lunedì 18 maggio 2009

Le radici cristiane d'Europa e le radici turche del Cristianesimo


Si è parlato tanto in questi ultimi tempi delle "radici cristiane " dell'Europa e l'argomento torna sempre attuale , specie tra chi si oppone all'ingresso della Turchia nell' Unione Europea, in nome di una presunta difesa del Cristianesimo, della " nostra storia" e della "nostra civiltà" che sarebbe troppo diversa e distante da quella della Turchia. C'è anche chi obbietta che le radici dell'Europa unita risalgono in realtà a prima di Cristo, e al pagano Impero Romano, che ha diffuso la sua cultura, arte, lingua, scritti, strade, acquedotti, templi, terme e altro, in Europa e nord Africa
Ma quasi nessuno ricorda le radici turche e mediorientali della religione cristiana.
Eppure
il primo e fondamentale teologo del Nuovo Testamento è stato il turco Paolo (o Sha'ul ), ebreo nato e vissuto a lungo a Tarso, cittadina dell'antica regione di Cilicia , parte dell'odierna Turchia . Le sue Lettere, che ancora oggi vengono lette all'altare ogni domenica, furono scritte da località turche (Antiochia, Efeso..) e dirette alle prime comunità cristiane da lui fondate in particolare nell'Asia minore-Turchia, oltre che in Grecia ( Lettere ai Galati, agli Efesini, ai Corinti, ai Tessalonicesi , ecc...).

L'unica lettera il cui contenuto è attribuito a Pietro, pescatore ebreo-palestinese immigrato e perseguitato a Roma come Apostolo di Gesù di Nazareth, e poi considerato capostipite della Chiesa, era diretta ai primi fedeli sparsi nelle località dell'Anatolia ( Turchia).

Tra i " Padri della Chiesa" dei primi 3 secoli , poi proclamati Santi , sono annoverati : Ignazio di Antiochia, il greco Giustino, Clemente "Alessandrino", nato ad Alessandria d'Egitto e morto in Cappadocia (Turchia), Ireneo, nato a Smirne (Turchia) e morto a Lione.

Tertulliano di Cartagine (Tunisia) e Origene di Alessandria d'Egitto (morto in Cappadocia) e Cipriano di Cartagine scrissero importanti testi in difesa del cristianesimo (anche se poi furono considerati eretici).

Se non turco, certo “extracomunitario” per usare una definizione attuale, era il berbero algerino Agostino di Tagaste (354-430), che diede un forte contributo di contenuti filosofici e teologici alla elaborazione della dottrina cristiana.

Era di origine dalmata, ma visse a lungo, e morì, in Oriente (Antiochia, Siria, Palestina) il noto santo Girolamo, che curò nel 406 la prima traduzione “canonica” in latino (dall'ebraico) della Bibbia.

Il celebrato santo Antonio abate fondatore del monachesimo eremitale orientale cristiano era di Alessandria d'Egitto (morto nel 356), come il suo seguace Atanasio. Era turco Giovanni Crisostomo (354-407), infaticabile predicatore e scrittore moralistico, strenuo difensore della tesi della verginità di Maria, prima e dopo il parto.

Erano turchi della Cappadocia Basilio di Cesarea, Gregorio "Nazianzeno" e Gregorio "Nisseno", che furono i principali consulenti e ispiratori della teologia e dei dogmi approvati dai primi Concilii Ecumenici e quindi proclamati santi dalla Chiesa .

E , a proposito di Concilii, ricordiamo che si svolsero in città della Turchia tutti gli 8 Concilii Ecumenici convocati nel primo millennio e riconosciuti validi anche dalla Chiesa cattolica che ne ha conservato l'impianto teologico dogmatico. Li voglio elencare per chi avesse dei dubbi

