A me il termine "compromesso" in politica non è mai piaciuto. Non perchè voglia essere una integralista o idealista "dura e pura", che si spezza ma non si piega; anzi, mi sento una moderata, e mi accontento quasi sempre di risultati modesti e non all'altezza di quello che avrei voluto, se le circostanze non permettono di ottenere di più.
Ma l'esperienza mi ha convinto che i compromessi in politica non portano mai niente di buono, ma quasi sempre alla rinuncia di valori e ideali che dovrebbero essere fondamentali e irrinunciabili se si vuol mantener fede all'impegno per cui si è scelto di battersi o per cui si è stati eletti .
Non voglio andare troppo lontano nella storia, ma comincio col ricordare l'infelice esito del "compromesso storico" tra DC e PCI, nato pur con buone intenzioni collaborative e pacificatorie nel pensiero di personaggi come Moro e Berlinguer, e naufragato e travolto tra estremismi e stragi di brigate rosse e nere, irretito ad opera di maestri di oscure trame come Andreotti e Cossiga e infine impelagato in quella che fu poi una sorta di spartizione consensuale di cariche e di tangenti tra tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Pratica compromissoria che inquinò e infangò tutti, favorì un sempre maggior malgoverno e un indebolimento ideale di chi avrebbe dovuto svolgere funzioni di controllo e opposizione.
A poco servì la bufera giudiziaria di "Mani pulite", perchè ormai la malattia si era propagata in ogni anfratto della società, politica e civile, come dimostrano i ricorrenti e sempre nuovi casi di corruzione emersi anche nelle ultime settimane.
Già nel 1992-1994, mentre i giudici indagavano e arrestavano corrotti e corruttori, emissari o rappresentanti dello Stato intessevano trattative compromissorie con esponenti della Mafia.
Della crisi delle forze politiche di quegli anni fu lesto ad approfittarne un personaggio già ambiguo e discutibile fin dal suo esordio, dalle fortune misteriose, come Silvio Berlusconi, sul cui carro da vincitore, guidato insieme a lui da tal Marcello dell'Utri, oggi definitivamente condannato per le sue compromissioni con la mafia, salirono in tanti, riciclati di ogni provenienza politica.
In tanti hanno chiuso gli occhi e non hanno voluto vedere le tante infrazioni alle leggi che il Berlusconi compiva, in tanti nel suo partito (Alfano, per dirne uno) si sono prodigati per costruirgli le leggi ad personam . Mentre chi doveva far opposizione si lasciava irretire in pasticci compromissori come la bicamerale di D'Alema.
Poi abbiamo assistito per decenni a esponenti del PDL e ex AN, maschi e soprattutto femmine, che gridavano ogni giorno che Berlusconi era un "perseguitato dalla giustizia" quando veniva inquisito e condannato. Ed erano quindi i giudici "di sinistra" da condannare; si infangava quindi tutto il sistema giudiziario per difendere il condannato eccellente e potente. E in tanti facevano buon viso, compreso in tante circostanze il Capo dello Stato Napolitano (ex PCI); che anzi di suo contribuiva a fare la guerra ai giudici che indagavano sulla trattativa Stato-mafia per far sparire le sue telefonate con l'ex DC Mancino in cerca, pure lui , di un aiutino compromissorio che lo liberasse da indagini..
Poi abbiamo dovuto accettare che il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri intervenisse per aiutare a far scarcerare gli amici Ligresti.
Abbiamo sopportato un ministro dell'interno come Alfano che chiudeva occhi e orecchi e lasciava che fosse sequestrata e portata in Azerbaijan la Shalabaieva con figlioletta, per compiacere il satrapo padrone dello Stato e del petrolio che importiamo.
Abbiamo ancora assistito con disgusto alla sceneggiata dei poliziotti del SAP che applaudivano a lungo come fossero eroi, i poliziotti condannati per l'omicidio di un ragazzo arrestato, Stefano Aldrovandi.
A compimento di tale discesa agli inferi del degrado compromissorio politico-morale italiano, abbiamo dovuto assistere alla performance di tal "Genny 'a carogna " facinoroso capo ultras della curva A del Napoli, che a Roma spadroneggiava una situazione tragica, e dall'alto della transenna dello stadio dava il via alla partita Fiorentina- Napoli, fino allora sospesa a causa di incidenti gravissimi accaduti fuori dallo stadio, con spari e pestaggi culminati nel ferimento di un giovane tifoso per mano di un altro facinoroso.
