domenica 29 marzo 2015

Tutto è relativo, anche la giustizia....

Non sono una fan dei processi  mediatici che  voltano e rivoltano per anni i casi di cronaca nera, spiattellando  pareri (interessati) di avvocati delle parti, esperti tuttologi a gettone di presenza, testimoni veri e  presunti, amici, parenti e vicini di casa e quant'altro  possa servire a inzuppare il pane della curiosità morbosa di  certo pubblico.
Ho sempre cercato di conoscere e di capire distinguendo il giornalismo di informazione presumibilmente seria, dal giornalismo-spettacolo dei talk show televisivi. Ma non posso esimermi dal commentare  quest'ultima sentenza della corte di Cassazione che ha assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox dall'accusa di aver ucciso la studentessa inglese Meredith Khercher 8 anni fa, per le implicazioni e conseguenze che comporta.
 Sentenza sconcertante e preoccupante perchè arriva  a ribaltare precedenti sentenze e dopo 5  processi, dai quali sono scaturite per 3 volte condanne e per 2 volte assoluzioni.
Caso emblematico ma comunque non raro, frutto della  complessità e delle contraddizioni  del nostro sistema giudiziario e dei suoi tre gradi di giudizio, oltre che dei margini di discrezionalità di cui sembrano godere i giudici nei vari livelli di indagine e giudizio.
 Il commento più appropriato a questo punto mi sembra quello della madre della vittima "... Adesso siamo delusi. Perché non c’è una soluzione del delitto. Finisce tutto così, con un punto interrogativo. E allora questo verdetto è una sconfitta del sistema giudiziario italiano..."

Sistema  garantista, pensato per dare ad ogni imputato la possibilità di difendersi da eventuali condanne in primo grado ritenute ingiuste, quando si trovino nuove prove o testimoni che possano  dimostrarne l'innocenza. O viceversa  dare la possibilità  alla pubblica accusa di riaprire il processo contro un imputato assolto, quando  nuovi elementi possano metterne in dubbio l'innocenza e quindi  assicurare alla giustizia e alla dovuta pena un colpevole.
Tutto giusto, in teoria. Ma in pratica il nostro sistema  offre anche  l'occasione  per il prolungamento di indagini e processi  per decenni o fino  alla tagliola della prescrizione, tanto  più quando l'imputato ha mezzi economici e avvocati abili che  sanno sfruttare tutti i possibili cavilli  e  codicilli di una complicatissima legislazione con conseguenti rinvii e ribaltamenti di sentenze. 
Quando  i casi giudiziari  hanno protagonisti noti o molto  seguiti dalla stampa si sa che l'opinione pubblica  si divide tra colpevolisti e innocentisti e ognuno si improvvisa giudice per conto suo. Poi, a sentenza pronunciata, gli uni gongolano e gli altri  si indignano a seconda  che la sentenza coincida col loro giudizio. E fin qui direi niente di male, è normale, fin che c'è libertà di pensiero.

