Tanto per cominciare, prendiamo spunto dalla lettera inviata al Corriere da una signora "bene" milanese, ciellina della prima ora, moglie di un ex assessore di una precedente Giunta Formigoni, il ciellino doc Antonio Simone, ora in carcere insieme a tal Pierangelo Daccò, altro ciellino doc amico del cuore dello stesso Formigoni e superbeneficiato dalla Regione Lombardia, pluriindagato anche per gli affari fallimentari di don Verzè.
Ebbene, la signora in questa lettera ha tracciato un bel quadretto, che sarà anche uno sfogo dettato da motivazioni un po' rancorose e vendicative, ma offre comunque un esemplare ritratto dei comportamenti e dei
sentimenti di questi supponenti e onnipotenti ciellini, strenui difensori a parole dei "valori cristiani", e pescati a trafficare a piene mani con "valori" molto pagani.
La lettera va ad
aggiungersi ad un'altra notizia, uscita l'altro ieri, di una cena a margine
di un convegno al mitico meeting di Rimini del 2009, costata 15.000
euro. Cena che spero Formigoni adesso non voglia paragonare a
quell'ultima cena di Gesù con gli apostoli a base di pane e vino; visto che già si è modestamente paragonato a Gesù che sbagliò a fidarsi di Giuda, per giustificare il fatto che lui si è circondato da una decina di "apostoli" che ora sono sotto indagine giudiziaria per corruzioni e malversazioni varie.
L'autodifesa apparsa oggi sui giornali è di tipica vecchia scuola democristiana: dall'arroganza
dell'onnipotente intoccabile fino a ieri è passato alla farsa della falsa modestia e della finta umiltà del
peccatore che ammette solo qualche piccolo peccatuccio ( perchè
ormai noto e innegabile), certo dell'assoluzione umana e divina.
Glissando o negando i peccati più grossi, anche se ugualmente evidenti.
Quello
che mi disgusta di più in queste vicende di ruberie e sprechi è
l'ipocrisia, la sfrontatezza e la doppiezza dei protagonisti,
che ostentano e proclamano alte idealità con arrogante sicurezza,
per nascondere la miseria e la bassezza delle loro azioni. Il clan
Formigoni- CL - don Verzè , e la Lega, sono stati esemplari in
questa scandalosa specialità: si sono riempiti la bocca per anni di paroloni
in difesa dei crocefissi collocati dappertutto e dei "valori
cristiani" da sbandierare ogni giorno contro il vituperato
"laicismo", e intanto si riempivano le tasche e le pance di
valori pagani, con cene e vacanze di lusso, ville, auto e diamanti. E
con denaro di provenienza pubblica che doveva essere destinato ad altri usi.
Ebbene, dopo aver sentito l'autodifesa dell'ex immacolato Formigoni;
dopo aver sentito anche le giustificazioni dei leghisti ex implacabili censori di "Roma ladrona" che ora si mostrano con la scopa in mano per
spazzare i diamanti e i lingotti d'oro acquistati con denaro pubblico;
e dopo aver sentito l'autodifesa di Berlusconi che ha
definito i suoi festini "gare di burlesque", ho capito:
noi
italiani, consapevoli e inconsapevoli, siamo tutti su "Scherzi a
parte", la trasmissione Tv di maggior successo del gruppo
Mediaset, sponsorizzata da CL.
Quindi, possiamo ridere.
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