Discorso un po’ sibillino secondo il mio punto di vista, nel quale ha assemblato tante affermazioni di carattere generale, di significato diverso, con destinatari specifici sottintesi, accostate con un equilibrismo che non so se definire di stile gesuitico, o, detto in parole povere, in politichese, o, meglio, secondo il detto “parlo a nuora perchè suocera intenda “.
E le “suocere” da ammonire, anche se non nominate espressamente dal papa, secondo me, erano due: da una parte i fedeli e i prelati che prosperano da decenni intorno ai presunti “veggenti” di Medjugorje che da 34 anni fanno i portavoce della Madonna a ore fisse attirando milioni di fedeli (e offerte), e, dall’altra, il teologo Vito Mancuso che era intervenuto qualche giorno prima a Genova ad un convegno – dibattito filosofico promosso dal quotidiano La Repubblica, ed aveva fatto un interessante discorso nel quale il punto centrale era l’invito a riformulare la prima preghiera cristiana con questo incipit: “Padre nostro che sei in terra” (invece di Padre nostro che sei nei cieli), suggerendo quindi un modo nuovo di intendere Dio.
Dal passato remoto (tuttora presente) della fede intesa così come la intendono e vivono quelli che credono alle “apparizioni” della Madonna, qua e là e a “veggenti” di vocazione o di mestiere, al salto nel possibile futuro di una nuova fede religiosa che travalichi le indicazioni e le formulazioni dogmatiche tramandate dalla Chiesa, e dalla Bibbia, per secoli e millenni, se non rispondono più al sentimento, alla ragione, alle esigenze e ai bisogni degli uomini.
Mi pare che il pontefice stia tra due fuochi che, qualunque posizione prenda, possono bruciarlo (come ci si è bruciato, fino alle rivoluzionarie dimissioni, papa Ratzinger). Forse è per questo che è stato così “soft”, nonostante non gli piaccia questo termine.I
giornali hanno riportato e interpretato il suo discorso solo come una
anticipazione di un possibile pronunciamento critico nei confronti del
fenomeno fideistico che si è così fortemente radicato nel popolo dei
fedeli più credenti ( o creduloni….) mentre tutti aspettano una presa
di posizione chiara e autorevole da parte della massima autorità della
Chiesa, promessa dal papa dopo anni di incertezza e pareri contrastanti
di prelati di vario livello e la crescita abnorme di un contorno
mercenario-turistico fiorito intorno alla cittadina bosniaca. Il fatto
che papa Francesco abbia comunque già affermato che “la Madonna non manda emissari” e ironizzato sui “veggenti delle 4 del pomeriggio“,
fa presumere quale sia il suo pensiero a proposito di Medjugorje. Ma
se la sentenza ufficiale finale della apposita commissione sarà di
sconfessione delle “apparizioni“, scoppierà il finimondo,
perchè c’è ancora tanta parte di fedeli che di queste forme di
devozione, più superstiziose, idolatriche e pagane che cristiane, ha
bisogno; o così crede, perchè ne è stata educata fin dall’infanzia da un
catechismo e da una consuetudine clericale che di questi aspetti ha
fatto un punto di forza e ne è stata fortemente nutrita e influenzata.
Quel bell’esemplare di superzelante convertito che è diventato Paolo
Brosio ha già scritto al papa per testimoniargli tutti i benefici
spirituali e i miracoli e le guarigioni di tumori e Sla che -secondo lui - i
pellegrinaggi a Medjugorie avrebbero regalato all’umanità. E lo implora di
darne riconoscimento ufficiale.E poi, se si mette in discussione Medjugorje, prima o poi per coerenza bisognerà ripensare alla veridicità di apparizioni e miracoli di Fatima e Lourdes, e alla “sacra sindone” e a tutto l’armamentario e reliquario miracolistico che sta intorno a mille Santuari e ha fatto peregrinare milioni di fedeli per l’Italia e per il mondo; per non parlare del senso (spirituale o turistico-commerciale??!!) che si dovrebbe dare al prossimo Giubileo…
Va be’ , problemi loro - posso dirlo - perchè io a miracoli, apparizioni e reliquie non ci ho mai creduto, anzi mi hanno allontanato dalla religione. Ma mi piacerebbe vedere più gente (prelati e fedeli) che si affida alla ragione e alla pratica di opere buone, oneste e giuste piuttosto che a questo tipo di fede e devozione, basata su culti esteriori, riti, processioni, pellegrinaggi e genuflessioni davanti a statue e pose ieratiche a mani giunte e con gli occhi rivolti al cielo, come se fosse questa l’essenza e il valore del cristianesimo.