1) 325 d.C. Nicea I° (Nicea era località presso l'antica Bisanzio, poi chiamata Costantinopoli e ora Istanbul). Convocato e presieduto inizialmente dall'imperatore Costantino, con la partecipazione quasi esclusiva di vescovi orientali; tra l'altro, decretò la prima formulazione del "credo" e il dogma di Gesù Cristo “consustanziale” al Padre, Dio, con la definizione “Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del padre...”, proposta da Atanasio e rimasta fino ai giorni nostri. Fissò anche i criteri per stabilire ogni anno la data della Pasqua.
2) 381. Costantinopoli 1°.
Convocato dall'imperatore Teodosio 1° , dopo aver imposto la religione cristiana come religione di Stato e unica autorizzata; vi parteciparono 150 vescovi, tutti orientali; fissò il dogma della Trinità (tre persone una sola sostanza), ritoccando il precedente "Credo", rimasto poi nel tempo e detto anche "simbolo niceno-costantinopolitano".
3) 431 . Efeso. Con non pochi contrasti, fu proclamato il dogma di " Maria madre di Dio", voluto da Cirillo vescovo di Alessandria, contro il parere di Nestorio, patriarca di Costantinopoli.
4) 451. Calcedonia (Bitinia, regione della Turchia). Convocato dall'imperatrice Pulcheria, vi parteciparono 520 vescovi delle province orientali, 2 dell'Africa e 2 “legati” rappresentanti del pontefice romano. Condannò la dottrina “monofisista” e approvò la formulazione di Gesù “vero Dio e vero uomo”. Attribuì alla “Santa Cattedra” di Costantinopoli, detta “seconda Roma”, gli stessi privilegi e prerogative che erano state della “antica Roma” prima sede dell'Impero .
5)
553. Costantinopoli 2°. Convocato dall'Imperatore Giustiniano, vi parteciparono 165 vescovi presieduti dal patriarca di Costantinopoli . Il papa romano Virgilio I che voleva partecipare fu imprigionato per ordine dell'imperatore. Di fronte al riemergere dei contrasti tra “monofisiti” e “duofisisti”, fu imposta la posizione di Giustiniano e decretata la condanna dei “Tre Capitoli” che avevano espresso posizioni “duofisiste”. Ne seguì un piccolo scisma.
6)
680-681. Costantinopoli 3°. Convocato e presieduto nel suo palazzo dall'imperatore Costantino IV, affiancato dai patriarchi di Costantinopoli, Antiochia e Gerusalemme e dal papa romano Agatone . Condannò la dottrina detta del “monotelismo” (due nature in Gesù con unica finalità divina), sostenuta dell'imperatore e dal papa precedenti.
7)
787 Nicea 2°. Convocato dall'imperatrice Irene; spostato a Costantinopoli in seguito a disordini di piazza soffocati nel sangue. Riammise il culto delle immagini sacre, che era stato vietato in precedenza dall'imperatore Leone III nel 725; divieto confermato anche dal Concilio di Hiera (presso Calcedonia) nel 754, che aveva imposto la distruzione di statue e dipinti per porre fine agli eccessi e alle degenerazioni che ne erano derivate in chiese e monasteri. Papi e Chiesa romana e occidentale si erano opposti alla “iconoclastia” (distruzione delle immagini sacre) e pure una parte del clero e dei fedeli orientali difese strenuamente il culto delle immagini, oggetto di devozione popolare e fonte di prestigio e introiti per le istituzioni religiose. Ne erano seguiti anche tumulti popolari. Con questo Concilio si condannò l'iconoclastia , distinguendo l'adorazione (riservata alle immagini di Cristo-Dio) dalla venerazione (ammessa per Madonna e santi).
L'iconoclastia fu poi ripresa da un successivo imperatore con relativi nuovi conflitti per alcuni decenni del secolo 800.

* Con la costituzione di un primo nucleo di Stato della Chiesa (755) intorno a Roma, con l'appoggio dei Franchi, e con avvento di Carlo Magno a capo del Sacro Romano Impero, incoronato dal papa a Roma nell' 800, la supremazia politico-religiosa del cristianesimo si spostava in Occidente e trovava in Germania una nuova capitale imperiale , Aquisgrana , e in Roma una più influente Chiesa, non più o non solo dipendente dall'Impero bizantino d'Oriente.

Carlo Magno tra fine 700 e inizio 800 convocò sinodi e concili territoriali (Francoforte, Arles, Magonza, Aquisgrana...) per fissare nuove regole per religiosi e fedeli e modificare alcune formulazioni teologiche (aggiunta del ”filioque..” nel “credo” per indicare che lo Spirito Santo procedeva dal Padre e dal Figlio ).

8) 867-869-870. Costantinopoli 4°. Si tratta di fatto di 3 Concilii diversi, che portarono alla rottura tra la Chiesa d'Oriente e la Chiesa d'Occidente, con lo scisma detto di Fozio. Dapprima convocato dall'imperatore Michele III, poi presieduto dai legati pontifici inviati da papa Adriano II, fu un susseguirsi di disposizioni contrastanti e scomuniche reciproche, annullamento (nell' 880) e successivo riconoscimento di validità come 8° Ecumenico dalla Chiesa cattolica nel 1° Concilio Lateranense di Roma nel 1123.

Mi fermo qui perché è impossibile riassumere in poco spazio tutta la complessità di rapporti e reciproche influenze tra Oriente ed Occidente nel corso dei secoli prima di Cristo, e tra mondo pagano, e di altre religioni, e mondo cristiano in Europa e altrove, nei due millenni dopo Cristo.

Ricordare solo Carlo Magno col suo breve periodo di Sacro Romano Impero unito (800-814) e la battaglia di Lepanto, che fermò l'avanzata turca in Europa nel 1571, mi sembra riduttivo, sbagliato e fuorviante, sia per la conoscenza della storia che per indirizzare le scelte politiche attuali.

Magda Barbieri (tratto dal sito www.pianurareno.org).

* La foto in alto ritrae un particolare di un dipinto di Luca di Tommè intitolato "Predica di S. Paolo", che si trova alla Pinacoteca Nazionale di Siena

** La cartina è tratta da "La Sacra Bibbia" ed. Paoline 1968 ed evidenzia le città turche e greche toccate da S. Paolo nel suo secondo viaggio di evangelizzazione , secondo la ricostruzione dei biblisti.


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