Quest'anno il mese d'agosto si preannuncia infuocato, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, perchè il nostro premier, capo del partito dell'amore natalizio, ha dichiarato la guerra di ferragosto contro Fini e i suoi "eroici" (a questo punto è il caso di dirlo) sostenitori.
Una battaglia politica che aveva un senso e, a mio parere, anche una utilità politica, avviata dai finiani per cercare di frenare la deriva assolutista personale di Berlusconi nell'ambito del PDL, sta diventando una seria prova di forza dalle conseguenze imprevedibili e comunque non positive per la situazione politica italiana. E questo deterioramento ha trovato un pretesto incendiario nella disinvolta attività parassitaria di un quasi cognato acquisito del presidente della Camera, che rischia di infangare o vanificare la battaglia per la legalità sostenuta da Fini (sia pur con colpevole ritardo). Il pretesto è stato trovato, strombazzato e strumentalizzato nella maniera più becera dai giornali di proprietà e influenza di Berlusconi che è arrivato al punto di dichiarare la "mobilitazione permanente" dei suoi sostenitori e "Circoli della libertà" contro i personalismi nel PDL!!!. Facendo finta di non sapere che il primo a fare un politica basata sul personalismo è stato proprio lui; e usando toni simili a quelli di famosi dittatori comunisti come Mao e Castro, inventori e attuatori della "rivoluzione permanente", che diventava dittatura cronica, a vita.
Dovrebbe essere ben chiaro adesso cosa vuol dire "conflitto di interessi", e quanto sia sia stato catastrofico negli effetti l'errore di aver affidato il governo ad un imprenditore proprietario di reti televisive e giornali; mezzi che può usare a suo piacimento per difendere se stesso e accusare chiunque lo contraddica. Da ieri, Il Giornale formalmente di proprietà del fratello del premier (a proposito di parenti....) ha avviato addirittura una raccolta di firme tra i suoi lettori per chiedere le dimissioni di fini da presidente della Camera.
Il caso di Fini (dopo Di Pietro , e tanti altri) è l'ennesima conferma che chiunque voglia permettersi il lusso di criticare il premier, oltre ad essere un santo senza aver neanche preso una multa per divieto di sosta, deve avere amici e parenti illibati e santi fino almeno al terzo grado di parentela (oggi Battista sul Corriere, suggeriva una moratoria fino al quinto grado), o ne dovrà rispondere personalmente e pubblicamente, subendo massicce campagne di stampa denigratorie, fino a costringerlo a sottomettersi o dimettersi.
Chi si azzarderà d'ora innanzi, a destra come a sinistra, a far politica in alternativa o in concorrenza con questo satrapo senza scrupoli morali e con troppi mezzi? Chi può permettersi di avere una storia personale e una parentela così immacolata fino al quinto grado?
Considerando poi che se anche non ci fossero peccati o reati si possono sempre inventare e costruirci sopra una campagna di stampa.
Ma io non mi meraviglio dei lettori - elettori che si sono votati alla causa della difesa del loro idolo (o padrone) qualunque cosa faccia, pronti a gettarsi a capofitto nella denigrazione dei suoi critici e che quindi ora sparano cattiverie a tutto spiano contro Fini e magari firmano la petizione de Il Giornale diretto da quel sant'uomo di Feltri, che sta al servizio di Berlusconi come il Griso stava a Don Rodrigo. Mi meraviglio che ci siano giornalisti e persino direttori della cosiddetta stampa "indipendente" che hanno preteso a gran voce chiarezza da Fini su questa casa ex An a Montecarlo affittata al quasi cognato di Fini, o che si sono precipitati a criticare la società off shore che l'ha acquistata, e non hanno speso una riga sulle decine di società off shore di Berlusconi e famiglia, su come ha acquistato le sue case, su come ha carpito la Mondadori, su come sono gestite e da dove vengono le risorse sue e del PDL ecc. ecc.
Basta dare un’occhiata, ad esempio, a giornali “indipendenti” come il Quotidiano.net (gruppo Monti Riffeser, comprendente il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino) dove il Direttore Perluigi Visci negli ultimi giorni si è prodigato ad attaccare Fini, insieme a Gabriele Canè e a Giovanni Morandi, reclamando da lui, a proposito di case e società off shore, la chiarezza e le spiegazioni che si sono guardati bene dal chiedere con altrettanta sicumera a Berlusconi o allo stesso Fini o ad AN tutta prima che i finiani prendessero le distanze dalla gestione berlusconiana del PDL.
Non solo, ma da tre giorni il detto “Quotidiano.net”, ha imposto il bavaglio ai suoi blogger, anticipando la legge bavaglio. Finora ogni giornalista gestiva autonomamente il suo blog e in genere i commenti che gli pervenivano erano pubblicati automaticamente subito. Al massimo poteva capitare che il caporedattore Massimo Pandolfi nel suo blog replicasse stizzito e talvolta pure sgarbato ai commenti non graditi o non in linea con la sua fede religiosa vaticana e berlusconiana. Ma comunque i commenti venivano pubblicati.
Da sabato scorso, senza preavviso o spiegazione, tutti i commenti che vengono inviati ai singoli blog personali dei giornalisti passano al vaglio di un misterioso centro di moderazione che li pubblicherà solo se ne superano l’esame.
I miei ultimi commenti, di carattere politico sulla vicenda di Fini, in chiave critica verso Berlusconi e i suoi pretoriani, sono congelati nel freezer dei moderatori , bloccati dalla implacabile formuletta censoria "Message awaits moderator "approval", e quindi non resi pubblici; probabilmente non lo saranno mai; e quand’anche me li pubblicassero, sarebbero già fuori tempo e superati e non hanno potuto raccogliere i consensi e l’approvazione di altri lettori, come era avvenuto spesso in precedenza.
Sarà una coincidenza che questa bella rassegna di blog, finora "liberal" e aperta ad ogni genere di commento, intelligente o provocatorio, o bislacco che fosse, sia stata chiusa nella gabbia regolata da misteriosi moderatori, proprio mentre si sta scatenando una offensiva mediatica contro il presidente della Camera Fini, non solo da parte dei giornali di famiglia del premier, ma anche dei direttori di questa catena di giornali.
Anche questo è un gran brutto segnale
*** Aggiornamento del 23 agosto
Da stamattina risultano pubblicati i commenti che avevo inviato il 7 agosto scorso (17 giorni fa per la chiarezza) ad un post di Giovanni Morandi , direttore de Il giorno su Qutidiano.net. Altri miei commenti su altri articoli sono risultati pubblicati un po' alla volta nei giorni scorsi, a notevole distanza di tempo dallo stop dell'8 agosto, con svariati giorni di ritardo rispetto all'invio, e quando ormai gli articoli erano passati in archivio e anche difficili da rintracciare.
La stessa cosa è capitata agli altri commentatori. Il bavaglione preventivo ai blogger è stato giustificato da non meglio precisati problemi tecnici. Pare che ora la pubblicazione dei commenti sia ripresa , ma pian pianino, e sempre con lista d'attesa della fatidica "approvazione del moderatore" ....... che arriva ad articolo archiviato e superato da nuovi articoli e argomenti.
Nessun commento:
Posta un commento