Per questo ho letto con interesse l’intervento del teologo Vito Mancuso che finalmente ha avuto il coraggio di mettere in discussione anche l’idea di un Dio che “sta nell’alto dei cieli”, con un “Gesù seduto alla destra del Padre“; idea , anche a mio parere, arcaica, che ci è stata inculcata dalla Chiesa e dalla Bibbia, con i suoi racconti che presentano un Dio a immagine e somiglianza di uomo (come il Giove pagano stava sul monte Olimpo) e che era ora di mettere in discussione. Del resto Mancuso non è nuovo a prese di posizione che la Chiesa non ha ancora ufficialmente definito “eretiche” (oggi non sarebbe molto popolare riesumare medioevali espressioni e scomuniche), ma che in molti nel mondo cattolico hanno criticato.
Cito solo qualche cenno da http://it.wikipedia.org/wiki/Vito_Mancuso
………
“Il pensiero di Vito Mancuso si può connotare come evoluzionismo teologico…...segue la corrente dell’emergentismo che ha una visione evoluzionista dell’essere…
…Per la rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica Vito Mancuso arriva “a negare o perlomeno svuotare di significato circa una dozzina di dogmi della Chiesa cattolica”, finendo così per alimentare la confusione. …..
Don Gianni Baget Bozzo ha parlato della teologia mancusiana in termini di “destino gnostico”. A tale proposito occorre segnalare anche un intervento su Famiglia Cristiana da parte di Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, che pure ha attribuito al pensiero di Mancuso la qualifica di gnosticismo…."
Dunque, anche se nessuno dei commentatori finora lo ha notato, la seconda parte del monito di papa Francesco era proprio diretto a Mancuso quando ha detto, tra l’altro…. “l’identità «può indebolirsi e può perdersi». «La croce – ha continuato – è uno scandalo» e quindi c’è chi cerca Dio «con queste spiritualità cristiane un po’ eteree», gli «gnostici moderni» (e gnostici moderni non possono certo essere definiti i fan delle apparizioni...).
E’ evidente che il buon Francesco non condivide affatto il balzo in avanti di Vito Mancuso, ed è ancorato ad una religiosità che non può permettersi di mettere in discussione dogmi e rituali consolidati, nel timore che crolli tutto l’impianto teologico.
Anche a costo di perdere comunque un’altra parte di fedeli o ex fedeli a cui di questi dogmi non importa più nulla.
** Intanto la cronaca di oggi 10 giugno 2015 ci segnala questi fatti poco edificanti per la sua Chiesa che il papa deve affrontare:
– Affidati alla Congregazione della dottrina della Fede i giudizi sui prelati che non hanno dato seguito adeguato alle denunce di abusi compiuti su minori….
– Cliniche del Vaticano – Dieci arresti (tre in carcere e sette ai domiciliari, tra cui 2 suore ) per il crac della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie,…“Siamo grati al Vaticano – ha detto il pubblico ministero – perché siamo stati tra le prime autorità giudiziarie a beneficiare del nuovo corso di trasparenza e collaborazione della banca vaticana voluto dal santo padre”.
Collaborazione e trasparenza – è sottinteso ma chiaro- che finora sono sempre mancate, su gravi fatti reiterati nel tempo e che, questi sì, hanno generato tanta "confusione" nei fedeli….


