domenica 5 settembre 2021

Togliete questo intruso dal cortile delle scuole elementari di Castello d'Argile

 

TOGLIETE QUESTO INTRUSO DAL CORTILE DELLE SCUOLE!

Non ho più l’età e il fisico per organizzare comitati, petizioni e banchetti (come a volte ho fatto in passato) per contestare e contrastare la realizzazione di iniziative e opere pubbliche che io e altri ritenevamo sbagliate e contrarie al pubblico interesse. Ma non voglio rinunciare alla mia facoltà di cittadino per esprimere il mio pensiero, rivolgendo un appello a chiunque voglia ascoltarlo, cittadino o amministratore pubblico o operatore di Beni culturali e storici, perché faccia quanto in suo potere per rimediare ad un errore che mortifica quanto di buono è stato fatto finora: trovate il modo di togliere e portare altrove la “tettoia” ora installata nel cortile delle storiche scuole elementari di Castello d’Argile appena restaurate.

Fra una settimana si riapriranno le scuole e fra un mese ci sarà una festa di inaugurazione, e come si potrà spiegare e giustificare agli intervenuti un simile accostamento e l’intromissione di una struttura che fa a pugni con tutto il contesto in cui è inserita, sia dal punto di vista estetico che ambientale e storico?

Che senso ha restaurare una bella e solida scuola di 90 anni fa con tutti gli accorgimenti e il rispetto delle caratteristiche e dello stile architettonico della costruzione originale (mattoni a vista ridipinti, tende rosso bolognese, ecc...) e poi piazzarci davanti, nascondendola alla vista, una ingombrante struttura "moderna" (!?) su base di cemento, in acciaio, dai colori stile luna park, che si porta via mezzo cortile?

Ricordo che 3 anni fa un Comitato genitori aprì una sottoscrizione fra i cittadini per contribuire alla spesa, e anch'io mandai un piccolo contributo simbolico, come cittadino, ex alunna e ex insegnante, per un progetto che genericamente era stato annunciato col bel titolo "Il giardino che vorrei". Ahimè, io (come credo tanti altri cittadini e genitori che hanno contribuito) pensavo a una "riqualificazione" con alberi e piante, ricordando il bel bagolaro abbattuto dalla tempesta; e invece ora mi ritrovo con il “GIARDINO CHE NON VORREI”, deturpato da questo enorme oggetto misterioso metallico che dubito possa servire a qualcosa se non a mortificare un'iniziativa per la scuola elementare di Castello d'Argile finora lodevole, tra l’altro arricchita da una “ Aula storica” allestita proprio per raccogliere le memorie della sua storia e delle attività del suo lungo passato (iniziativa a cui collaboro con convinzione e impegno assieme a un piccolo gruppo di volontari).

Qui non si tratta di essere pregiudizialmente pro o contro il Sindaco o la Giunta, o chi ha voluto questa struttura, frutto forse di una serie di fraintendimenti e valutazioni errate in un discutibile “percorso partecipato”. Qui si tratta di pensare al bene del paese e a un bene importante come la scuola, che è di tutti; e tutti abbiamo il dovere di preservarla e curarla al meglio, per le generazioni future e per quelle che ci hanno preceduto, ricordando anche le decine di muratori e scariolanti e fornaciai argilesi che tanto ci hanno lavorato e sudato per lasciarci una bella scuola che durasse nel tempo.

Errare è umano, ma perseverare è diabolico. E io non credo che gli amministratori del Comune e la Soprintendenza che l’ha approvato, vogliano mantenere in essere un simile precedente, passare alla storia per questa infelice realizzazione e lasciare per decenni sotto gli occhi di tutti, e soprattutto dei ragazzi, un diseducativo esempio di inappropriato e mortificante uso dell’ambiente, del paesaggio, e di un edificio storico dall’alto valore simbolico che ci caratterizza come Paese, nell’immagine e nella sostanza.

Magda Barbieri

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