giovedì 13 ottobre 2011

Dal porto delle nebbie di Roma al porto delle sabbie mobili di Bari


E' l'ultima notizia dal fronte  giudiziario  che ruota intorno a Berlusconi e alle sue  "autorevoli" amicizie (Lele Mora, Emilio Fede. Giampi Tarantini, Lavitola, cricche varie, ecc...):  La procura di Bari - comunicano i giornali - chiede al Gip di revocare l'ordine di arresto emessa a carico del faccendiere latitante Lavitola.
Il procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago,  ha depositato le sue conclusioni nell’ufficio del capo dei Gip baresi. E ha spiegato, con sofferta e matura decisione, di non avere elementi per chiedere un nuovo arresto per il presunto faccendiere accusato di aver indotto Gianpaolo Tarantini a mentire davanti ai pm allo scopo di salvaguardare il premier dall’inchiesta sulle escort portate a cena a Palazzo Grazioli....

Dunque, dopo lunga e sofferta malattia, la giustizia italiana esalò l'ultimo respiro, amorevolmente assistita dai suoi ministri, dottor Alfano prima e dottor Nitto Palma poi, premurosi ed efficienti esecutori materiali della linea terapeutica del  primario professor  Berlusconi; mentre giudici dubbiosi stanno ancora arzigogolando per capire se la malata  sia defunta per influenza di stagione o per il virus dell'aviaria o per il morbo della mucca pazza..
Dal porto delle nebbie di Roma al porto delle sabbie mobili di Bari. passando per la scomoda sede di Napoli, era ovvio che nessun processo a carico del premier avrebbe potuto farcela.
Una prece.
I cittadini onesti piangono desolati.
Gli altri ridono, e si stringono attorno al "primario" rinnovandogli la fiducia in parlamento con gratitudine sempiterna .
Se la giustizia è morta, che viva il suo carnefice e tutti i suoi assistenti.
Amen
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16,30. Ultima notizia 
"Il gip di Bari ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di Bari che chiedeva la revoca della misura cautelare per Walter Lavitola. Secondo il gip nei confronti del latitante rimangono in piedi i gravi indizi.
Il procuratore aggiunto di Bari Pasquale Drago, a seguito della decisione del Gip che ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare nei confronti di Lavitola, sta gia’ predisponendo una nuova ordinanza di custodia per il faccendiere in quanto i termini del provvedimento restrittivo emesso dalla procura di Napoli scadrebbe il 16 ottobre".
 La danza macabra  continua, tra gip, gup, procuratori generali e aggiunti e associati. Uno fa e l'altro disfa, uno fa un passo avanti e l'altro 2 indietro. Una boccata d'ossigeno  per tentare di riportare in vita la giustizia defunta e decidere chi è il colpevole, e di quale reato, e mettere i colpevoli in galera? Vedremo.
Certo non è facile giudicare quando si ha che fare con una manica di bugiardi professionisti, con  i loro diabolici avvocati e con ministri della giustizia che le studiano tutte per imbrogliare le carte, vietare intercettazioni, mandare ispettori con minaccia di "punire chi sbaglia" (e chi lo decide  se  un giudice  "sbaglia" il ministro o il presidente del Consiglio imputato?),  aggrapparsi a tutti i cavilli  per spostare e allungare processi all'infinito, o abbreviarli per arrivare al più presto alla prescrizione.
A questo punto, come lo possiamo definire il nostro esimio inaffondabile "primario" (che pure sembra avere un piede nella fossa...): imputato o testimone, utilizzatore finale di escort, benefattore di fanciulle giovani e carine dai facili costumi, generoso salvatore di  papponi con  pacchi di banconote  e assegni extra legem, corruttore  o corrotto, ricattato o  ricattatore, concusso o concussore
O forse tutte le definizioni insieme?
Certo qualunque sia la definizione che la legge ci consente, a lui non dovrebbe essere consentito  restare ancora a capo del Governo di uno Stato.