Non è normale  invece, anzi è perniciosa,  la strumentalizzazione delle sentenze che viene praticata  da politici  e giornali  legati agli interessi di inquisiti che non perdono occasione per mettere in cattiva luce la magistratura tutta, facendo di ogni erba un fascio  per avvalorare la comoda tesi che i giudici, quando condannano, "sbagliano", hanno torto e devono "pagare", e gli inquisiti hanno sempre ragione e sono vittime di persecuzione ingiusta.
C'è chi si diverte poi  a "sbattere il mostro in prima pagina", specie se il "mostro" gli sta antipatico, o è di pelle scura, o è exatracomunitario, o di un partito avverso, o è un giudice....
Il caso delle controverse sentenze con assoluzione finale per l'omicidio di Meredith è dunque occasione ghiotta  per i detrattori della  magistratura, anche perchè cade ora che si è in procinto di varare una "riforma" della giustizia  che vuole imporre un certo tipo di responsabilità  e di penalizzazione dei magistrati che "sbagliano".
E l'ex imputato assolto in via definitiva Sollecito, col supporto della sua illustre avvocatessa Giulia Bongiorno, è già lì che reclama un risarcimento milionario ( ma oggi l'avvocatessa in conferenza stampa ha corretto un po' il tiro con un "vedremo...").
Anche questa sarebbe cosa giusta in teoria, ma in pratica  si aprono molti interrogativi
Intanto, checchè ne dica l'avvocatessa, il dubbio può sempre persistere, perchè anche se un imputato per  sentenza definitiva è stato legalmente riconosciuto innocente, potrebbe non esserlo affatto, ma aver beneficiato del fatto che non si sono trovate prove sufficienti a condannarlo e i giudici nel valutare il caso hanno ritenuto che, nel dubbio, fosse meglio lasciar libero un presunto colpevole piuttosto che rischiare di condannare un innocente.
E il dubbio è più che giustificato quando ci si ritrova davanti a casi controversi come questo, che hanno visto tre precedenti sentenze di condanna e la condanna definitiva di un terzo imputato (Rudy Guede, di pelle scura...) "in concorso con altri". Ed è rimasto accertato e punito il fatto che "l'innocente" Amanda tentò di incolpare un tale che fortunatamente aveva un alibi.... Si può onestamente sostenere che i giudici che si pronunciarono per la condanna agirono in mala fede, con dolo o con imperizia? O semplicemente diedero in buona fede una interpretazione diversa delle prove e delle testimonianze raccolte a quel tempo? Come e chi può valutare se si trattò di errore giudiziario meritevole di punizione personale del giudice e dello Stato che rappresentava, o se si trattò invece di legittima e giustificabile valutazione?
Se il sistema giudiziario prevede tre gradi di giudizio è ovvio che si possano avere sentenze di segno diverso; ma questo comporta sempre che le sentenze precedenti  siano passibili di condanna e penalizzazione personale dei giudici e obbligo per lo Stato di risarcimento?
Se  si arriverà ad avvalorare questa tesi, quale giudice si azzarderà più ad emettere sentenze di condanna in primo grado (specie se di un imputato potente e ricco...), sapendo che se poi questo verrà assolto in appello dovrà risponderne in prima persona ed  essere condannato lui?
Avremo più o meno "errori giudiziari"? Avremo meno innocenti in carcere e/o più colpevoli liberi e impuniti? Sarà più garantito l'individuo onesto o il disonesto, e la società tutta?
Ai posteri l'ardua sentenza (definitiva?).

venerdì 20 marzo 2015

Dio non lo vuole!


I  "Crociati" cristiani  del Medioevo  provocarono guerre e stragi di "infedeli" musulmani al grido di "Dio lo vuole", anche se il Gesù a cui dicevano di ispirarsi non aveva mai  preso un'arma in mano.
Adesso i  nuovi Jihadisti, crociati-terroristi  in versione musulmana,  uccidono e fanno stragi di "infedeli" in chiese, mercati, redazioni di  giornali, cristiani o di altra setta musulmana, o comunque di chiunque capiti a tiro sulla loro strada,  al grido di "Allah akbar" (Allah è grande) dimenticando che  l'Allah nel cui nome combattono è definito "clemente e misericordioso"  all'inizio di ogni sura del suo Corano.
Nel corso  del primo e del secondo millennio dopo Cristo non si contano le guerre di religione tra popoli cristiani e  le cruente conquiste di nuove terre fatte "in nome di Dio", un Dio che non è mai intervenuto a smentirli o rinnegarli, nonostante abbiano fatto tante vittime (non c'era, o se c'era dormiva, o così voleva!!??).
I seguaci Arabi  (e Turchi) di Maometto e Allah pure non furono da meno, dal 622 in poi, estendendosi con i loro eserciti nel Medio Oriente, nord Africa e in parte anche in Europa (Spagna, Sicilia... finchè qui non furono fermati o cacciati da  eserciti cristiani). Ma hanno continuato ad espandersi dovunque possibile.

Ma non è ora che gli uomini pacifici, razionali e giusti, credenti e non credenti di ogni luogo, si stanchino  di essere usati, martoriati e strumentalizzati  dai fanatici di ogni credo e proclamino una nuova crociata ideologica, senza croci, nè mezze lune, nè armi nè spargimento di sangue, al grido di   "DIO NON LO VUOLE!!"? (meglio sarebbe appellarsi alla ragione ma avrebbe meno seguito...)

Come? Non lo so, ma credo che non bastino più le  marce  pacifiste  di Assisi o le prediche bonarie di Papa Francesco o gli incontri interreligiosi  dove ogni tanto si incontrano capi delle diverse religioni, ognuno con il suo copricapo distintivo d'ordinanza, per simulare un  benevolo "dialogo " tra sordi, ad uso stampa (e foto) propagandistica, quando poi ognuno di loro torna a casa a predicare quel che ha sempre predicato, ritenendosi infallibile portavoce del suo Dio e della sua verità unica e  indiscutibile.

