mercoledì 7 ottobre 2009

Grazie alla Corte Costituzionale

Non sto sognando e sono ben desta. Mi sono data un pizzicotto per accertarmene; mi sono ascoltata tutti i Tg, compreso quello di Emilio Fede, e mi sono letta tutte le rassegne stampa on line per essere sicura del fatto. E' proprio vero: la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il lodo Alfano e il nostro premier è stato riportato , almeno per gli aspetti legali, al livello dei comuni mortali, cittadini italiani che per definizione della Costituzione sono tutti uguali senza distinzione.
Giusto ieri avevo scritto in un commento ad un "corsivo" di Mario Ajello, su il Messaggero:

"..... Alla Corte Costituzionale bisogna chiedere solo che si pronunci nel rispetto della Costituzione , per difendere princìpi essenziali e la dignità del paese, non per fare un favore alla destra o alla sinistra...." .

Con il pronunciamento di oggi, credo si possa dire che la Corte questi principi essenziali li abbia difesi, nonostante le pressioni esercitate da chi era preoccupato di difendere solo i suoi interessi personali.

Seguirà certamente una fase politica ancor più incattivita, perchè adesso il nostro capo del governo sentirà sempre più vicino il fiato della giustizia sul suo collo e tenterà ancora una volta il tutto e per tutto per sfuggire al momento di render conto delle sue tante responsabilità personali per le ben note vicende di corruzione.

Bisognerà quindi che tutte le forze di opposizione e anche la parte più ragionevole dei sostenitori dell'attuale maggioranza, stiano ben attenti a controllare che non si esca dal giusto binario della legalità e che non si tenti qualche altro colpo di mano per salvare a tutti costi un premier che sarà anche legittimato dal voto popolare, ma che si è rivelato indegno per molti aspetti a ricoprire il suo alto incarico .

Adesso non ci resta che sognare che il PD ritrovi unità e forza, che i suoi leader vengano illuminati da uno spirito santo laico che gli dia la saggezza necessaria per mettersi d'accordo su una linea alternativa al berlusconismo e con un leader che abbia autorevolezza e autorità per rendere credibile ed efficace l'azione di opposizione ora e l'aspirazione al governo del Paese domani.

Sarebbe anche utile che Di Pietro e l'Italia dei Valori, ai quali bisogna riconoscere il merito di aver fin da subito svolto una forte azione di opposizione e promosso la campagna che raccolse un milione di firme per un referendum contro il lodo Alfano, assumessero ora un atteggiamento di maggior apertura alla collaborazione col PD, senza pretendere l'esclusiva dell'"opposizione unica", per concordare una strategia comune per un obiettivo comune: riacquistare la fiducia degli elettori delusi e prepararsi per un miglior governo del paese.

Visto che qualche volta i sogni si avverano, chissà che anche questo sogno si possa avverare.

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