sabato 14 novembre 2009

Un'altra "crociata", ma senza croci e contro un " cavaliere" pieno di macchie e di paure

Purtroppo è di nuovo tempo di crociate, in un mondo politico malato che ci costringe a dividerci artificiosamente tra Guelfi e Ghibellini, in battaglie anacronistiche pro o contro i crocifissi nelle aule di scuola, come se fossero questi simboli religiosi il baluardo a difesa della libertà e della democrazia nel nostro Paese. E invece la libertà e la democrazia non sono affatto minacciate dalla Corte dei diritti di Strasburgo, ma dal nostro Governo e dal Parlamento che stanno tentando di varare l'ennesimo decreto sfascia-giustizia per evitare che il nostro capo del governo possa essere processato per le gravi imputazioni a tutti note.
Sono ormai 17 anni che Berlusconi inquina la vita politica, sociale e morale del Paese con la sua pretesa di impunità per tutta una serie di addebiti che la Magistratura e la Guardia di Finanza gli hanno mosso per diversi illeciti, non solo presunti, compiuti nella sua attività di imprenditore senza scrupoli e aduso alla corruzione. Costui ha usato e sta usando , ormai come un disperato pronto a tutto, la politica e il consenso popolare ottenuto solo per fini suoi di salvezza personale, tentando di scardinare il sistema di garanzie ed equilibri costituzionali e i sacrosanti principi di uguaglianza ed esigenza di legalità e onestà che stanno alla base del vivere civile.
Adesso non se ne può davvero più. E' giunto il momento di dire con forza "basta!". Visto che non hanno la forza, la capacità e la saggezza di fermarlo gli organi politici e istituzionali preposti al controllo, ben venga ogni forma democratica di mobilitazione, con raccolte di firme, referendum e manifestazioni di piazza, per dimostrare al presidente che vanta, impropriamente, di essere "eletto dal popolo " e " il più amato dal popolo", che in realtà c'è anche una parte consistente di popolo che non lo ama affatto, ma lo disprezza e non ne può più delle sue prevaricazioni.
Si può intanto firmare gli appelli proposti attraverso i siti internet da "Il fatto quotidiano", o da "La Repubblica", e aderire alla manifestazione del 5 dicembre "No Berlusconi Day", lanciata su youtube da un gruppo appositamente creato.

Aggiornamento del 22 novembre

Oltre agli appelli a partecipare al NoB.Day da parte di numerose personalità della cultura , pubblicati da Micromega online, è interessante leggere il blog di "Libertà e giustizia" che ha aperto un dibattito in proposito tra i propri associati, chiedendo il loro parere sulla proposta di partecipare o meno ufficialmente come Associazione alla manifestazione. Sulla base di partenza degli interventi di Paul Ginsborg, favorevole, e di Gustavo Zagrebelsky, contrario, sono pervenuti numerosissimi pareri, prevalentemente favorevoli alla partecipazione, oltre che a titolo personale dei singoli iscritti, anche come presa di posizione pubblica e ufficiale dell'associazione.
Appare molto sentita e condivisa tra gli iscritti a questa associazione (me compresa) l'esigenza di manifestare pubblicamente il proprio forte dissenso contro Berlusconi, non tanto, o non solo, come persona, ma per quello che rappresenta, per aver fatto di se stesso il simbolo di una politica, di un modo di intendere lo Stato, le istituzioni, le leggi come fossero cosa sua

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