Se questi capi religiosi non  fanno un onesto esame di coscienza e non hanno l'intelligenza, la volontà e il coraggio per mettere in discussione le loro arcaiche e immutabili credenze, le loro rispettive e contrastanti "sacre scritture" millenarie e i rituali e le tradizioni superate  dall'evoluzione del pensiero e della scienza umana sviluppatasi  nel corso di secoli,  ci saranno sempre  nuove guerre di religione, e fanatici o esaltati che li prendono troppo sul serio e alla lettera.
Ma se i capi, come temo,  non vorranno mettere in discussione i loro dogmi (e il loro potere di condizionamento e influenza sulle masse), bisogna che siano i "fedeli" ad allontanarsi, ad essere sempre meno fedeli e osservanti, a liberarsi e uscire dalle gabbie mentali in cui sono stati rinchiusi fin dall'infanzia nel loro ambiente sociale e impegnarsi per la laicità delle istituzioni, la secolarizzazione dei costumi e la libertà di pensiero.
So che è impossibile  pensare ad un mondo senza religioni, e che anche senza queste gli uomini troverebbero ugualmente pretesti per  fare guerre  e ammazzarsi a vicenda.
Ma sarebbe già un successo  e un passo avanti,  togliere di mezzo almeno una delle cause di problemi  e confitti che più hanno provocato danni nella storia: la pretesa di agire in nome di Dio, quando si uccide o mortifica l'uomo e la donna.
Sarebbe già un successo  far capire a tutti che il mondo e la specie umana non sono cominciati con la partenza di Abramo dalla città di Ur verso la "terra promessa" agli ebrei in Palestina, o nell'anno zero della presunta nascita di Cristo, nè con la data dell'egira, o fuga di Maometto dalla Mecca a Medina, anche se si son voluti impostare i rispettivi calendari da quegli anni.
Il cammino degli uomini è cominciato molto prima e in tanti altri luoghi, con credenze e culti diversi, scritture e civiltà. In nome di quei culti e religioni sono state compiute tante opere buone e tante opere cattive. Si conservi quanto di buono e costruttivo è stato fatto nei secoli, nella cultura, nell'arte e nealla scienza, e si rigettino i messaggi distruttivi e nefasti per la convivenza civile.

Diciamo pure con chiarezza che oggi l'unica religione che non riesce, o non vuole, trattenere  i suoi fedeli entro un ambito  di convivenza pacifica, è l'Islam.  Inutile che  tanti musulmani, che si definiscono moderati, pur in buona fede, credano di poter tirarsi fuori dalle responsabilità limitandosi a dire che "l'islam è una religione  di pace".  Bisogna che lo dimostrino coi fatti.
Nel Corano, come nella Bibbia, ci sono tanti messaggi contraddittori, versetti e sure che invitano all'amore e alla pace e altri che inducono  ad una sottomissione che  mortifica la libertà di pensiero, e che incitano alla lotta contro "gli infedeli".  Comunque sia, se si ha fede e si crede in un Dio creatore, bisogna in primo luogo amare e rispettare il suo creato e le sue creature.
Se non si dice chiaramente che questi testi "sacri" non sono "parole di Dio" da prendere alla lettera, ma parole di uomini, patriarchi, profeti o divulgatori, espressione della mentalità del loro tempo, che vanno letti  e reinterpretati alla luce delle conoscenze attuali, e delle nuove esigenze umane, non si toglierà mai  quel consenso sociale che dà alimento e copertura e giustificazioni religiose ai terroristi che sparano  a innocenti turisti e passanti in nome di Allah (ma usando strumenti modernissimi, non previsti dal Corano, come mitra, giubbotti esplosivi, spostandosi in aereo e usando petrodollari, telefonini e computer....).

- Per analogia, ricordo che il fenomeno, gravissimo, del terrorismo e brigatismo detto "rosso" in Italia negli anni '70/80, fu debellato grazie ad un deciso intervento di polizia e magistratura  contro i gruppi armati ("rossi" e "neri"), e grazie anche alla chiara ( e forse un po' tardiva) presa di distanza ideale e concreta da parte delle forze democratiche di sinistra, che agli inizi, al loro interno avevano manifestato una qualche condiscendenza e comprensione per quella che veniva presentata come una lotta ideologica per "abbattere il sistema" di potere vigente (prevalentemente democristiano), ritenuto ingiusto; come se sparando contro magistrati, poliziotti, giornalisti, o dirigenti di fabbrica, o politici come Aldo Moro, e facendo esplodere bombe su folle inermi, si potesse realizzare una nuova "Resistenza" e costruire un sistema e una società migliore....