Il bellimbusto, arbitro e garante delle tifoserie preso sul serio da dirigenti sportivi, politici e polizia, ostentava una maglietta con scritta "Speziale libero", che inneggiava ad un altro omicida (uccisore del poliziotto Raciti).
Il cerchio si chiude con gli ultimi arresti per corruzione intorno agli appalti dell'Expo e della Sanità di Milano, che vede tra gli arrestati lo storico inquisito ex PCI Primo Greganti e l'altro indagato storico ex DC Gian Stefano Frigerio, di nuovo con le mani in pasta a lucrare e spartirsi appalti come niente fosse.
Senza dimenticare il caso abominevole di Claudio Scajola, già noto alle cronache anche come lo smemorato di Imperia e altre vicende poco edificanti, in politica da sempre, prima come esponente e boss ligure della DC, poi in Forza Italia, come uomo di fiducia di Berlusconi che lo ha fatto Ministro dell'Interno (!!!) tra 2001 e 2002, distintosi per la non esemplare gestione del G8 di Genova e del caso Biagi; poi sempre nelle alte sfere in altri ministeri berlusconiani e pure nella direzione del COPASIR (Comitato per la sicurezza nazionale!!!!). E oggi in carcere per aver favorito la latitanza di un'altra perla di ex deputato berlusconiano, Amedeo Matacena già condannato per associazione mafiosa e latitante a Dubai; mentre è finita in carcere ora anche e la bella moglie di costui, protagonista di jet set e illeciti maneggi milionari.
Non ci sono più parole per esprimere amarezza e sconforto per un cittadino onesto che vorrebbe credere nella legalità, ma vede trionfare ancora, dopo 20 anni (e, forse, qualche secolo...), i 3 vizi capitali del nostro tempo:
1) La "solidarietà" di casta, o clan, o partito, o gruppo, o categoria, che, coprendo, giustificando e avvallando reati di un proprio consocio diventa complicità e omertà. Nella serie vanno comprese anche le autorità religiose che coprirono e coprono i preti pedofili. E, ovviamente , i parlamentari che votano quasi sempre per il non luogo a procedere contro un collega indagato, specie se dei "nostri".
2) La pratica dell'essere forti con i deboli e deboli con i forti, o comunque quelli che gridano più forte e fanno paura. Esempi ce ne sono a iosa, fino al caso non isolato di Genny 'a carogna e dei suoi compari padroni incotrastati degli stadi, spesso affratellati con clan camorristici e gruppi politici estremisti di destra.
3) La diffusione quasi universale, in ogni componente della società del ricorso alla corruzione, alla "mazzetta" o "tangente" o lucro extra legem che dir si voglia, praticato nella gestione degli appalti da politici, imprenditori, dirigenti della Sanità; cui si aggiunge il sistema dei baroni universitari per gestire e pilotare i concorsi. Il dio denaro è riverito da tutti, credenti e no
A prima vista uno potrebbe concludere che allora ha ragione Grillo a voler mandare tutti a casa. Il guaio è che nemmeno lui e le sue truppe improvvisate potranno mai riuscirci, anche se raggiungessero il 51% dei voti (dio ce ne scampi, dopo aver subito per 20 anni Berlusconi trovarci con l'Italia governata da Beppe Grillo!!), perchè già hanno in casa propria i germi delle stesse malattie che dicono di voler combattere in casa d'altri: nei metodi e nei contenuti di movimento dai caratteri settari, assolutistici, ideologicamente confusionari, dipendenti da un solo capo piuttosto paranoico, con l'unica idea fissa del mandare gli altri "affanc..." (e guarda caso pure lui pregiudicato per omicidio colposo di 3 persone..), che grida più forte e minaccia sfracelli per incutere paura, con diritto di decidere per tutti e su tutti, per contratto fatto sottoscrivere agli ingenui o opportunisti adepti, persone spesso senza arte nè parte o merito o idee proprie, animate prevalentemente da rancori e volontà punitiva generalizzata, senza sapere o volere distinguere gli onesti dai disonesti, i meritevoli dai fanatici, i valori socialmente utili e le proposte ragionevoli ed efficaci dalle teorie più sballate.
Grillo e il M5S non possono essere la soluzione dei problemi, ma ne sono l'effetto o il prodotto, che si aggiunge e aggrava il processo di degradazione della società fino a darle il colpo di grazia.
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