condurre il PD alla vittoria.... di Pirro. Cito come esempio solo l'ultimo editoriale di Ernesto Galli della Loggia di tre giorni fa su "Il corriere della sera", che titolava addirittura "Bersani rinnegato", e sono rimasta colpita dalla banalità, e forse anche dalla malafede o dalla carità pelosa, dei consigli e delle ricette che Galli della Loggia (e dietro di lui il Corriere di cui Marina Berlusconi è potente azionista) pretende di suggerire al PD , a Bersani e all'opposizione in genere. Lui , anzi loro, vogliono un PD che sia come un PDL senza elle, una sinistra che copi la destra, avvalorando la tesi che si possa costruire un'alternativa vincente solo proponendo il pan bagnato al posto della zuppa.
Capisco che sottrarsi a tutti questi interessati e potenti consiglieri sia difficile, un'impresa da superman. E, purtroppo, già si é visto che il mite Bersani superman non è, e sembra ormai troppo "vecchio" e stanco nello spirito per affrontare un toro per le corna (e Berlusconi ora è come un toro , pur vecchio e spelacchiato, ma ancora fortissimo e reso furioso dalle banderillas che gli hanno infilzato i giudici che ancora indagano su di lui, Fini, e la moglie Veronica). In una situazione grave come quella attuale, il segretario del maggior partito di opposizione (!?) non trova niente di meglio da dire che "per Berlusconi é iniziato il declino" e propone addirittura di ignorarlo "per non farsi dettare l'agenda da lui". Tradotto in altre parole, di fronte al toro infuriato propone di nascondere la testa nella sabbia come fanno gli struzzi per non vedere il pericolo che avanza. Mentre il "toro" continua a sferrare attacchi forsennati , imporre la sua volontà al Parlamento, pretendendo fedeltà e obbedienza assoluta dai suoi, sfornando leggi ad personam micidiali, per difendere se stesso e trascinare il Paese sempre più in basso e alla sua mercé.
Per finire, voglio dare un consiglio interessato pure io, da elettore stanco e deluso dall'incapacità di azione e reazione di questo povero e debole PD in cui avevo sperato. E tanto per non farla troppo lunga dico che il mio consiglio è di fare tutto il contrario di quel che suggeriscono gli "amici" di cui sopra. L'unica speranza che ha il PD di risorgere non sta tanto nella possibilità di recuperare i cosiddetti moderati di centro, che già hanno i loro fari in Casini e Rutelli (?), ma di recuperare i voti dei delusi di centrosinistra che alle ultime elezioni si sono astenuti e dei delusi delle formazioni di sinistra e dei verdi, diversamente condannati alla frammentazione da litigiosi e presuntuosi capetti, alla dispersione, alle eterne divisioni tra gradazioni diverse di improbabili e anacronistici comunismi che ancora si ostinano a sbandierare arcaiche falci e martelli in un mondo in cui anche gli operai e i contadini ( anzi gli agricoltori proprietari dei fondi, perchè i mezzadri non esistono più) usano il computer , supertrattori e macchine a controllo elettronico.
I voti per il PD, presenti e futuri stanno in mezzo al "popolo viola" , nei girotondini, in quei cittadini arrabbiati che leggono La Repubblica, l'Unità e il Fatto quotidiano e finora non hanno potuto far altro che firmare petizioni e appelli, partecipare a manifestazioni di piazza che Bersani incautamente non ha voluto sostenere, in tutte quelle categorie sociali che dal governo Berlusconi non hanno avuto alcuno dei benefici promessi, ma anzi ne hanno subito tagli e provvedimenti punitivi.
Non so se il PD riacquistando grinta e incisività crescerà tanto da poter arrivare a governare , ma almeno assolverà il fondamentale compito di dare una adeguata rappresentanza a tanta parte di cittadini che hanno a cuore la salvezza della democrazia.
Si prepari pure un programma di proposte concrete per dare contenuti credibili all'alternativa, ma ci si ricordi che il primo punto è: mandare a casa Berlusconi
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