- Un'altra cosa che Dio, o Allah, non vogliono (se davvero si crede che siano clementi e misericordiosi) è che gli uomini si accapiglino e litighino per difendere o imporre a tutti i costi ai rispettivi "fedeli" modi di mangiare o vestire attribuendoli a precetti divini. Ma vogliamo proprio continuare a credere in un Dio, così potente e illuminato da aver creato cielo e terra e tutto l'universo, che  avrebbe perso tempo a  dettare (sempre in sogno o tramite angeli....) ora a un popolo ora a un altro, in secoli  e luoghi diversi, regole e precetti diversi su quali animali mangiare o quali non mangiare, e come ucciderli e cucinarli, se mangiarli di venerdì o di sabato, e su come ingraziarsi il suo favore con vestiti, riti e cerimonie prefissate?
Non è un'offesa a Dio attribuirgli mansioni di cuoco e maestro di cerimonie? Quanto sarebbe più facile convivere se  lasciassimo che ognuno mangi come vuole e quel che gli piace, anche secondo le sue abitudini e tradizioni, ma senza pretese e veti da tabù religioso che rendono quasi impossibile gestire le mense scolastiche e le macellerie ....

- E credo anche che non sia Allah a volere che le donne  musulmane  si coprano per forza il capo o addirittura il volto quando escono di casa. Sono gli uomini che lo pretendono per dimostrare agli altri che le "loro" donne  sono buone e fedeli musulmane, sottomesse e osservanti . E mi spiace che le donne, anche quelle  emigrate in Occidente, dove sarebbero libere di scoprirsi, continuino a mortificarsi con quegli arcaici e tristi fazzolettoni e camicioni "per scelta spontanea", come dicono ingenuamente (o ipocritamente, per timore del marito o per compiacerlo),  anche quando sono intelligenti.
Tanto si capisce benissimo che quel fazzoletto è per i musulmani,  uomini e donne, una bandiera religiosa da ostentare per distinguersi e "contro" le religioni altrui, e una barriera, simbolica e reale, che non consentirà mai una vera emancipazione e integrazione.
Continuare ad indossarlo è  ancora un segno di sottomissione pubblica e privata ad una visione fondamentalista dei "precetti" religiosi. Smettere di indossarlo sarebbe un  già una bella risposta ai fondamentalisti, un gesto liberatorio, una nuova "primavera araba" o rivoluzione incruenta che le donne potrebbero e dovrebbero combattere in prima fila, e gli uomini capire e sostenere, se davvero vogliono  liberarsi dalle imposizioni delle teocrazie  e costruire una società moderna e democratica.

mercoledì 11 marzo 2015

No comment

Notizie del giorno di ieri pubblicate sulla stampa di oggi:
1) La Cassazione dopo  9 ore di discussione  ha confermato la sentenza di assoluzione  data a Berlusconi dalla Corte di Appello, liberandolo così definitivamente dalle imputazioni di prostituzione minorile e concussione  che una precedente Corte di Assise in prima istanza  gli aveva attribuito infliggendogli una condanna a 7 anni di carcere.
Dunque anche per la esimia Suprema Corte  di giustizia (o ingiustizia??!!!) all'italiana, come a suo tempo per il disonorevole Parlamento italiano, il settantenne ex capo di governo, pur confermato come  gestore di un sistema di  prostituzione nelle sue dimore pubbliche/private  di Palazzo Grazioli e Arcore, non sapeva che  la giovane marrocchina Ruby era minorenne, e la riteneva addirittura nipote dell'allora Presidente egiziano Mubarak.
Le sue telefonate  alla Questura  e ai dirigenti di polizia  di Milano, per  indurli a liberare subito la ragazza  arrestata perchè  accusata di furto da una "collega", erano solo amorevoli consigli  per evitare  ripercussioni internazionali, che funzionari troppo zelanti, ossequienti  e timorosi hanno interpretato come pressioni, cedendo seduta stante a quegli amorevoli consigli per ignavia. Colpa loro quindi l'aver consegnato la minorenne  prostituta e ladruncola (presunta??!!), invece che ai servizi sociali, alla prosperosa igienista dentale, Nicole Minetti, consigliera regionale di Forza Italia che subito la scaricò  presso altra prostituta.
Si può commentare una notizia così senza provare un  irrefrenabile e profondo  senso di nausea?
Così oggi l'indistruttibile  distruttore di ogni residua morale nazionale se la ride di gusto e, appena reduce  dal servizio sociale  allegramente prestato per qualche mese per un'altra  condanna dagli effetti risibili, si ripresenta baldanzoso sulla scena politica, del resto mai abbandonata, a capo di un partito e di una destra che, se  pur  ferocemente lacerata da divisioni interne e inconsistenza di contenuti, soprattutto per causa sua, continua a ritenere di non  poter fare a meno di lui come padrone e guida in eterno.

