lunedì 15 novembre 2010

il Cavaliere "nero". Lo fermi chi può

Basta guardare le ultime foto: il "Cavaliere" si mostra corrucciato e "nero", 
con lo sguardo accigliato e fisso verso non si sa cosa, la mascella contratta, l'espressione  torva di chi si sente in guerra col mondo intero.
Non è un bel vedere e non promette nulla di buono.
Anche se questo tipo di paragone può non piacere, fa venire in mente quelle foto che ritraevano un Mussolini emaciato e stravolto al momento della sua liberazione da quell’ hotel sul Gran Sasso in cui era stato tenuto prigioniero dopo l’arresto ordinato dal re a seguito della caduta del fascismo decretata dall'odg di Dino Grandi nel Gran Consiglio del 25 luglio 1943.
Ernesto Galli della Loggia  l'altro ieri ha dedicato a Berlusconi un editoriale sul Corriere che lo descrive come leader e uomo solo, ormai abbandonato da tutti, vittima di se stesso, dei suoi errori e dei suoi cortigiani. Un ritratto psicologico-politico tale da suscitare quasi un sentimento di pena.
Ma non illudiamoci. Non è detto che sia davvero finito. Anche lui sta tentando alla disperata di costruirsi una sua Repubblica di Salò fondata sull'appoggio che ancora ha al Senato e pretendendo di sciogliere  la sola Camera (prerogativa che non gli compete), dividendo il Parlamento e , ancora una volta, l’Italia in due, la metà che sostiene Berlusconi e l'altra metà che non lo vuole.
Vi immaginate cosa succederebbe se, sciolta una Camera, dalle elezioni parziali per eleggere i soli deputati uscisse una prevalenza delle attuali opposizioni? Che dovrebbe fare allora il Capo dello Stato? Nominare due premier? Stiamo sognando.
Ma lui è ancora  disposto a tutto pur di non perdere la carica che un “popolo sovrano”  tanto imprevidente gli consegnò.
Adesso tocca al capo dello Stato e a tutte le altre forze politiche fermarlo in tempo, sull'orlo del precipizio, e non lasciare che questo succeda, se hanno davvero a cuore la difesa delle istituzioni democratiche.
Quale che sia il modo per arrivare ad una soluzione ("ribaltone", governo tecnico,  o provvisorio o natalizio, o elezioni...), non si può più prescindere dall'esigenza di mandare a casa quest'uomo che ha ormai perso il controllo della ragione.
(*) La foto in alto in formato più esteso, è stata pubblicata da "La Repubblica"  del 14 novembre  2010) . Ma ce ne sono tante altre,  simili, in circolazione

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