mercoledì 26 gennaio 2011

Tutte le "donne del presidente", orizzontali con il corpo o con la mente

Se c'è una categoria di persone che esce male da questa ultima vicenda della ex minorenne Ruby ospite beneficiata dal Presidente del Consiglio, sono le donne, mi spiace dirlo, ma proprio tutte le donne, le cosiddette "escort" o partecipanti alle "cene" di Arcore, e le esponenti del centrodestra   di cui abbiamo sentito  testimonianze e interviste.
Si era tanto  sperato nella emancipazione femminile, nella conquista di pari dignità e opportunità, nel ruolo positivo che le donne avrebbero potuto svolgere anche in politica.
E invece ecco il frutto del ventennio berlusconiano: legioni di giovani belle ragazze disposte a tutto per raggranellare un po' di soldi in fretta o aspirare ad una particina in uno show televisivo, e deputate, ministre , consigliere regionali del PDL (quasi sempre scelte per la loro "telegenicità"...) votate al solo ruolo di  amazzoni a difesa del sultano.
Se appare  vera la ormai famosa definizione della Santanchè (di un paio d'anni fa in momentanea fase antiberlusconiana) che " le donne Berlusconi le apprezza solo in posizione orizzontale", si può aggiungere che  oltre alla posizione orizzontale in senso fisico, il presidente pretende anche la sudditanza intellettuale o mentale che dir si voglia. E quest'ultima ha una valenza e una conseguenza anche peggiore della prima.
E' stupefacente per me, e demoralizzante,  sentire che Ministre dello Stato italiano, come la Carfagna e la Prestigiacomo, un giorno minacciano le dimissioni  accusando il loro partito di commistioni con  i corrotti e di non tenere in considerazione il loro ruolo, e il giorno dopo, previo colloquio con Berlusconi,  rimangiarsi le critiche e ritornare zitte e obbedienti come pecorelle all'ovile.  Quali argomentazioni misteriose abbia il premier per ottenere sì repentina sottomissione  è per me, e per tanti osservatori, un mistero.

Troppo ci sarebbe da dire su Daniela Santanchè, diventata in tempi fulminei esponente di spicco del PDL  mandata ad  occupare tutti gli spazi televisivi possibili con il compito  di aggredire verbalmente chiunque esprima una critica al suo capo, non lasciando parlare gli avversari politici,  attaccandoli con diversivi sul piano personale, negare l'evidenza dei fatti addebitati a Berlusconi, esponendo il dito medio e infine lasciando platealmente  la trasmissione per dimostrare la sua indignazione  e disprezzo per i conduttori e tutti gli altri presenti che hanno osato "attaccare vergognosamente" e "fare un processo mediatico" all'incolpevole presidente del Consiglio.
Sulla stessa falsariga si sono mosse tutte le altre donne del PDL o "del presidente", dalla Bernini alla Mussolini, dalla Ravetto alla Minetti, alla finta suorina Gelmini, per finire con la Zanicchi, disposte a giurare sull'innocenza delle serate del presidente allietate da decine di "ragazze immagine", sulle sue  buone e filantropiche intenzioni  nel cercare di sottrarre alle forze dell'ordine la minorenne Ruby,  straconvinte delle sue grandi capacità di uomo di governo che avrebbe fatto tanto per il Paese. Se i risultati non si vedono, o non tutti li vedono, non è colpa sua, poverino, perchè è vittima da vent'anni dell'assedio dei giudici "comunisti".
Tutte, come un sol uomo, a ripetere "spontaneamente", s'intende, le parole d'ordine  confezionate dal Comitato Centrale di Arcore, costituito dal Presidente e dai suoi legali.
Esemplare il caso della Iva Zanicchi, già  conduttrice televisiva Mediaset, che l'altra sera  nella trasmissione  di Gad Lerner su La 7, dopo aver per tutta la sera  difeso a spada tratta il suo ex padrone che l'ha elevata al rango di deputata europea, ha dovuto assistere  impietrita all'irruzione telefonica in diretta di Berlusconi, che ha definito un " bordello ripugnante" la trasmissione e le ha intimato, come a uno scolaretto , di alzarsi e abbandonare la trasmissione.
E' vero che la Zanicchi ha resistito eroicamente all'ordine e non si è alzata. Ma il giorno dopo si è prodigata in interviste  a difendere ancora "il mio presidente", dicendo "che  ha una forza fisica incredibile", "è ancora abbastanza lucido", quello che fa alla sera "sono affaracci suoi". Spiegando che "il disagio" provato non era tanto per le dure parole del presidente contro il conduttore e  la trasmissione, ma perchè si era sentita sola tra tanti che lo avevano accusato ingiustamente
Se le donne in politica devono "servire" solo a questo, è meglio, almeno dal punto di vista morale,  far le casalinghe e servire la cena al marito... Anche se , per la verità,  a servire il presidente si guadagna molto di più.
Pare che tutte le suddette signore si sentano animate  dal sacro fuoco dell'amore e dalla gratitudine per chi le ha elevate al rango (spesso immeritato) delle cariche pubbliche che ricoprono.
Dimenticando che lo stipendio da deputato o ministro in realtà non glielo paga il presidente del consiglio (che certo le ha raccomandate o imposte), ma i cittadini italiani. Cittadini ai quali dovrebbero sentire in primo luogo gratitudine e dovere di buona e corretta informazione e amministrazione.
** In foto, Rosy Bindi che , vivaddio, non è a disposizione del Presidente del Consiglio, e nemmeno, credo, ai dopocena di Bersani.

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