In questa delirante campagna elettorale, tra un'orgia di promesse irrealizzabili, morti resuscitati, "tecnici" che si sono improvvisati pessimi politici, magistrati che si beccano tra loro come i polli di Renzo di manzoniana memoria, comici che si credono statisti, il limite di sopportazione di un povero elettore sono stati abbondantemente superati, più che nelle campagne elettorali "normali" del passato.
Era molto più facile scegliere e decidere quando c'erano le pur deprecate ideologie: destra o sinistra, DC o PCI, con qualche spazio, ma non troppo, anche per i "partitini", che talvolta finivano per essere "l'ago della bilancia". Ma in fondo i discorsi e le idee erano più chiari, gli esiti abbastanza scontati e non particolarmente catastrofici. Fra tanti errori e governicchi di vita breve, si è riusciti però a fare anche tante buone leggi e favorire progresso economico e sociale.
Ma ora di "normale" e facilmente comprensibile non c'è più niente. E' il trionfo dei "trans" e dei "travestì" della politica, dove ognuno tenta di rubare la parte all'altro e fa a gara a chi le spara più grosse, tanto c'è sempre una parte di popolo che ci crede.
Ed è pure il trionfo, e la degenerazione, della personalizzazione della politica, dello sfruttamento della figura del leader "carismatico", o presunto tale, che deve piacere, trascinare, suscitare emozione e convincere il popolo, "sovrano" destinato ad essere "suddito" del capo.
Al redivivo Berlusconi di nuovo onnipresente e onnipotente, ai vecchi e consunti Casini e Fini, si sono aggiunte ora le figure di Monti e Ingroia, e il fantasmagorico Grillo, che non può candidarsi a premier, dice di non voler essere un leader, ma tiene nascosti i suoi candidati, sicuramente onesti e obbedienti per sua garanzia, con museruola e guinzaglio, e imperversa in tutta Italia tra folle di fan che vedono in lui il nuovo giustiziere che manderà a casa la odiata "casta", ridurrà stipendi e privilegi, e con pochi colpi di bacchetta magica fonderà una "nuova civiltà" in Italia, in Europa e nel mondo (sotto la guida ispirata dell'apocalittico amico Casaleggio..).
A me par di sognare e mi chiedo ancora una volta se "sogno o son desta" e di nuovo mi sento come la mitica Cassandra alla vigilia della distruzione di Troia, perchè temo che da una situazione come quella che si è creata in Italia, non possa venir fuori niente di buono.
E' ovvio che ognuno è libero di votare per chi più gli piace o gli ispira più fiducia, o rappresenta la sua voglia di cambiare o di punire chi ci ha governato finora. Ma con la legge elettorale "porcellum" in vigore, le relative soglie di sbarramento per i partiti minori e il relativo premio di maggioranza su base nazionale (Camera) e regionale (Senato) per il maggior partito, se non vincerà la coalizione di centrosinistra, PD e SEl, l'unica che ha realizzato un pur parziale rinnovamento dei candidati con le primarie, e che non promette la luna ma un programma fattibile, vincerà di nuovo quella di centrodestra guidata da un Berlusconi che ha la più grave responsabilità per il degrado morale, politico ed economico in cui è precipitata l'Italia.
E il mondo intero riderà di noi e ci toglierà ogni fiducia e credibilità per non essere riusciti a liberarci di un simile personaggio.
All'elenco di quanti hanno favorito la sua resurrezione, oltre alla solita debolezza di un certa parte del PD, andranno aggiunti in primo luogo i cortigiani di Berlusconi, i mastini e le amazzoni dalla parlantina a raffica, che senza vergogna sono di nuovo scatenati a difendere l'indifendibile; e le banderuole di una squalificata Lega ritornata all'ovile, rimangiandosi un proclama al giorno. Ma anche il presidente Napolitano, ha direttamente o indirettamente dato il suo contributo, con le sue incaute operazioni- boomerang contro la magistratura di Palermo e la nomina di Monti a capo del governo, ha complicato lo scenario politico al Centro e a sinistra, con la salita in campo di nuovi contendenti: Monti e Ingroia.
E, piaccia o no, anche tutti gli elettori che abbandoneranno il centrosinistra per votare per Grillo e Ingroia, favoriranno la vittoria di Berlusconi, e si ritroveranno a fare opposizione con ben poche speranze di essere ascoltati.
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