Ha fatto notizia la lite tra la ministra Mara Carfagna e la deputata Alessandra Mussolini, sfociata in uno scambio di insulti e nella solenne abiura della Carfagna che ha annunciato le sue dimissioni da Ministra e dal PDL per protesta contro la conduzione del partito in Campania, asservito da Consentino e immischiato in affari poco puliti intorno alla gestione dei rifiuti. Oggi si è aggiunta alla disputa la figlia di Berlusconi, Marina, gratificata dalla stampa di una lunga intervista in cui si scaglia contro la Carfagna, ingrata traditrice e irriconoscente nei confronti del suo "creatore" Silvio il Grande, troppo buono con lei. Ghiotta occasione per propagandare se stessa per le sue presunte doti manageriali e umane di figlia degna del padre, e per cominciare a presentarsi in pubblico come candidata in pectore alla successione, nonostante le smentite ufficiali.
Anche se ci si può ridere su e fare dell'ironia, la lite Carfagna-Mussolini non è una semplice disputa tra donne di lingua sciolta nei "bassi" di Napoli, o "vajasse" che dir si voglia. C'è dietro qualcosa di molto serio. Temo che il nostro "cavaliere nero" non possa e non voglia scegliere: a Cosentino lui non può dire di no, e la Carfagna tenterà di riconquistarla, in un modo o nell'altro. Per me la tragedia italiana sta nel fatto che Cosentino possa disporre in Campania di un grosso pacchetto di voti "sicuri" da mettere sul piatto della bilancia di qualsiasi trattativa e contro qualsiasi critica o opposizione interna ed esterna, indifferente alle indagini della magistratura e alle accuse di collusione con la camorra. Il problema vero, in ultima analisi, sono i campani che votano a comando per questo "signore" maschio. Alle "signore" femmine resta solo da recitare qualche sceneggiata più o meno divertente, ma il regista che tira le fila è dietro le quinte.
Questo mio commento, è stato pubblicato da Il Messaggero, ma non dal Quotidiano.net che da 3 giorni mi ha messo in castigo, cassando tutti i miei commenti. Forse hanno dato troppo fastidio i miei precedenti scritti, critici verso Berlusconi, verso l'ultima esternazione del papa e soprattutto verso Dell'Utri; commento che aveva riscosso il gradimento col "mi piace" di ben 13 altri lettori.
Ben mi sta, scrivo troppo, chiaro, e senza peli sulla lingua, anzi sulla tastiera, senza timori reverenziali per nessuno ....
- Quanto alle mistificazioni, anche qui c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Cominciamo con quella lamentata da Silvio Berlusconi che è piombato come un falco inferocito sulla trasmissione di Ballarò ieri sera, punto sul vivo perchè un puntuale servizio aveva messo in rilievo la contraddizione tra le promesse di soluzione del problema rifiuti a Napoli (entro 3 giorni... entro 10 giorni...) e la disastrosa situazione tuttora esistente. I fatti sono fatti, ma a raccontarli così come sono si è "mistificatori arroganti e prepotenti" secondo Berlusconi. Infatti per dimostrare che lui così non è, ha insultato a dovere il buon Floris , non ha risposto ad alcuna domanda che il presentatore avrebbe voluto fargli (come concordato) e ha sbattuto la cornetta del telefono chiudendo il collegamento e rifiutando qualsiasi dialogo o contraddittorio.
Sia chiaro che la Tv è cosa sua, che lui entra ed esce come e quando gli pare e che i fatti sgradevoli bisogna nasconderli o lucidarli o stravolgerli alla Minzolini, in modo da far apparire sempre che lui è l'uomo del fare che risolve tutto. Quando Napoli è stata ripulita (per qualche giorno) il merito era suo. Quando la città è tornata sporca e sommersa dai rifiuti, la competenza non era più sua. Facile e chiaro come l'abc del mistificatore.
Come disse quel chirurgo ai parenti di un paziente defunto sotto i suoi ferri "l'operazione è perfettamente riuscita, peccato che il paziente non l'abbia capito e sia morto".
- Ieri in Parlamento per due volte la maggioranza è stata battuta ed è stato approvata una proposta dell'UDC con il voto di tutte le opposizioni, finiani di Fli compresi.