2)La Camera ieri ha approvato a maggioranza una  Riforma della Costituzione, su disegno di legge Boschi "che prevede, tra l’altro, il superamento del bicameralismo paritario e la sostituzione del Senato elettivo. Su 489 presenti, i voti favorevoli sono stati 357, i contrari 125 e sette gli astenuti. Il Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto, Forza Italia ha votato contro, così come hanno fatto Sel e Lega Nord. Il partito di Silvio Berlusconi è però arrivato estremamente diviso al voto: lo strascico di questa spaccatura è la lettera di 18 parlamentari azzurri che hanno lamentato allo stesso Berlusconi un «deficit di democrazia» all’interno del partito".
 Così scrive il Corriere della Sera che poi aggiunge "sul fronte democratico, arriva l’altolà della sinistra del Pd, guidata da Gianni Cuperlo, che in un altro documento (firmato da 24 parlamentari) fa sapere che «nel caso in cui il governo rifiutasse di riaprire il confronto sulle ipotesi di miglioramento avanzate da più parti, ciascuno si assumerà le proprie responsabilità». Posizione che riprende le dichiarazioni rilasciate in mattinata da Pier Luigi Bersani: «Il patto del Nazareno non c'è più - fa notare l'ex segretario -, non si dica che non si tocca niente. O si modifica in modo sensato l'Italicum o io non voto più sì sulla legge elettorale e di conseguenza sulle riforme perché il combinato disposto crea una situazione insostenibile per la democrazia».
Di fatto però quasi tutta la sinistra, Bersani in testa, e le altre componenti delle "minoranze" PD hanno votato a favore di una legge che disapprovano, per "responsabilità" e disciplina di partito, tranne Fassina, Civati, Boccia e pochi altri.
Come hanno votato compatti i deputati di Forza Italia, "per un atto di amore per Silvio che ce lo ha chiesto"  avendo ora  deciso di  passare all'opposizione per  motivi elettorali, e avendo già ottenuto  tutti i vantaggi possibili dal "Patto del Nazareno"  contratto segretamente con Renzi e ora apparentemente  rotto.
 E Renzi è  quindi oggi un altro che gongola e si pavoneggia felice su Twitter  per questo risultato che dal suo punto di vista è un successo, avendo  di nuovo "asfaltato" le minoranze  del suo partito e imposto il suo diktat e il suo distruttivo e intoccabile pacchetto di "riforme", concordato a suo tempo con Berlusconi e Verdini. "Riforme"  istituzionali che snaturano l'impianto costituzionale e  renderanno l'Italia meno democratica e più succube della oligarchia o casta di non eletti, nominati da un partito, l'ex PD diventato PDR  (Partito di Renzi)  per imperscrutabile disegno divino o per oscure e smisuratamente ambiziose trappole terrene  disseminate ovunque per conquistare un potere personale assoluto. E in tanti paiono ben felici di farsi intrappolare per godere di luce e potere riflesso.
E gongolano pure le  ministre, presidentesse  e onorevoli varie di sua nomina e scelta, che si sentono evidentemente miracolate e  in dovere di  gratitudine e obbedienza imperitura  verso il loro leader,  e si esibiscono in  quotidiane entusiastiche ripetizioni di slogan, come facevano le un tempo disprezzate veline-vallette-amazzoni di Berlusconi. Boschi, Serracchiani e colleghe varie  sono diventate la naturale espressione di continuità in versione renziana delle Biancofiore, Carfagna e Santanchè di berlusconiana memoria e modello politico.

3) Per il resto, ha fatto notizia Rocco Siffredi nudo sull'Isola dei famosi (pietà...). 
4) Mentre in Nigeria  una ragazzina si è fatta saltare in aria in un mercato uccidendo 34 persone, oltre se stessa, in  ottemperanza ai voleri di Boko Haram e del suo Allah.
PS. Come si può commentare un mondo così??