venerdì 29 luglio 2011

Il lupo perde il pelo ma non il vizio

La vignetta di Ellekappa pubblicata oggi da Repubblica,  fotografa  bene la situazione. Il vecchio proverbio de "il lupo perde il pelo ma non il vizio",  si addice al nostro "lupo", Berlusconi, spelacchiato  e dato  da tempo per moribondo, ma che non perde il vizio di farsi leggi inventate solo per salvare se stesso dai suoi processi, con l'appoggio, anzi la complicità,  di tutti i ministri del suo Governo e dei parlamentari, molto poco "onorevoli" della maggioranza che lo sostiene: PDL, Lega e Irresponsabili di vari provenienza, assortiti per la bisogna e per mantenersi attaccati alla comoda e remunerativa poltrona su cui siedono.
La nuova legge, detta del "processo lungo", permetterà di convocare un numero illimitato di testimoni, per consentire al premier di allungare i tempi  dei suoi processi pendenti e arrivare comodamente alla prescrizione, diventata invece, sempre pro domo sua, "breve".
Questa legge avrà naturalmente conseguenze deleterie  e sconvolgenti per tutto il sistema giudiziario, e sarà l'ennesimo regalo per i delinquenti.
Forse un giorno i nostri posteri si chiederanno con stupore come la nostra generazione  di italiani abbia potuto permettere tutto questo; così  come noi oggi ci stupiamo  di come  gli italiani e i tedeschi, e i russi, della prima metà del Novecento abbiano potuto farsi incantare e trascinare da Mussolini e Hitler o Stalin. Ma almeno  quelli del passato avevano in parte la scusante che il loro consenso e obbedienza erano  stati favoriti anche dalla costrizione e dalla paura.

Ma oggi a che giustificazione possono aggrapparsi quelli che ancora sostengono questo piccolo uomo di potere  che da almeno 17 anni usa e abusa  a suo piacimento di leggi e istituzioni?
E' dell'altro ieri la nomina del nuovo ministro della Giustizia,  Francesco Nitto Palma, in sostituzione del fido Alfano, diventato segretario del partito per investitura "divina", cioè di Berlusconi.

Ha scritto Liana Milella, giornalista di Repubblica sul suo blog un paio di giorni fa: "Francesco Nitto Palma, ex pm a Roma, ex della procura nazionale antimafia, frequentatore di salotti e amico di poliziotti, secondo le cronache amico anche di Previti. Nel ‘94 al ministero della Giustizia da vice capo di gabinetto quando Alfredo Biondi tentò di fermare Mani pulite col decreto salva-ladri. Alla Camera da dieci anni, senza che le medesime cronache segnalino alcunché se non interventi a favore della casta e delle leggi ad personam.In commissione antimafia, quando ci stava, si sbracciava per tutelare Dell’Utri. Uno che a Berlusconi potrà dire solo di sì". Aggiungo che fu promotore di un emendamento per l'immunità ai parlamentari, poi ritirato.
Dalla padella alla brace. 
Ma cos'altro ci si può aspettare in un paese dove il Ministro del Tesoro, il presuntuoso e saccente Tremonti,  dice che ha lasciato  la sua precedente dimora presso una caserma della Guardia di Finanza perchè si sentiva spiato (da chi, dai Finanzieri?), per andare poi a pagare in contanti - dice lui- ovvero in "nero", un affitto di 4.000 euro al mese ad un amico e consigliere  inquisito per gravi reati ? E ci scherza pure su, trattando i cittadini da deficienti, mentre li  tartassa fino all'osso e chiede , anzi impone, sacrifici a tutti.
Per non parlare di Borghezio, parlamentare europeo eletto dai leghisti, che  ha superato se stesso giustificando  le "argomentazioni" del folle che  a Oslo ha sterminato freddamente 76 giovani vite innocenti.
Appena un cenno merita l'altro esemplare ministro di questo governo che  di cognome fa Brunetta,  paladino  a chiacchere della moralizzazione della pubblica amministrazione, ma "cretino" secondo il collega Tremonti. Si è vendicato  come sempre sui più deboli, apostrofando come " cretini e poveretti"  quanti si sono permessi di criticarlo nel corso di un incontro pubblico.

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