E' inutile che Berlusconi faccia finta di non capire e non vedere: la maggioranza non ce l'ha più. Ridicolo anche che raccomandi ai suoi "sobrietà" e critichi "personalismi ed esibizionismi", proprio lui che di questi vizi è campione esemplare. Continui pure a dar spettacolo nel suo teatrino come primo attore; per tre settimane potrà anche tentare di recitare la parte dello statista (ma non è preparato....) e mettersi la cintura di castità, chiudere la porta di Arcore e dirottare l'amico fascista Lele Mora e le sue girls verso altri palazzi. Ma la misura ormai è colma, i cittadini-spettatori di questo spettacolino stucchevole e dejà vu sono stanchi. Più questi attori aspettano a lasciare la scena e meno spettatori resteranno. E sarà dura riportarli al botteghino del voto un'altra volta.
Anche questo mio commento è stato bocciato dal Corriere e dal Quotidiano online; pubblicato solo dal Messaggero. Chissà perchè.
Un'altra mistificazione della giornata è stata quella perpetrata dai rappresentanti dell'UDC che si sono recati a Roma a manifestare davanti alla sede della RAI , Casini in testa.
"Saviano e Fazio date voce a chi vuole vivere", si legge su uno striscione portato dagli oltre cento partecipanti al sit in. La protesta è rivolta contro la trasmissione ‘Vieni via con me' per aver ospitato Mina Welby e Beppino Englaro che hanno portato la loro testimonianza sulla ‘dolce morte', a favore ella libertà di scelta di chiedere la sospensione di cure e alimentazione forzata.
Presenti al sit in, il segretario Lorenzo Cesa, il presidente Rocco Buttiglione e i deputati centristi Enzo Carra, Roberto Rao, Paola Binetti, il deputato del Pd Giorgio Merlo, consiglieri regionali e provinciali dell’Udc e rappresentanti delle associazioni e disabili gravi.
"Noi chiediamo semplicemente a Fazio e a Saviano - spiega Casini - di dare parola a coloro che dimenticati affermano ogni giorno il diritto alla vita. Non chiediamo - sottolinea il leader dell’Udc - la parola per i politici o per il nostro partito, ma chiediamo che si dia voce ai famigliari dei malati che ogni giorno cantano un meraviglioso inno alla vita".
Perchè questa è una mistificazione e una strumentalizzazione?
Perchè si insiste a voler contrapporre la richiesta di legalizzazione di una dichiarazione anticipata di volontà che preveda la libertà di scelta di rinunciare a cure e alimentazione forzata, alla scelta di chi, trovandosi in situazione di invalidità grave, lotta comunque per sopravvivere e cercare di migliorare la propria condizione con l'aiuto di famigliari e amici amorevoli, dei medici, della scienza e della sua fede (per chi ce l'ha).
Le due possibilità di scelta non sono in contrapposizione, ma complementari, possono e devono coesistere.
Infatti nessuno vuole impedire ad un malato terminale o in stato vegetativo permanente di continuare a vivere in qualunque condizione si trovi, se questa è la sua scelta. Qualcuno ha sentito negli appelli di Mina Welby e del padre di Eluana Englaro, a Vieni via con me o in qualsiasi altra sede, parole di odio o disprezzo per chi vuole continuare a vivere comunque? Qualcuno ha forse proposto leggi che costringano invalidi o persone in stato vegetativo irreversibile a morire contro la loro volontà? Certo che no.
In ogni caso la legislazione attuale già garantisce chi vuole continuare con qualsiasi mezzo e per qualsiasi durata di tempo. Non c'è bisogno di nessuna trasmissione televisiva o manifestazione, o dibattito per par condicio per reclamare un diritto che c'è già e che nessuno vuole togliere.
Se mai si può chiedere che l'assistenza sia migliore. ma questo è un altro discorso.
Chi non è garantito è proprio chi vorrebbe "staccare la spina " e smettere di soffrire. Ed è per questa libertà di scelta personale che si battono i sostenitori di un testamento biologico e/o anche dell'eutanasia.
Ma è proprio questa libertà di scelta che si vuol negare e si vuol tappare la bocca a chi la sostiene, criminalizzandola e mettendola in contrapposizione con altri diritti che nessuno contesta.
E questa dei millantati difensori della vita è in realtà una prevaricazione.
-- Intanto, mentre Casini andava a caccia di consensi vaticani, per una finta e superflua battaglia, oggi si sono susseguiti scontri a Roma e manifestazioni in tutta Italia per la giornata di protesta contro il governo e i tagli all'istruzione di universitari e liceali.
In foto un momento degli scontri tra polizia e studenti davanti al Senato
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